lunedì 8 agosto 2011

Il vescovo di Ariano Irpino: un forte incoraggiamento le parole del Papa agli operai della Irisbus (Radio Vaticana)

Il vescovo di Ariano Irpino: un forte incoraggiamento le parole del Papa agli operai della Irisbus

In Italia, e non solo, il futuro di molti lavoratori è minato da crescenti difficoltà. Benedetto XVI, salutando ieri all’Angelus una rappresentanza degli operai dell’azienda Fiat Irisbus di Flumeri, in provincia di Avellino, ha auspicato che si possano trovare adeguate soluzioni ai problemi che rendono precaria l’attività lavorativa. Nel caso degli stabilimenti campani, la Fiat ha già predisposto un piano che, per abbattere i costi, prevede lo spostamento della produzione in Francia e in Repubblica Ceca. Sono a rischio i posti di lavoro di 700 operai ma le conseguenze di questa decisione, comprendendo l’indotto, riguarderebbero oltre 1700 lavoratori. Su questa vicenda e sulle parole del Papa, Amedeo Lomonaco ha intervistato il vescovo di Ariano Irpino – Lacedonia, mons. Giovanni D’Alise:

R. – Ringrazio il Santo Padre perché è stato veramente sollecito nel dire una parola di conforto a queste persone.

D. – Il Papa all’Angelus ha salutato la rappresentanza degli operai dell’azienda Irisbus di Flumeri con il fervido auspicio di una positiva soluzione dei problemi che ne rendono precaria l’attività lavorativa. Le parole del Santo Padre sono un importante segnale di speranza per gli operai...

R. - Io avevo chiesto un intervento del Santo Padre perché desse coraggio a questa gente che si trova in una zona dove, dopo il terremoto dell’’80, tantissime aziende sono fallite. Altre sono partite. Il nucleo fondamentale è l’Irisbus della Fiat, dove si fabbricano pullman. Ora, la Fiat, dopo aver fatto i conti con questa crisi, ha deciso di chiudere e di cedere questa azienda.

D. – Le parole del Papa sono anche un segno di incoraggiamento per l’impegno di tutte quelle realtà, compresa la diocesi, che si adoperano quotidianamente per chiedere la tutela del diritto al lavoro...

R. – Io sto mediando in modo che se la Fiat veramente desidera rimanere non debba farlo solo per qualche tempo ma in modo che dia sicurezza. Se questo non sarà possibile, cercherò, avendo già preso dei contatti, che il nuovo acquirente possa parlare e spiegare concretamente il suo progetto. Il nuovo acquirente può salvare 200 posti di lavoro su 700. Gli operai dovranno poi decidere, in autonomia, se seguire questa nuova ipotesi. Io spero tantissimo che si trovi un punto di accordo, perché altrimenti questa zona diventa un deserto.

D. – Lei ha portato personalmente la sua solidarietà ai lavoratori e celebrato lo scorso 17 luglio la Santa Messa all’ingresso dello stabilimento...

R. – Nella celebrazione della Messa abbiamo avuto anche subito un dono, perché su Internet è arrivato dappertutto questo messaggio, e ho avuto la visita sia dei dirigenti della Fiat sia del nuovo eventuale acquirente. Quindi, adesso, è un momento in cui veramente ci vuole attenzione e preghiera per poter raggiungere un obiettivo concreto. (ap)

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1 commento:

intruso ha detto...

Quanti "io"!

Successori degli apostoli?