Oggi il Motu Proprio del Pontefice sulle norme finanziarie vaticane
Gianni Cardinale
DA ROMA
La Sala Stampa della Santa Sede ha comunicato ieri che oggi verranno pubblicati gli attesi e importanti documenti legislativi con cui lo Stato della Città del Vaticano, gli uffici della Curia Romana e le istituzioni ad essa collegata, tra i quali c’è anche lo Ior, si adeguano alle vigenti normativa europee riguardanti la prevenzione e il contrasto delle attività illegali in campo finanziario e monetario. All’insegna della trasparenza le nuove norme comprendono innanzitutto una «Lettera Apostolica “Motu Proprio” di Benedetto XVI concernente la prevenzione ed il contrasto delle attività illegali in campo finanziario e monetario ». Poi lo «Statuto dell’Autorità di Informazione Finanziaria (Aif)». Quindi la «Legge concernente la prevenzione ed il contrasto del riciclaggio dei proventi di attività criminose e del finanziamento del terrorismo». «I documenti – spiega la nota – saranno introdotti da un apposito e ampio comunicato (in italiano e in inglese) che ne illustrerà il contenuto e il significato, per facilitare la corretta lettura e interpretazione dei medesimi».
Il complesso normativo emanato oggi è innanzitutto il frutto della convenzione monetaria firmata il 17 dicembre 2009 tra Stato della Città del Vaticano e Unione europea. Con essa infatti il Vaticano si impegnava a recepire, entro il 31 dicembre 2010, tutte le normative comunitarie riguardanti la prevenzione del riciclaggio di denaro, la prevenzione della frode e della falsificazione, le disposizioni sulle banconote e monete in euro. La medesima convenzione prevedeva la nascita di un Comitato misto – composto da una parte da rappresentanti dello Stato della Città del Vaticano, e dall’altra da una delegazione formata da esponenti della Repubblica italiana, della Commissione europea e della Banca centrale europea – che si riunisce annualmente per, tra l’altro, valutare le misure adottate dal Vaticano per l’attuazione della citata normativa europea in materia.
© Copyright Avvenire, 30 dicembre 2010
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