Il Papa all’udienza generale: abbiamo bisogno del silenzio per ascoltare la voce di Dio
“Dio parla nel silenzio, ma bisogna saperlo ascoltare”: così, Benedetto XVI nell’udienza generale di stamani, svoltasi nel cortile del Palazzo Apostolico di Castel Gandolfo. Il Papa si è soffermato sull’importanza dei monasteri, oasi dello spirito in cui Dio parla all’umanità. Il servizio di Alessandro Gisotti:
“Abbiamo bisogno del silenzio nelle nostre vite” per “realizzare un’autentica armonia spirituale” e “volgere il nostro sguardo a Dio”: è quanto sottolineato da Benedetto XVI, che nella sua catechesi si è soffermato sull’importanza del silenzio e della meditazione. Il Papa ha in particolare messo l’accento sui luoghi scelti dagli uomini che hanno consacrato la loro vita a Dio nella preghiera. Questi luoghi, ha detto, “uniscono due elementi molto importanti per la vita contemplativa”: la bellezza del creato e il silenzio:
“Il silenzio è la condizione ambientale che meglio favorisce il raccoglimento, l’ascolto di Dio, la meditazione. Già il fatto stesso di gustare il silenzio, di lasciarsi, per così dire, ‘riempire’ dal silenzio ci predispone alla preghiera”.
Ha così ricordato che nella Bibbia leggiamo che il profeta Elia, sul monte Oreb, riconobbe la voce di Dio in una brezza leggera. Un racconto che ha molto da dire anche all’uomo di oggi:
“Dio parla nel silenzio, ma bisogna saperlo ascoltare. Per questo i monasteri sono oasi in cui Dio parla all’umanità; e in essi si trova il chiostro, luogo simbolico, perché è uno spazio chiuso, ma aperto verso il cielo”.
Rammentando che domani ricorre la memoria di Santa Chiara di Assisi, il Papa ha così rivolto il pensiero al piccolo convento di San Damiano, “oasi” dello spirito, cara alla famiglia francescana e a tutti i cristiani. Presso quella chiesetta restaurata da San Francesco dopo la sua conversione, ha affermato, Chiara e le sue compagne “stabilirono la loro comunità, vivendo di preghiera e di piccoli lavori”:
“Si chiamavano le ‘Sorelle povere’, e la loro ‘forma di vita’ era la stessa dei Frati Minori: ‘Osservare il santo Vangelo del nostro Signore Gesù Cristo’, conservando l’unione della scambievole carità e osservando in particolare la povertà e l’umiltà vissute da Gesù e dalla sua santissima Madre”.
In questo luogo come in tante altre oasi dello spirito, ha soggiunto il Pontefice, si può vedere “un riflesso dell’armonia spirituale” che le comunità monastiche cercano di realizzare.
“Guardando le cose in un’ottica spirituale, questi luoghi dello spirito sono una struttura portante del mondo! E non è un caso che molte persone, specialmente nei periodi di pausa, visitino questi luoghi e vi si fermino per alcuni giorni: anche l’anima, grazie a Dio, ha le sue esigenze”.
Oltre a Santa Chiara, il Papa ha ricordato altri Santi che si celebrano in questi giorni come Edith Stein, ieri, e oggi San Lorenzo diacono e martire, con un augurio speciale ai romani che lo venerano come uno dei loro patroni.
“My special greeting goes to the young people…”
Dopo la catechesi, parlando in lingua inglese, Benedetto XVI ha rivolto un saluto speciale ai giovani pellegrini in partenza per la Gmg di Madrid.
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