BENEDETTO XVI: UDIENZA, “TROVARE IL TEMPO PER MEDITARE”
“Stiamo ancora nella luce della festa dell’Assunta, che è una festa della speranza. Maria è arrivata al Paradiso e noi tutti possiamo arrivare al Paradiso. La questione è come”. E in questo ci può aiutare proprio la Vergine come modello da seguire. Lo ha detto, stamattina, Benedetto XVI, nell’Udienza generale da Castel Gandolfo (clicca qui). L’atteggiamento di fede della Vergine “è segnato dall’invito che Dio stesso rivolge al suo popolo: ‘fare memoria’ di quanto Egli ha fatto, non dimenticare i tanti suoi benefici”. Il Papa si è, quindi, soffermato su questo “fare memoria” dell’“amore di Dio per noi, su quel tipo di preghiera di meditazione che nella tradizione cristiana è chiamata anche ‘orazione mentale’”. Colei che “ha creduto” all’annuncio dell’Angelo e si è fatta “strumento perché la Parola eterna dell’Altissimo potesse incarnarsi”, “ha anche accolto nel suo cuore il mirabile prodigio di quella nascita umano-divina, lo ha meditato, si è soffermata nella riflessione su quanto Dio stava operando in Lei, per accogliere la volontà divina nella sua vita e corrispondervi”. Maria “ha vissuto pienamente la sua esistenza, i suoi doveri quotidiani, la sua missione, ma ha saputo mantenere in sé uno spazio interiore per riflettere sulla parola e sulla volontà di Dio”.
“Nel nostro tempo – ha osservato il Pontefice - siamo assorbiti da tante attività e impegni, preoccupazioni e problemi; spesso si tende a riempire tutti gli spazi della giornata, senza avere un momento per fermarsi a riflettere e a nutrire la vita spirituale”. Maria, allora, “ci insegna quanto sia necessario trovare nelle nostre giornate momenti per raccoglierci in silenzio e meditare su quanto il Signore ci ha insegnato, su come è presente e agisce nella nostra vita: essere capaci di fermarci e meditare”. Meditare vuol dire, allora, “creare in noi una situazione di raccoglimento, di silenzio interiore, per riflettere, assimilare i misteri della nostra fede e ciò che Dio opera in noi; lo possiamo fare in vari modi, prendendo, ad esempio, un breve brano della Sacra Scrittura, all’inizio potrà essere più facile utilizzare uno dei Vangeli, gli Atti degli Apostoli o le Lettere, oppure una pagina di un autore di spiritualità, magari facendosi consigliare dal confessore o dal direttore spirituale, leggerlo e riflettere su quanto si è letto, soffermandosi su di esso, cercando di comprenderlo, di aprire il nostro animo a quanto il Signore vuole dirci e insegnarci”. “Anche il Santo Rosario – ha aggiunto - è una preghiera di meditazione: ripetendo l’Ave Maria siamo invitati a ripensare e a riflettere sul Mistero che abbiamo proclamato”.
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