mercoledì 6 luglio 2011

Mostra in onore del Santo Padre. In ascolto del «Vater Unser» di Arvo Pärt (Marcello Filotei)

In ascolto del «Vater Unser» di Arvo Pärt

Semplicità in lento divenire

di Marcello Filotei

Se c'è una preghiera in grado di creare un rapporto immediato tra trascendente e terreno è il Padre nostro. Proprio a questa si è rivolto Arvo Pärt per confezionare un pezzo per pianoforte e voce bianca dedicato a Benedetto XVI in occasione dei suoi sessant'anni di sacerdozio. Vater Unser, come recita il titolo originale del lavoro, è una nuova versione di un brano del 2005 che basa principalmente sull'aderenza tra testo e melodia il suo lento divenire. Ogni parola, scandita con estrema precisione e nitidezza dalla voce sopranile di un bambino (oggi, a cantare è stato Heldur Harry Polda) o di un controtenore, acquista una connotazione precisa, si presenta nel suo intatto significato religioso e poetico. Il compositore presenta il materiale con estrema immediatezza, quasi come se non solo la voce ma anche la parte pianistica fosse scritta per un bambino, con semplicità, ristrettezza di mezzi tecnici ed espressivi e facilità d'esecuzione. Quasi un brano per l'infanzia come se ne componevano in abbondanza nei secoli scorsi, ma in questo caso l'elemento di purezza, al quale fa esplicito riferimento l'utilizzo di una voce di bambino, è esteso anche alla parte cantata.
In un Si minore molto più che accennato, Pärt (che oggi era al pianoforte) procede secondo l'uso di una tonalità ritrovata, quasi ostentata, concedendosi il lusso di utilizzare alcuni accordi di sapore arcaico, con il chiaro intento di rimandare la mente a un periodo storico indefinito. Il fine è quello di richiamare sensazioni senza tempo che attengono al testo: un altro modo per stabilire una relazione diretta, volutamente senza una particolare mediazione estetica, tra parola e musica.
Nella stessa direzione lavorano le sottolineature che il pianoforte propone di alcuni incisi melodici appena offerti dal canto. In questo modo viene posto l'accento su alcuni passaggi, chiarendo l'intenzione dell'autore di puntare all'immediata fruizione di un brano costruito con l'intenzione di essere apprezzato al primo ascolto.
Il brano, eseguito in prima assoluta in Austria nell'estate del 2005 da Johannes Forster con l'autore alla tastiera è stato registrato per la prima volta per questa occasione. Il cd contenente l'incisione è stato offerto al Papa assieme allo spartito che reca la dedica dell'autore Gewidmet dem Heiligen Vater, Papst Benedikt XVI. Juni 2011.

(©L'Osservatore Romano 4-5 luglio 2011)

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