martedì 23 agosto 2011

La tenacia dei ragazzi di fronte alle intemperie ha commosso il Pontefice. «Con Cristo niente è impossibile» (Gagliarducci)

Il Papa: «Il mondo ha bisogno della fede dei giovani»

ANDREA GAGLIARDUCCI

Madrid. "Ho pensato molto a voi in queste ore in cui non ci siamo visti. Spero che abbiate potuto dormire almeno un poco, nonostante l'inclemenza del tempo. Sono sicuro che all'alba di oggi avete levato gli occhi al cielo più di una volta e non solo gli occhi, ma anche il cuore, e questo vi avrà permesso di pregare. Dio sa ricavare il bene da tutto".
Benedetto XVI arriva ai Cuatro Vientos, l'aeroporto militare di Madrid che è stato prestato per l'occasione. Un enorme piana desertica, senza posti all'ombra, che al caldo madrileno di agosto diventa una fornace. Secondo la polizia, a Cuatro Vientos ci entrano un milione e mezzo di persone. Ma molti restano fuori, altri ancora si mettono sui corridoi, tanto che il Papa, arrivato sul posto per la veglia di sabato, non può fare il giro con la Papamobile per tutti i settori.
La sera prima, la tempesta aveva costretto il Papa a interrompere il discorso, a passare direttamente alla parte dei saluti quando il vento si era calmato. Ma era rimasto commosso e colpito dall'allegria dei giovani, dall'amore che gli dimostravano. Li aveva salutati affermando di aver vissuto con loro "una grande avventura" e ricordando loro che con Cristo "niente è impossibile".
Quando la tempesta sembrava essersi calmata, ecco la pioggia e il vento di notte, che hanno reso difficile la nottata dei ragazzi. Addirittura, il vento ha divelto le tende dell'adorazione, dove erano contenuti milioni di ostie da distribuire durante l'Eucarestia. Una di queste tende ha ferito otto ragazzi (due si sono rotti una gamba) e la polizia le ha tutte chiuse e tagliate. Le ostie non erano più raggiungibili, né consacrabili: quasi nessuno dei ragazzi ha potuto prendere la Comunione, e in molti erano delusi. A questo si aggiungono anche i problemi organizzativi: le fontanelle con l'acqua non funzionavano, e in 800 sono stati colti da malore, e hanno dovuto abbandonare il campo.
Il Papa tutte queste cose le sa, è costantemente informato, è entrato in empatia con i ragazzi che in più di un milione e mezzo ("Pensare a due milioni non è del tutto sbagliato", dice con cautela padre Lombardi, anche se nessuno del comitato organizzatore, per scelta, si sbilancia con le cifre"), ed è felicissimo del viaggio.
Il primo pensiero della Messa, l'atto conclusivo di una Gmg intensa, è proprio per loro. E' lieto di vederli là. Sente in loro una fede forte, e sono la loro speranza. Al termine del giro tra i settori la papamobile si è fermata dietro al palco dove, davanti alla sacrestia, c'erano in attesa re Juan Carlos e la regina Sofia. Vestito di scuro, con il bastone che lo aiuta a camminare avendo ancora una gamba ingessata, Juan Carlos ha salutato il segretario personale del Pontefice monsignor Georg Gaenswein. La regina, con un abito chiaro e a capo scoperto è rimasta in silenzio. Poi il Papa ha cominciato la Messa. "Sono certo che questa mattina avete alzato gli occhi al cielo, non solo il cuore". E ancora: "Iniziamo ora la celebrazione con entusiasmo, fermi nella fede, sapendo che Dio non ci abbandona mai". E incita i giovani - il tema della vocazione e della testimonianza è stato centrale in tutti i discorsi del Papa - a "dare testimonianza della fede negli ambienti più diversi, incluso dove vi è rifiuto o indifferenza. Non è possibile incontrare Cristo e non farlo conoscere agli altri, quindi non conservate Cristo per voi stessi, comunicate agli altri la gioia della vostra fede. Il mondo ha bisogno della testimonianza della vostra fede, ha bisogno certamente di Dio".
E poi, l'annuncio della prossima Gmg, che sarà a Rio de Janeiro nel 2013. I brasiliani prendono in consegna la croce dei giovani, e preparano la grande festa di San Paolo del prossimo 18 settembre. Uno dei ragazzi è Hugo Cieira, 30 anni, volontario della Ong Sonhar Cantando, emozionatissimo all'idea di "rappresentare il proprio Paese in maniera ufficiale. La Gmg in Brasile è una cosa incredibile, siamo tutti felici e ci sarà una grandissima partecipazione, ne sono certo".
Il Papa all'Angelus ricorda le vittime della strage di Utoya in Norvegia (una delegazione di giovani norvegesi ha avuto modo di incontrarlo privatamente) e la strage dell'aeroporto di Barajas tre anni fa. Poi gira con la Papamobile, tra l'affetto della folla. "Aquì està la joventud del Papa" è il grido di questi giorni. Un grido che saluta il Papa anche all'aeroporto, dove fa sapere al re e alla regina di Spagna che "si è trovato molto bene" lì. Ma prima di partire, c'è il tempo di un altro bagno di folla: il Papa vuole incontrare i 12 mila volontari, e ringraziarli personalmente. In molti portano bambini, e il Papa li accarezza disponibile, finché è lo stesso segretario Georg Gaenswein a dover fermare l'entusiasmo della folla. "La mia gratitudine - dice il Papa ai volontari - è anche una necessità del cuore, perché non solo siete stati attenti ai pellegrini, ma anche al Papa. In tutti i momenti ai quali ho partecipato, voi eravate lì: alcuni visibilmente, altri in secondo piano, rendendo possibile l'ordine richiesto perché tutto andasse bene. Non posso neppure dimenticare lo sforzo della preparazione di questi giorni. Quanti sacrifici, quanto amore!".
Il fotogramma di questa Gmg è forse reso proprio dall'immagine del Papa fermo nella tempesta, coperto da un ombrello bianco, con i fogli stropicciati in mano, mentre i ragazzi cantano: "Aquì està la joventud del Papa". E lui che li ascolta, sorride, e resta lì con loro, finché il grande ostensorio di Toledo compare come per magia da sotto l'altare, e tutti pregano. Sono la gioventù del Papa, ma hanno una fede più adulta. Come chiede Benedetto.

© Copyright La Sicilia, 22 agosto 2011

2 commenti:

Alessandra Mirabella ha detto...

Eccomi tornata a casa. Il viaggio di ritorno è stato lungo, questi giorni duri(solo fisicamente).

Il tempo di riposarmi un pò e scriverò qualcosa, prometto.

Ci tengo solo a dire una cosa.
Quandola veglia è finita (dopo tutto quello che era successo) si è presentato il responsabile comunicazione della GMG è ci ha dettO (testuali parole): Ragazzi, il Santo Padre ci tiene a farvi sapere che è ORGOGLIOSO DI VOI".

Posso dirvi che mi sono commossa?

Raffaella ha detto...

Grazie carissima :-)))
R.