sabato 13 agosto 2011

I giovani verso Madrid da Taiwan e dal Cile. La presenza degli scout alla Gmg

I giovani verso Madrid da Taiwan e dal Cile. La presenza degli scout alla Gmg

Per la Gmg, nella capitale spagnola sono attesi oltre un milione di giovani, la maggior parte europei. Ma non mancano cospicue delegazioni provenienti dagli altri continenti. Prima di incontrare il Papa a Madrid numerosi gruppi di giovani extraeuropei stanno facendo tappa a Roma per pregare sulla Tomba degli Apostoli Pietro e Paolo. Paolo Ondarza ha incontrato un gruppo di pellegrini cileni. Ascoltiamo le loro testimonianze:

R. - Por el momento, está pasando la Iglesia un momento difícil…

In questo periodo la Chiesa sta passando una fase difficile, dopo lo scandalo degli abusi sessuali in varie parti del mondo. Nonostante ciò i giovani cattolici cileni sono forti e saldi nella fede. La nostra pastorale giovanile è molto attiva e l’attività della Chiesa dei giovani è davvero forte.

D. - Come vi siete preparati all’incontro con il Papa?

R. - El encuentro con el Papa…
L’incontro è stato preparato da oltre un anno: il difficile non è stato solo trovare i soldi per il viaggio ma anche - e direi soprattutto - preparare il cuore ed entrare nella spiritualità della Gmg.

D. - Perché è importante per te stare con i giovani di tutto il mondo e con il Papa a Madrid?

R. - Es la Jornada de la Juventud…

La Giornata della gioventù nella storia ha rappresentato un incontro potente tra i giovani e il Papa. Ma anche oggi è importante farci Chiesa per poter incontrare il Santo Padre e dimostrargli che la Chiesa di oggi, a livello mondiale e quindi anche quella del Cile, è unita al proprio pastore, a Papa Benedetto, ai suoi vescovi e ai suoi sacerdoti. La Gmg sarà un incontro meraviglioso nel quale riscoprire e dire più forte il nostro “sì” al Signore, il nostro “sì” alla nostra Madre Chiesa.

D. - Che cosa ti piacerebbe dire al Papa?

R. - La verdad es que yo me siento tan feliz…

La verità è che sono felicissima di far parte dei milioni di giovani che incontreranno il Papa a Madrid. Cristo è vivo in noi: questa è la cosa più importante di questa festa. Daremo voce al fatto che i giovani di oggi credono in Dio nonostante tutto e che Cristo è vivo in noi. (mg)

Sempre a Roma Paolo Ondarza ha raccolto le voci di alcuni giovani di Taiwan che parteciperanno alla Gmg di Madrid:

R. - (Parole in cinese)

Mi sono preparata pregando molto, per ricevere tutta la benedizione e la grazia che caratterizzano le giornata di Madrid.

D. - Come vivono la fede i giovani a Taiwan?

R. - (Parole in cinese)
Taiwan è un Paese per la maggior parte non cattolico e quindi per i giovani cattolici è molto difficile capire cosa vuol dire veramente la fede. Molti giovani non vivono la fede in modo profondo, perché spesso la cultura pagana prende il sopravvento.

D. - Che cosa ti piacerebbe dire al Papa?

R. - (Parole in cinese)

Se mi fosse data la grazia di parlare al Papa gli chiederei di venire a Taiwan. E’ vero, a Taiwan il cattolicesimo è una piccolissima realtà, ma una visita del Papa aiuterebbe quella piccola comunità cattolica ad avere una fede più forte. (mg)

A pochi giorni dalla Giornata mondiale della Gioventù, gli scout accolgono con gioia il messaggio di Benedetto XVI. Aiutare i giovani a compiere delle scelte consapevoli per la vita è anche loro compito. Ne ha parlato, al microfono di Giorgia Innocenti, Jean Paul Liegi, dell’Agesci:

R. – Abbiamo accolto con vera gioia questo messaggio del Papa perché ritengo che in più punti il Papa ci aiuti a riflettere, ad approfondire anche, quello che è lo specifico del modo in cui lo scoutismo aiuta i giovani a vivere la fede. Ci sono un paio di punti che io ritengo molto vicini a quello che lo scoutismo vive. Mi piace ricordare soprattutto quando il Papa ci invita a vivere un’esperienza, chiamando i giovani alla Gmg a Madrid. Lui la definisce, all’inizio del messaggio, “un’esperienza decisiva per la vita”: questo lo ritengo molto significativo perché tutto il metodo educativo dello scoutismo è fondato proprio sull’invito rivolto ai giovani a vivere esperienze significative e ad essere poi capaci di rileggerle, per far sì che queste esperienze diventino davvero formative e punti di riferimento importanti nella vita.

D. – Come si diventa testimoni del Vangelo tra gli Scout?

R. – Quello che cerchiamo davvero di proporre nella nostra relazione educativa è orientare i giovani a fare delle scelte. C’è un momento importante nella vita scout, che conclude il percorso educativo, che chiamiamo “partenza”. E’ il momento in cui i giovani, dopo aver condiviso tante esperienze – da bambini, da ragazzi, da giovani – con i compagni di avventura scelgono personalmente di aderire fortemente ad alcune scelte, che sono innanzitutto la scelta di fede nell’adesione a Gesù, poi la scelta di servizio nell’impegno politico nel senso ampio della parola, cioè del condividere il servizio al bene comune della società. Allora, credo che sia importante innanzitutto questa sottolineatura della necessità di avere punti fermi per le scelte, perché saranno questi punti fermi che orienteranno il cammino dei giovani verso le scelte che dovranno – in modo maturo – fare proprie, e sarà questo poi che permetterà loro di vivere una testimonianza concreta.

D. – Un augurio per gli altri giovani che parteciperanno alla Gmg …

R. – Scoprire la bellezza degli incontri autentici. Il Santo Padre lo ripete continuamente: scoprire davvero la fede innanzitutto come un incontro, un incontro con Gesù Cristo. Io auguro a tutti i giovani che vivranno questa esperienza di viverla davvero come un incontro autentico con il nostro Maestro, che è Gesù, e poi con tutti coloro che nella gioia della condivisione di questi giorni aiuteranno i giovani a rinsaldare la loro fede. (gf)

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