giovedì 18 agosto 2011

Catechesi, card. Schönborn: chi crede non è mai solo. Mons. Léonard: credere è un atto intelligente (Sir)


GMG 2011-CATECHESI: CARD. SCHÖNBORN (VIENNA-AUSTRIA), “CHI CREDE NON È MAI SOLO”

(Madrid, dai nostri inviati)

“Chi crede non è mai solo”. Lo ha detto il card. Christoph Schönborn nella catechesi che ha tenuto questa mattina a Madrid nel “Collegio card. Marcelo Spinola”, di fronte a oltre un migliaio di pellegrini di lingua tedesca. Un dialogo serrato con i giovani, durato oltre un’ora. L’arcivescovo di Vienna (Austria) ha parlato a braccio ai ragazzi, molti dei quali seduti per terra, fino ai piedi dell’altare. Mostrando loro lo zaino del pellegrino, ha invitato a leggere YouCat e riflettere sui contenuti, evidenziando che una delle cose che più in questi anni gli hanno dato soddisfazione è stata la collaborazione alla stesura del Catechismo della Chiesa cattolica, “dal quale emerge un volto unitario e armonico della Chiesa. Un po’ come la rete della metropolitana, dove ciascun percorso è intrecciato ordinatamente con l’altro”. Schönborn ha sottolineato a più riprese la bellezza della fede cristiana. Non sono mancati i riferimenti alla sua esperienza personale, alla scelta vocazionale di entrare nella famiglia domenicana. L’arcivescovo ha inoltre ricordato come la fede sia un dono che necessita di essere vissuto insieme agli altri, e la Gmg un’occasione per mostrare il carattere universale della Chiesa. Al termine della catechesi il cardinale ha dato la parola ai giovani, che in piccoli gruppi hanno portato la loro esperienza di fede.

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GMG 2011-CATECHESI: MONS. LÉONARD (BELGIO), CREDERE È “UN ATTO INTELLIGENTE”

(Madrid, dai nostri inviati)

“Siamo degli esseri che pensano, vogliono e amano. La domanda da porsi è se esiste qualcun altro che pensa, vuole e ama come noi, altrove, nell’universo”. Questa la questione alla base dell’intervento odierno di mons. André Léonard, arcivescovo di Malines-Bruxelles, nella catechesi ai giovani francofoni. “Nei secoli, la filosofia e le scienze si sono giustamente poste questa domanda: se esista nell’universo un’intelligenza capace di decifrare la nostra intelligenza. Le risposte sono state varie. Quello che importa è che è intelligente porsi la questione se Dio esiste”. Nel corso della catechesi, l’arcivescovo di Bruxelles ha ripetuto ai giovani: “Credere in Dio è un atto intelligente”. È – per il prelato belga – “il modo più intelligente di chiedersi cosa sia l’universo e l’uomo”. D’altra parte, per l’arcivescovo, “la prima sfida posta a coloro che intendono credere è la sfida del male”, “realtà che non bisogna minimizzare”, e anche in questi giorni “non bisogna dimenticare il mondo in cui viviamo, dove ci sono migliaia di persone che soffrono la fame, specie in Africa, che muoiono, che sono torturate…”. “Il male è presente nella storia e la nostra è una fede incarnata nella storia; per noi senza la fede nel Dio che è entrato nella storia – ha concluso – non sarebbe possibile affrontare la sfida del male”.

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2 commenti:

Andrea ha detto...

A proposito di monsignor Léonard: ottima la sottolineatura dell' "intelligenza" dell'atto di Fede - errato il tornare immediatamente alla dimensione della "Domanda" ("il modo più intelligente di chiedersi cosa sia l’universo e l'uomo").

Credere in Dio Rivelante (il Padre di N.S. Gesù Cristo) non è "chiedersi" qualcosa, ma trovare inattese e limpide risposte (a domande espresse e inespresse) in Colui che vuole salvarci.

Anonimo ha detto...

Prima del card. Christoph Schönborn l'ha detto un certo Papa Benedetto :-) Infatti, è stato lo slogan del viaggio in Baviera del 2006, quello di Ratisbona per intendersi :-) Perché in questo caso nessuno scrive sulla scia, sulle orme o nel segno di Papa Benedetto? Eheheheh, la domanda è retorica :-)))
Alessia