Su segnalazione di Laura leggiamo:
Memoria del Beato Wojtyla. Il postulatore, mons. Oder: tanti bimbi festeggiano oggi il loro primo onomastico
Si celebra oggi, per la prima volta, la memoria liturgica del Beato Giovanni Paolo II. Numerose le iniziative di preghiera in tutto il mondo per celebrare l’evento, in particolare a Roma e in Polonia. Oggi pomeriggio, alle 16.30, i giovani romani sono convocati a Piazza San Giovanni per una Veglia, con meditazioni di don Fabio Rosini, a cui seguirà la Messa presieduta, in Basilica, dal cardinale vicario Agostino Vallini. Intervistato da Alessandro Gisotti, il postulatore della Causa di Beatificazione e Canonizzazione di Karol Wojtyla, mons. Slawomir Oder, si sofferma su un aspetto particolare di questa giornata:
R. – Sicuramente, sarà una celebrazione molto particolare perché è la prima, tanto desiderata dai fedeli, dal popolo di Dio praticamente fin dal giorno della sua morte. Io penso che, per quanto riguarda Giovanni Paolo II, c’è un aspetto molto particolare. Dopo la sua morte, molte persone hanno chiesto la sua intercessione per ottenere la grazia della paternità, della maternità e avendo ottenuto questa grazia hanno voluto commemorarla con il nome che hanno dato ai loro figli. E per questo, la memoria liturgica sarà per molti piccoli Karol, Carolina, Giovanni Paolo nati a seguito di queste preghiere il primo onomastico celebrato in compagnia del loro Santo Patrono.
D. – Questo è un frutto tangibile della Beatificazione di Karol Wojtyla. Ce ne sono altri che le vengono alla mente?
R. – La figura del Beato Giovanni Paolo II è la figura che ha ispirato diverse iniziative di natura sociale: fondazioni di beneficienza, apertura di scuole, asili nido, ospedali a lui intitolati in diverse parti del mondo; sono già state create parrocchie a lui intitolate…
D. – Le reliquie del Beato Wojtyla hanno fatto tappa in molti luoghi, in questi mesi: dalla Gmg di Madrid alla Polonia al Messico. Come sono stati accolti questi momenti dai fedeli?
R. – Io ho avuto occasione di partecipare a diversi di questi momenti. Mi viene in mente in modo particolare l’esperienza vissuta in Messico. E’ stata un’esperienza straordinaria di manifestazione della fede – della fede semplice, della fede popolare, sì, ma di una fede che diventa un amore vivente per la figura di Giovanni Paolo II. Sicuramente, l’accoglienza delle reliquie ha significato l’afflusso di tantissime persone: migliaia, centinaia di migliaia di persone, che hanno affrontato ore di attesa per poter pregare dinanzi alla reliquia di Giovanni Paolo II. Ho visto scene molto toccanti, come quella dell’affidamento di bambini malati, di persone anziane all’intercessione di Giovanni Paolo II. Una situazione in cui la sua presenza diventava – attraverso la reliquia – quasi tangibile.
D. – Dopo la Beatificazione, qual è la testimonianza che più l’ha colpita tra le innumerevoli che avete ricevuto, alla Postulazione?
R. – Mi ha colpito in particolar modo la guarigione da una situazione quasi disperata di una bambina, e un’altra testimonianza molto toccante riguarda la guarigione di un sacerdote. Forse sono significative, queste testimonianze, perché in qualche modo indicano due poli di attenzione in vita, ma anche un’attenzione particolare del Beato, adesso, che può intercedere direttamente presso Dio in nostro favore. C’è la sfera della vita e la sfera dell’amore per il sacerdozio.
D. – In molti si chiedono quanto tempo ci vorrà per la canonizzazione del Beato Karol Wojtyla…
R. – Il vero protagonista, che senz’altro ci indicherà il momento più opportuno, è Dio stesso che vorrà darci un segno che la Chiesa potrà prendere in considerazione per riconoscere un eventuale nuovo miracolo. Io posso dire soltanto che al momento ho ricevuto diverse testimonianze molto significative e sono in attesa della documentazione completa per poter eventualmente fare un serio discernimento sull’opportunità di promuovere il nuovo processo. Comunque, le grazie ottenute sono tantissime… (gf)
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