domenica 10 luglio 2011

Ordinazione delle donne: il card. Joseph Ratzinger risponde ad una domanda di Peter Seewald ("Il sale della terra")

Clicca qui per leggere il testo. Grazie alla nostra Gemma :-)

5 commenti:

Anonimo ha detto...

"negli anni a venire anche il dibattito su questo tema sarà impostato in modo diverso". Non dice che il dibattito è chiuso e non se ne deve parlare.

raffaele ibba ha detto...

Ma è perfetto, come al solito.
Non esistono argomenti teologici a favore o contro.
Semplicemente Gesù ha fatto così, senza darci ragioni, e noi - compattamente o quasi - continuiamo a fare così.
Non esiste neppure un magistero esclusivo del papa o del concilio. Solo la compatta e unanime continuità di una tradizione sul sacerdozio, cioè sull'episcopato io capisco.
Questa tradizione esclude le donne e non è possibile innovarla così, solo per "ragioni storiche".
SI può innovare come fa Paolo, ma solo per "ragioni di Cristo", come appunto fa Paolo.
Ed è essenziale che tali ragioni siano "indubitabili".
Policarpo ci sta dentro benissimo.

ciao
r

gemma ha detto...

la risposta del card Martini sul sacerdozio femminile in un dialogo con Eco del 95:
http://www.scribd.com/doc/28818753/Carlo-Maria-Martini-Umberto-Eco-In-Cosa-Crede-Chi-Non-Crede
pag 18-19

per arricchire la discussione:)

Anonimo ha detto...

Le donne

La formulazione di Giovanni Paolo II è molto importante: “La Chiesa non ha in alcun modo la facoltà di conferire alle donne l’ordinazione sacerdotale”. Non si tratta di non volere ma di non potere. Il Signore ha dato una forma alla Chiesa con i Dodici e poi con la loro successione, con i vescovi ed i presbiteri (i sacerdoti). Non siamo stati noi a creare questa forma della Chiesa, bensì è costitutiva a partire da lui. Seguirla è un atto di obbedienza, nella situazione odierna forse uno degli atti di obbedienza più gravosi. Ma proprio questo è importante, che la Chiesa mostri di non essere un regime dell’arbitrio. Non possiamo fare quello che vogliamo. C’è invece una volontà del Signore per noi, alla quale ci atteniamo, anche se questo è faticoso e difficile nella cultura e nella civiltà di oggi. Tra l’altro, le funzioni affidate alle donne nella Chiesa sono talmente grandi e significative che non può parlarsi di discriminazione. Sarebbe così se il sacerdozio fosse una specie di dominio, mentre al contrario deve essere completamente servizio. Se si dà uno sguardo alla storia della Chiesa, allora ci si accorge che il significato delle donne – da Maria a Monica sino a Madre Teresa – è talmente eminente che per molti versi le donne definiscono il volto della Chiesa più degli uomini.



Da luce del mondo.

Anonimo ha detto...

P. Scalese sul card. Policarpo, i vescovi portoghesi e l'ordinazione delle donne.
http://querculanus.blogspot.com/2011/07/vescovi-e-vescovi.html
Davvero senza peli sulla lingua.

Quanto agli interventi di anonimo 15.53 e Raffaele, mi permetto di notare che il card. Ratzinger non diceva che il dibattito si dovesse riaprire o che non esistessero argomenti teologici. Diceva esattamente il contrario, invitando coloro che ritengono di dibattere ancora sul tema a impostare il loro ragionamento sul fatto che l'ordinazione è un sacramento non uno strumento di potere.
Alberto