Papa: In mondo spesso agitato riscoprire silenzio dei monasteri
Sono "oasi dello spirito" in cui si può pregare e ascoltare Dio
In un mondo "spesso agitato" è opportuno approfittare delle vacanze per coltivare il silenzio, "condizione ambientale che meglio favorisce la meditazione e la vicinanza a Dio", secondo il Papa, che ha ricordato il valore dei monasteri, "oasi dello spirito", nel corso della breve catechesi dell'udienza generale che ha presieduto stamane a Castel Gandolfo.
Due le caratteristiche dei luoghi scelti "in ogni epoca" da uomini e donne che hanno dedicato la loro vita a Dio: "La bellezza del creato, che rimanda a quella del Creatore, e il silenzio garantito dalla lontananza dalle città e dalle grandi vie di comunicazione".
Per il Papa, "il silenzio e la bellezza del luogo in cui vive la comunità monastica - una bellezza smeplice e austera - sono il riflesso dell'aromina spirituale che la comunità cerca di realizzare".
"Il silenzio - ha detto Benedetto XVI - è la condizione ambientale che meglio favorisce la meditazione e la vicinanza a Dio. Lasciarsi riempire dal silenzio ci predispone alla preghiera", ha detto ratzinger, che ha ricordato come già nella Bibbia Dio si manifesti al profeta Elisa sotto forma di "brezza leggera".
"Dio parla nel silenzio, ma bisogna saperlo ascoltare. Per questo - ha detto il Papa - i monasteri sono luoghi in cui Dio parla all'umanità".
"Il mondo - ha detto ancora il Papa - è costellato da oasi dello spirito, alcune molte antiche, soprattutto in Europea, altre recenti, altre restaurate da nuove comunità. Questi luoghi dello spirito sono la struttura portante del mondo. Non è un caso - ha detto Benedetto XVI - che molte persone, specie nei periodi di pausa, visitino questi luoghi e vi si fermino alcuni giorni.
Anche l'anima, grazie a Dio, ha le sue esigenze".
Il Papa ha ricordato, in particolare, tre Santi che hanno dedicato alla preghiera e a Dio la loro vita: Edith Stein, commemorata ieri nel calendario dei santi, san Lorenzo, diacono e martire commemorato oggi e particolarmente caro ai romani "che da sempre lo venerano come uno dei loro patroni" e santa Chiara, la cui commemorazione cade domani.
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