Gmg di Madrid. Il cardinale Rylko: una festa della giovinezza della Chiesa
Mancano otto giorni alla Giornata Mondiale della Gioventù, in programma a Madrid dal 16 al 21 agosto. Cresce l’attesa dei fedeli, in particolare per l’arrivo di Benedetto XVI, il 18 agosto. In questi ultimi giorni di preparativi, la Spagna è pronta ad accogliere la visita dei giovani nelle 68 diocesi del Paese e le catechesi di preparazione che saranno tenute da 270 vescovi di tutto il mondo, in 30 lingue diverse. La GMG di Madrid si preannuncia quindi come “una sorta di Pentecoste”: lo conferma, al microfono di Isabella Piro, il cardinale Stanislaw Rylko, presidente del Pontificio Consiglio per i Laici:
R. - La Giornata Mondiale della Gioventù di Madrid è ormai molto vicina. Sarà un importante avvenimento ecclesiale, festa della giovinezza della Chiesa, una testimonianza affascinante della fede giovane, piena di entusiasmo e dinamismo missionario. Il mondo di oggi - specialmente la nostra Europa - ha urgente bisogno di tale testimonianza. Tuttavia i frutti di ogni GMG nella vita dei giovani dipendono sia dal modo in cui si prepara l’evento sia dal seguito che viene dato all’evento stesso nella pastorale giovanile ordinaria delle diocesi. Se mancano questi elementi si corre il rischio che la GMG scuota sì l’animo dei giovani, susciti emozioni forti, ma dopo tutto rimane come prima e si torna al grigiore quotidiano e alle abitudini di sempre... Diventa un proverbiale “fuoco di paglia”! Il Santo Padre Benedetto XVI afferma con insistenza che ogni GMG deve segnare un nuovo inizio per la pastorale giovanile... E fortunatamente questa consapevolezza matura sempre di più nella vita di molte Chiese locali. Le GMG sono ormai divenute parte integrante della pastorale della Chiesa nei confronti delle giovani generazioni. E questa volta è la Chiesa di Spagna ad essere interpellata in modo particolare. Il periodo di preparazione della GMG è stato un kairos particolare, in cui la Chiesa spagnola ha potuto - in un certo senso - riscoprire se stessa, le sue grandi risorse spirituali e, soprattutto, le risorse nascoste dei suoi giovani.
D. - Tra le tante iniziative che verranno messe in atto a Madrid, quali sono, a suo parere, quelle più significative?
R. - Il programma della GMG di Madrid è molto ricco. Mi soffermo solo su alcune celebrazioni, a mio avviso, più significative. Gli eventi celebrativi che si svolgeranno nella capitale spagnola saranno preceduti dalla visita dei giovani nelle 68 diocesi della Spagna. In tal modo tutta la Chiesa spagnola sarà concretamente coinvolta in questo importante evento. Poi a Madrid, dal 16 al 21 agosto, il programma prevede tre giorni di catechesi tenute da 270 Vescovi e pronunciate in 30 lingue diverse: sarà una sorta di Pentecoste di Madrid...Venerdì 19 agosto, di sera, si terrà la Via Crucis per le strade della città con la partecipazione del Santo Padre. La “persona faro” di ogni GMG - come ha detto qualcuno - è sempre il Successore di Pietro, la sua presenza e la sua parola tanto attesa dai giovani. Dopo la solenne accoglienza del Papa in Plaza de Cibeles, giovedì 18 agosto, il Santo Padre presiederà due eventi centrali: la Veglia di preghiera in programma per la serata di sabato 20 agosto e la celebrazione eucaristica conclusiva di domenica 21 agosto con l’invio missionario di tutti i presenti. Insomma, siamo certi che quella di Madrid sarà una esperienza straordinaria di una Chiesa amica dei giovani, partecipe dei loro problemi, una Chiesa che vuole porsi a servizio delle giovani generazioni...
D. - “Radicati e fondati in Cristo, saldi nella fede”. Questo è il tema della GMG di Madrid. È un invito significativo per l’epoca contemporanea?
R. - Il mondo post-moderno sta attraversando una crisi difficile e profonda. Il relativismo diffuso genera un pericoloso vuoto di valori e di senso. La cultura post-moderna è una cultura “liquida”, senza punti fermi di riferimento e - di conseguenza - produce uomini sradicati, privi di fondamenti sicuri e solidi nella loro esistenza... In tale situazione, soprattutto tra i giovani, cresce il bisogno di trovare radici vere della loro identità umana e cristiana nonché la necessità di avere un fondamento sicuro su cui costruire la propria vita. E la GMG di Madrid vuole essere - appunto - una risposta chiara e persuasiva a tali bisogni dell’uomo d’oggi: questo fondamento c’è ed è una Persona viva che ha un nome, Gesù Cristo! E’ Lui la risposta completa - perché data da Dio stesso - alle domande, alle nostalgie e alle inquietudini più profonde del cuore umano...
