venerdì 8 luglio 2011

Il Papa: felice di essere a Castel Gandolfo. 60 anni fa la prima Messa di Joseph Ratzinger (Izzo)

PAPA: FELICE DI ESSERE A CASTELGANDOLFO, 60 ANNI FA PRIMA MESSA

Salvatore Izzo

(AGI) - Castelgandolfo, 8 lug.

"Sono felice di essere qui. Speriamo che il Signore ci dia buone vacanze".
Con queste parole Benedetto XVI ha salutato ieri pomeriggio la popolazione di Castelgandolfo. Lasciato il Vaticano per trasferirsi in elicottero nella residenza estiva di Castelgandolfo, dove trascorrera' un periodo di riposo, il Papa si e' affacciato dal balcone che da' sulla piazzetta di Castelgandolfo per salutare i fedeli radunatisi per dargli il benvenuto. "Cari amici - ha detto - auguro a tutti voi una buona sera.
Sono arrivato in questo momento per cominciare le mie vacanze e qui trovo tutto: montagna, lago, mare, una chiesa bella con una facciata rinnovata e gente buona".
E a Castelgandolfo, nella messa celebrata questa mattina in privato, il Pontefice ha ricordato il giorno della sua prima messa: l'8 luglio 1951, a Traunstein. "
La nostra chiesa parrocchiale di Sant'Osvaldo - ricorda nella sua autobiografia - era illuminata in tutto il suo splendore, e la gioia che la riempiva quasi palpabilmente coinvolse tutti nell'azione sacra, nella forma vivissima di una 'partecipazione attiva', che non aveva bisogno di una particolare operosita' esteriore.
Eravamo invitati a portare in tutte le case la benedizione della prima messa e fummo accolti dovunque, anche da persone completamente sconosciute, con una cordialita', che fino a quel momento non mi sarei nemmeno immaginato".
"Sperimentai cosi' - confida l'attuale Pontefice - molto direttamente quali grandi attese gli uomini abbiano nei confronti del sacerdote, quanto aspettino la sua benedizione, che deriva dalla forza del sacramento. Non si trattava della mia persona o di quella di mio fratello: che cosa avrebbero potuto significare per se stessi due giovani come noi per tanta gente che incontravamo? Essi vedevano in noi delle persone cui Cristo aveva affidato un compito, per portare la sua presenza fra gli uomini. Proprio perche' al centro non c'eravamo noi, nascevano rapidamente delle relazioni amichevoli".

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