venerdì 31 dicembre 2010

Ecco gli "007" della finanza di Papa Ratzinger (Peloso)

Su segnalazione di Eufemia leggiamo:

Ecco gli 007 della finanza di Ratzinger

di Francesco Peloso

Cardinale Nicora. Sarà lui a guidare l’Authority per la trasparenza voluta da Papa Ratzinger. Lo affiancano Marcello Condemi (ex Bankitalia), monsignor Antonio Guido Filipazzi e Giuseppe Dalla Torre (rettore della Lumsa).

Anche il Vaticano avrà d’ora in avanti la sua “authority”.
Benedetto XVI ha infatti dato il suo placet allo statuto che regola la nascita e le funzioni della nuova Autorità d’informazione finanziaria (Aif), cioè dell’organismo che presiederà al controllo delle attività di tutti i dicasteri e gli enti della Santa Sede. Un’unica istituzione centralizzata per scrutare i conti e i movimenti di denaro di ogni settore e ufficio del Vaticano. È questo il cuore della riforma finanziaria voluta, in nome della trasparenza, dal Papa e imposta dall’Unione europea e dalla comunità internazionale impegnate da tempo in una difficile battaglia contro i movimenti di denaro provenienti da traffici illeciti.
Si comincia intanto già a delineare il gruppo di personalità ecclesiali e laiche che avranno un ruolo chiave nella gestione e nella strutturazione dell’organismo.
Si tratta di una bella responsabilità, anche perché l’Aif sarà il referente unico dei vari soggetti che, a livello internazionale, si occupano di trasparenza finanziaria. D’altro canto, spiegano nei sacri palazzi nel giorno della grande svolta, con le nuove leggi il Vaticano «ha accettato tacitamente lo scambio d’informazioni in materia finanziaria con le altre istituzioni». A guidare l’Autorità sarà quasi certamente il cardinale Attilio Nicora, uomo esperto di finanze e di diritto, già ora a capo dell’Apsa, cioè l’Amministrazione del patrimonio della sede apostolica, uno dei dicasteri chiave delle finanze vaticane. Nicora è poi membro della commissione cardinalizia di controllo dello Ior, l’Istituto opere religiose, al centro di complesse vicende giudiziarie.
Ma il cardinale non sarà solo. Con lui dovrebbe avere un ruolo importante nel processo di adeguamento del Vaticano alla normativa europea, Marcello Condemi, che già ieri interveniva sull’Osservatore romano per spiegare la portata delle novità introdotte dal Papa. Condemi viene dalla Banca d’Italia dove si occupava già di riciclaggio, inoltre fa parte della delegazione italiana al Gafi, il gruppo d’azione finanziaria internazionale impegnato in prima fila nell’antiriciclaggio e collocato presso l’Ocse di Parigi, il cui scopo è appunto combattere paradisi fiscali e lavaggio del denaro sporco. È il Gafi a definire quali Paesi possono entrare nella “white list” dei Paesi virtuosi in materia di trasparenza finanziaria. Ancora ci sarà monsignor Antonio Guido Filipazzi, funzionario della Sezione per i rapporti con gli Stati della Segreteria di Stato. Filipazzi è un diplomatico e ha preso parte ai negoziati fra Vaticano e Gafi degli ultimi mesi. U ruolo importante avrà anche Giuseppe Dalla Torre, giurista e rettore dell’università cattolica Lumsa ma con rilevanti incarichi Oltretevere, Dalla Torre è infatti presidente del Tribunale dello Stato della Città del Vaticano. Insieme a loro collaborerà strettamente, sia pure dalla sua posizione di presidente dello Ior, il banchiere Ettore Gotti Tedeschi.
Come si vede si tratta di un misto di competenze giuridico, economiche e diplomatiche per un compito che si annuncia tutt’altro che semplice. I tempi d’altro canto sono stretti: la normativa promulgata ieri, infatti, entrerà in vigore a partire dal primo aprile, poi si apre uno spazio di tempo per la sperimentazione e l’aggiornamento di quanto stabilito in base all’esperienza diretta. Il direttore della Sala stampa vaticana, padre Federico Lombardi, intanto, ha sottolineato la caratteristica della «indipendenza» dell’Autorità da tutti gli altri organismi della Santa Sede. Si tenga conto, del resto, che in materia di riciclaggio e trasparenza, viene introdotta un’altra novità importante: le notizie in possesso di funzionari vaticani, infatti, sono coperte da segreto d’ufficio «nei confronti di chiunque ad eccezione dell’Autorità di Informazione Finanziaria e dell’Autorità Giudiziaria, inquirente e giudicante, quando, per quest’ultima, le informazioni richieste siano necessarie per le indagini o per i procedimenti relativi a violazioni sanzionate penalmente».

© Copyright Il Riformista, 31 dicembre 2010 consultabile online anche qui.

1 commento:

Anonimo ha detto...

OT, Raffa :-))
Bene, nuovo corso non solo IOR, ma anche comunicazione
Beh, pare che le critiche a un certo modo di presentare l'impatto che il nostro Papa ha sui fedeli siano servite a qualcosa :-)
http://www.oecumene.radiovaticana.org/it1/Articolo.asp?c=450780
Alessia