D. - Nel suo Messaggio per la GMG, il Papa esorta i giovani a sentire Cristo come un vero Amico. Come aiutare i ragazzi d’oggi a mettere in pratica questo invito?
R. - Nella vita di ogni persona la scelta di Cristo come Amico è fondamentale, perché solo Gesù Cristo può dare senso pienamente all’esistenza umana. Ce lo ricorda continuamente il Santo Padre Benedetto XVI. Nella sua prima enciclica ha scritto: “All’inizio dell’essere cristiano non c’è una decisione etica o una grande idea, bensì l’incontro con un avvenimento, con una Persona, che dà alla vita un nuovo orizzonte e con ciò la direzione decisiva” (Deus caritas est, n.1). Il Vangelo non è una dottrina, una filosofia, ma è una Persona - Gesù Cristo e non c’è niente di più bello nella vita che incontrare Lui e stringere un’amicizia vera con Lui. Il Vangelo è un programma di vita positivo ed affascinante, perciò vale la pena viverlo ogni giorno ed essere discepoli di Cristo... E’ Lui la chiave decisiva per trovare delle risposte adeguate ai tanti problemi, sfide e disagi che i giovani di oggi devono affrontare. Penso, in particolare, ai gravi rischi della superficialità e della banalità generati dalla società dei consumi, alla mancanza di prospettive per il futuro in un mondo in cui è sempre più diffusa la disoccupazione giovanile... I giovani cresciuti grazie alle GMG sono proprio i giovani che, in questi grandi raduni attorno al Successore di Pietro, cercano Cristo come Amico, Signore e Maestro... La scelta di Cristo non è per loro una fuga dalla realtà - come assicura il Papa Benedetto XVI - ma significa vivere ed affrontare la realtà, con tutti i suoi problemi, in modo diverso, in maniera ragionevole, fino in fondo...
D. - Dopo Colonia e Sydney, quella di Madrid sarà la terza GMG di Benedetto XVI. A suo parere, quale sarà il tratto distintivo di questo evento?
R.- Papa Benedetto XVI ripercorre fedelmente le orme tracciate dal suo Predecessore, il Beato Giovanni Paolo II, e ama evocare Papa Wojtyła come “geniale iniziatore delle Giornate Mondiali della Gioventù, un’intuizione - ha affermato - che io considero una ispirazione”... Di recente, nel suo libro-intervista “Luce del mondo” ha dichiarato: “Queste Giornate Mondiali della Gioventù sono divenute un vero dono. Se penso a quanti giovani vi trovano un nuovo punto di partenza del quale poi si nutrono spiritualmente, a quante iniziative di fede da esse scaturiscono, quanta gioia rimane, e anche quanto raccoglimento si crea in quelle Giornate, devo dire: qui accade qualcosa che non è opera nostra...” (p. 163). Ogni GMG ha, quindi, una forte dimensione profetica per la Chiesa e per il mondo di oggi. Per quanto riguarda i tratti caratteristici di questa edizione della GMG c’è da notare che essa si svolge in Spagna: possiamo dire nel cuore dell’Europa, continente che ha bisogno di ritrovare le sue radici cristiane. Tutto il mondo, ma in particolare l’Europa - segnata da un secolarismo galoppante, dall’erosione diffusa della fede, da un cristianesimo stanco - ha bisogno di una testimonianza “fresca” di una fede giovane, piena di gioia e di slancio missionario. Ma c’è ancora un altro tratto caratteristico della GMG di Madrid. Questa Giornata si svolge all’insegna della recente beatificazione di Giovanni Paolo II - fondatore delle GMG. Papa Wojtyła ritorna così tra i giovani che ha tanto amato e dai quali è stato anche molto amato, ritorna però come Beato Patrono e Protettore. Infatti, la celebrazione eucaristica di accoglienza dei giovani pellegrini, presieduta dall’Arcivescovo di Madrid, il Card. Antonio Maria Rouco Varela, martedì 16 agosto, sarà dedicata proprio al nuovo Beato.
D. - Sarà anche la terza visita del Papa in Spagna, dopo i viaggi a Valencia e a Barcellona e Santiago de Compostela. Quale Spagna attende Benedetto XVI?
