giovedì 4 agosto 2011

Rammarico della Chiesa maltese dopo la condanna di due sacerdoti per abusi su minori (R.V.)

Rammarico della Chiesa maltese dopo la condanna di due sacerdoti per abusi su minori

"La Chiesa maltese esprime il suo profondo rammarico per il fatto che minori che erano stati affidati alla sua cura abbiano subito abusi e chiede perdono per questo".
È quanto si legge in una nota diffusa ieri dalla Curia maltese dopo la condanna di due sacerdoti accusati di abusi. Padre Charles Pulis e padre Godwin Scerri, ambedue della Società Missionaria di San Paolo, sono stati condannati martedì scorso da un tribunale della Valletta, rispettivamente a sei e cinque anni di reclusione per abusi commessi poco più di vent’anni fa su almeno 11 minori in un orfanotrofio cattolico maltese.
Un terzo imputato, padre Joe Bonett, è morto lo scorso gennaio.
I due condannati hanno annunciato che ricorreranno in appello.
Nel comunicato, la Chiesa maltese chiede scusa anche per la lunga durata del processo, (che ha impiegato otto anni per arrivare a sentenza) e rivolge un appello a tutte le persone a conoscenza di casi di abuso a denunciarli subito.
Essa annuncia inoltre che a breve l’arcivescovo della Valletta, Paul Cremona, incontrerà nuovamente le vittime. Intanto, la Società Missionaria di San Paolo ha reso noto, sempre ieri, che due settimane fa il Papa ha emesso un decreto che ordina la ''dispensa'' immediata di padre Pulis dagli uffici sacerdotali.
Il breve comunicato precisa altresì che sin da quando sono emerse le accuse nei suoi confronti, nel 2003, “è stato escluso dall'esercizio del ministero presbiterale a titolo cautelare”. Sulla vicenda - lo ricordiamo - si erano riaccesi un anno fa i riflettori della stampa internazionale in occasione della visita di Benedetto XVI nell’isola durante la quale aveva incontrato otto vittime.
In quell'incontro il Papa aveva espresso vergogna e dolore per quanto accaduto, assicurando che la Chiesa sta facendo e continuerà a fare tutto ciò che è in suo potere per investigare sulle accuse e assicurare alla giustizia i responsabili degli abusi e per migliorare le misure volte a proteggere i giovani in futuro. (A cura di Lisa Zengarini)

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