lunedì 8 agosto 2011

Le immagini più belle di Benedetto XVI in Terra Santa (O.R.)

Le immagini più belle di Benedetto XVI in Terra Santa

«Un album di fotografie e parole da sfogliare insieme, in famiglia, per ricordare, rivivere e lasciar crescere nel cuore, parole e colori, emozioni e propositi di quei giorni benedetti».
Il francescano Pierbattista Pizzaballa, Custode di Terra Santa, presenta così nella prefazione il volume Pope Benedict in the Holy Land, realizzato dalla locale assemblea degli ordinari cattolici (Achol), a un anno e mezzo dalla visita compiuta dal Pontefice, dall'8 al 15 maggio 2009.
Non a un libro, dunque, ma a un album hanno pensato il Patriarca di Gerusalemme dei Latini, gli undici vescovi, i cinque religiosi e i due nunzi che hanno voluto la pubblicazione: «come quando si sente, la sera, riuniti, il bisogno di ricordare insieme, partendo da una fotografia che ci è cara, e condividere su quell'immagine, le impressioni di un giorno che si ripresenta ancora nuovo, perché nel confronto dei ricordi risulta ricco di mille sfaccettature di molte verità, tante almeno quante le persone che le hanno vissute», scrive ancora Pizzaballa.
Testi in inglese, arabo, italiano e francese, corredati da bellissime immagini a colori, compongono le 190 pagine del volume, che riporta i 33 tra discorsi e omelie pronunciati da Benedetto XVI in Giordania, in Israele e nei Territori palestinesi.
«Uno strumento -- scrive nell'introduzione il Patriarca Fouad Twal -- per non dimenticare i punti salienti dell'insegnamento del Papa, e poter farne, così, oggetto di riflessione e meditazione. La visita pastorale che Benedetto XVI ci ha offerto aggiunge che è stata per tutte le nostre Chiese (latina, melkita, maronita, siro cattolica, armena e caldea) un'autentica grazia. Non lasciamola cadere nel vuoto».
Quelle del Pontefice sono parole alle quali fa eco il Custode di Terra Santa «mai uguali, ma ognuna diversa, e ancora una volta tutte unite nell'indicare una sola convergenza: la speranza, la certezza di un domani diverso, che sia davvero secondo il cuore di Dio, che davvero risponda alla sete di libertà e di verità del nostro cuore di figli». Perché spiega ancora «questa visita è stato l'incontro voluto con i cristiani di Terra Santa, la nostra gente. Evento preparato, temuto, atteso, accompagnato, vissuto, commentato, analizzato, interpretato in tanti modi diversi, ma che ha trovato unanimità e unità nella sua finalità prima, nell'intenzione che ha mosso i passi del Papa pellegrino: “la mia presenza qui vuole essere segno che voi non siete dimenticati”». Per questo gli abitanti della Terra Santa ora sanno con certezza che la loro regione «è nel cuore di Benedetto XVI». (gianluca biccini)

(©L'Osservatore Romano 7 agosto 2011)

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