R. - Attualmente la Spagna si presenta come un grande laboratorio in cui seri problemi e le sfide della post-modernità si manifestano con forza particolare. Basti pensare al fenomeno della secolarizzazione, alle tendenze verso un laicismo radicale, alle leggi dello Stato che si contrappongono palesemente alla legge naturale (il diritto alla vita, la natura del matrimonio e della famiglia)... e ancora i gravi problemi legati alla crisi economica, come la disoccupazione giovanile che cresce sempre di più... Senza dubbio, la società spagnola ha sete di speranza, ha urgenza di individuare delle prospettive per il futuro... E proprio in questo non facile contesto oggi la Chiesa di Spagna - grazie alla GMG - è chiamata a riscoprire la sua vocazione profetica e un rinnovato coraggio evangelizzatore. Oggi essa si manifesta come una Chiesa piena di sollecitudine pastorale nei confronti delle giovani generazioni, portatrice di speranza nuova - quella “grande speranza” che non delude, senza la quale l’uomo non può vivere! Il Papa non si stanca di ricordarci che: “ Ci sono tanti problemi che si possono elencare, che devono essere risolti, ma che - tutti - non vengono risolti se Dio non viene messo al centro, se Dio non diventa nuovamente visibile nel mondo, se non diventa determinante nella nostra vita e se non entra anche attraverso di noi in modo determinante nel mondo” (Omelia durante la Santa Messa con l’Episcopato della Svizzera, 7 novembre 2006).
D. - Come avvicinare anche i non credenti alla Giornata Mondiale della Gioventù?
R. - L’invito del Santo Padre Benedetto XVI è rivolto a tutti i giovani del mondo. Nel suo Messaggio per la GMG di Madrid il Papa scrive: “E vorrei che tutti i giovani, sia coloro che condividono la nostra fede in Gesù Cristo, sia quanti esitano, sono dubbiosi e non credono in Lui, potessero vivere questa esperienza, che può essere decisiva per la vita: l’esperienza del Signore risorto e vivo, e del suo amore per ciascuno di noi”. In questi 25 anni di storia, le GMG si sono rivelate strumenti di evangelizzazione del mondo giovanile di straordinaria efficacia, di cui i principali protagonisti sono - appunto - i giovani stessi. Il Beato Giovanni Paolo II amava definire le GMG “laboratori della fede giovane”... Pensiamo a quanti giovani, grazie all’incontro con Cristo durante le GMG, hanno dato una svolta decisiva alla loro vita, quanti hanno maturato scelte vocazionali, come il sacerdozio o la vita consacrata, oppure hanno deciso di vivere un autentico matrimonio cristiano. Sono sicuro che anche la GMG di Madrid non mancherà di portare abbondanti frutti di questo genere...
D. - I giovani di diversi paesi non saranno presenti a Madrid soprattutto per una questione economica. La crisi finanziaria globale, infatti, ha creato molte difficoltà soprattutto nelle nazioni meno sviluppate. La Chiesa cosa può fare in questo campo?
R. - Con questa domanda lei ha toccato una questione che ci sta molto a cuore. L’esperienza delle GMG è destinata a tutti i giovani e non può essere limitata a quanti possono permettersi di sostenere viaggi lunghi e spesso costosi. Innanzitutto vorrei ricordare che, fin dall’inizio, abbiamo proposto ai giovani di creare un Fondo di solidarietà, allo scopo di offrire un aiuto economico ai giovani dei Paesi meno abbienti per affrontare le spese di viaggio e di soggiorno. I giovani provenienti dai Paesi più ricchi hanno offerto 10 euro ciascuno. Si è costituito così un Fondo - gestito dal nostro Dicastero - che ha permesso di venire incontro alle necessità dei giovani più bisognosi di aiuto economico. Ma questo non basta! La televisione e l’internet consentono ai giovani dei Paesi lontani di partecipare all’evento in tempo reale. Il nostro Dicastero ha sollecitato, dunque, le varie Chiese locali, i movimenti ecclesiali e le nuove comunità ad organizzare iniziative che si avvalessero di questi strumenti. E il risultato finora raggiunto è incoraggiante! La GMG riesce oggi a penetrare in tempo reale e in maniera capillare in molti ambienti, aiutando i giovani a vivere questa indimenticabile esperienza di fede...
D. - Quali sono i suoi auspici per questa GMG?
R. - Ogni GMG costituisce una enorme semina evangelica e perciò è un kairos speciale, un tempo di grazia in cui il Signore si rende presente ed agisce concretamente. Durante le GMG si percepisce in maniera quasi palpabile la presenza del Signore! Auguro, dunque, a tutti i giovani, che arriveranno a Madrid e a tutti coloro che vivranno questa esperienza tramite televisione o internet, di aprire senza timore i loro cuori ed accogliere il dono immenso dell’incontro con Cristo, l’unico capace di trasformare la vita e di dare quella speranza che non delude.
© Copyright Radio Vaticana
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento