CATTOLICI: A TODI BAGNASCO CON 110 LEADER PER RISPONDERE AL PAPA
Salvatore Izzo
(AGI) - CdV, 16 ott.
All’Italia di oggi serve "una nuova generazione di uomini e donne capaci di promuovere non tanto
interessi di parte, ma il bene comune" , che sappia cioe’ impegnarsi a "bonificare l’ambiente da quel clima non salubre che si respira nelle nostre societa’, inquinato da una mentalita’ che non e’ cristiana, e nemmeno umana".
Sono le parole pronunciate domenica scorsa da Benedetto XVI nel corso del suo pellegrinaggio in Calabria.
Analoghi appelli il Papa li ha pronunciati piu’ volte negli tre anni (la prima volta il 7 ottobre 2008 a Cagliari) e domani si riunisce a Todi un inedito "Conclave" dei rappresentanti del variegato mondo cattolico italiano per verificare le modalita’ di "una rinnovata presenza nel sociale e nel politico". La giornata di riflessione sara’ ospitata dal convento francescano di Montesanto e sara’ aperta dal cardinale Angelo Bagnasco, presidente della Cei, che prima al Congresso Eucaristico di Ancona e poi aprendo il 26 settembre il parlamentino Cei si e’ interrogato su come in concreto possa concretizzarsi un’iniziativa comune dei cattolici in risposta sia alla sollecitazione del Pontefice che all’aggravarsi della situazione italiana. A Todi, nel convento di Montesanto si raduneranno circa 110 persone invitate dal Forum delle Persone e delle Associazioni di Ispirazione cattolica nel mondo del lavoro, promosso da Cisl, Mcl, Acli, Confcooperative, Confartigianato, Compagnia delle Opere e Coldiretti.
"Si farebbe fatica a non registrare" il lievitare nel mondo cattolico italiano di "una nuova partecipazione e di una nuova consapevolezza", aveva detto Bagnasco al Consiglio Episcopale Permanente. Si tratta, per il cardinale, di "un giacimento valoriale ed esistenziale, rappresenta la bussola interiormente adottata dai cattolici, e da esso si sprigionano ormai ordinariamente esperienze che sono un vivaio di sensibilita’, dedizione, intelligenza che sempre piu’ si mettera’ a disposizione della comunita’ e del Paese".
"I cattolici sono storicamente una forza sociale capace di visione e di rete, che ha sempre contribuito con lealta’ e impegno al bene di tutti: sono consapevoli delle difficolta’ dell’ora, ma anche delle responsabilita’ storiche di fronte alle quali mai sono arretrati, tanto meno nei momenti piu’ difficili", aveva detto a Ancona il presidente della Cei, abbandonando in occasione del Congresso Eucaristico Nazionale la tradizionale prudenza che ha sempre caratterizzato le sue posizioni sul tema dell’unita’ politica dei cattolici.
"E’ insieme - aveva affermato - che si percorrono le vie del servizio se non si vuole essere velleitari ancorche’ generosi; insieme, senza avventure solitarie, per essere significativi ed efficaci; insieme secondo le forme storicamente possibili, con realismo e senza ingenuita’ illusioni, facendo tesoro degli insegnamenti della storia".
Anche se nei giorni scorsi molti esponenti cattolici si sono affrettati a negarlo, solo dalla prolusione che pronuncera’ domani sapremo se Bagnasco chiedera’ apertamente il ritorno - quasi vent’anni dopo - a un partito unico dei cattolici, ovvero se la Cei immagina una autonoma discesa in campo di leader cattolici indipendenti dai partiti per coagulare attorno a loro un consenso ampio che li metta in grado di operare fattivamente per quel "forte rinnovamento etico" che il Papa - in viaggio verso Berlino - ha auspicato lo scorso 20 settembre in un messaggio al presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. Certo e’ che la situazione del Paese e’ tale che i vescovi sono davvero preoccupati e ritengono che i cattolici debbano fare un passo in avanti nell’assunzione delle responsabilita’.
"Serve una transizione pensata e responsabile. Il Paese, dopo la fine dell’era del Bengodi, non puo’ sopportare altri traumi", ha detto nei giorni scorsi Andrea Riccardi, fondatore della Comunita’ di Sant’Egidio, in un’intervista ad Avvenire precisando gli scopi dell’appuntamento di Todi.
Per Riccardi, "la politica ha bisogno di pensieri lunghi, di ricreare innanzitutto cultura politica" mentre non e’ l’ora di nuova formazione politica. "Per essere espliciti: niente cose bianche, balene, pesciolini e men che meno ambizioni leaderistiche da parte di nessuno", chiarisce il fondatore di Sant’Egidio. E anche un altro possibile candidato, il rettore della Cattolica, Lorenzo Ornaghi, pur presentato esplicitamente da Dino Boffo, oggi direttore dell’emittente Cei, TV 2000, come "una risorsa che oggi o domani puo’ fare bene a tutto il Paese", promette piuttosto l’impegno dell’ateneo nella formazione dei nuovi politici. Il suo omologo della Lateranense, il vescovo salesiano Enrico dal Covolo, dichiara ancora piu’ esplicitamente: "un partito cattolico sarebbe una scorciatoia che non risolverebbe nulla".
In un commento sulle attese per l’incontro di Todi, pubblicato da Avvenire a firma dello storico del cattolicesimo italiano Giorgio Campanini, il tema dell’unita’ dei cattolici in politica e’ affrontato oggi a partire dall’insegnamento di don Luigi Sturzo che "appare ancora oggi attuale" per il quale "l’ipotesi di un ’partito della Chiesa’, ammesso che vi sia chi intenda seriamente sostenerla, urta contro il principio della laicita’ della politica e opera una scelta di campo che inevitabilmente rende i credenti una ’parte’, con rischi non sottovalutabili in ordine alla missione evangelizzatrice". E per Carlo Costalli, che guida il Movimento Cristiano Lavoratori, "non si tratta di individuare leader, ma idee e linee per cambiare il Paese". In ogni caso le conclusioni della giornata toccheranno al segretario della Cisl, Raffaele Bonanni, stimatissimo in Vaticano, e - secondo molti osservatori - possibile altra risorsa per il governo del Paese.
Sempre che gli attuali politici di estrazione cattolica dei diversi schieramenti siano disposti a fare loro per primi un passo indietro, per consentire ’avvento della "nuova generazione".
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