mercoledì 29 dicembre 2010

Svolta storica: verrà pubblicato domani il «Motu Proprio» con cui il Papa istituisce l'autorità di controllo che vigilerà sulle operazioni finanziarie dello Ior (Galeazzi)

Su segnalazione di Eufemia leggiamo:

Il Papa battezza la banca vaticana

Pronto l’atto per creare l’istituto centrale della Santa Sede: dovrà vigilare anche sullo Ior

GIACOMO GALEAZZI

CITTÀ DEL VATICANO

Benedetto XVI crea la banca centrale del Vaticano. Verrà pubblicato domani il «Motu Proprio» con cui il Papa istituisce l'autorità di controllo che vigilerà sulle operazioni finanziarie dello Ior e di tutti gli altri enti finanziari della Santa Sede. Lo scopo è l'adeguamento alle normative internazionali: il Vaticano punta infatti ad entrare nella «lista bianca» dei paesi che rispettano gli standard anti-riciclaggio fissati dall'Ocse. Nascerà così un organismo ad hoc, sovraordinato a tutte le amministrazioni finanziarie della Santa Sede, in maniera tale da rafforzare a tutti gli effetti la linea di trasparenza varata dal Pontefice. Inoltre verrà data circolazione esterna all'euro con l'effige del Papa, secondo l'accordo monetario tra lo Stato della Città del Vaticano e l'Unione europea che prevede un adeguamento entro fine anno.
Con il «Motu proprio», Joseph Ratzinger estende il «nuovo corso» a tutte le operazioni condotte dagli uffici finanziari della Santa Sede.
Una svolta storica, accelerata dalla segnalazione della Banca d'Italia che ha portato i pm romani ad aprire un fascicolo sullo Ior. L'indagine ha accertato nei mesi scorsi che alcune operazioni dell' Ior non rispettano gli standard anti-riciclaggio ed ha portato all'iscrizione nel registro degli indagati di presidente e direttore generale della banca vaticana (Ettore Gotti Tedeschi e Paolo Cipriani), oltreché al sequestro di un fondo di 23 milioni di euro.
Con la nuova organizzazione il Vaticano, ora, si impegna ad adeguare la propria normativa su tre fronti. La coniazione degli euro con l'effige papale (il Vaticano è tenuto a far circolare una certa quantità delle proprie monete e non riservarle ai soli collezionisti), la prevenzione della frode e la lotta al riciclaggio di denaro sporco. L'intesa con Bruxelles si applica solo allo Stato della Città del Vaticano, ma da domani il «Motu proprio» la estende alla Santa Sede proprio mentre sta negoziando con l'Ocse (l'Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico che ha sede a Parigi) e con il Gafi (Gruppo di azione finanziaria internazionale contro il riciclaggio di capitali). Gotti Tedeschi si è recato più volte nella capitale francese ed ha consegnato la documentazione richiesta. Adesso la nuova «banca centrale vaticana», concepita dal Segretario di Stato Bertone e dal capo dell'Apsa, Nicora, fornirà garanzie di controllo all'Ocse che potrà valutare le nuove procedure e le attività del neonato organismo.
Da tempo, del resto, pur esprimendo sorpresa per le indagini della procura di Roma e per il ruolo svolto dall'Unità di informazione finanziaria della Banca d'Italia, il Vaticano aveva annunciato l'intenzione di adeguarsi alle richieste internazionali. Una nota pubblicata sull'Osservatore romano ha ufficializzato la linea d'azione di Bertone, che aveva già creato un «ufficio di informazione finanziaria» presso lo Ior ed una commissione apposita. Entrambe poste sotto la guida di un giurista di fiducia del Papa, il cardinale Nicora.
Il «Motu proprio» tiene insieme le esigenze di trasparenza e autonomia. Il Papa intende proseguire l'operazione di trasparenza per dissipare le ombre che continuano a gravare sullo Ior nonostante siano lontani i tempi di Marcinkus e dello scandalo del Banco Ambrosiano.
Il nuovo organismo di controllo consentirà anche di migliorare i rapporti tra lo Ior e gli istituti italiani, invitati da tempo dalla Banca d'Italia ad applicare standard rafforzati di «adeguata verifica» nelle intermediazioni finanziarie con la banca vaticana. Quanto alla banca, è previsto che riduca drasticamente il numero di conti correnti anonimi intestati da anni a titolari non religiosi: una «zona grigia» che rischiava di essere utilizzata da prestanome per attività di copertura.
La Santa Sede non rinuncia però a preservare la propria indipendenza rispetto alle autorità italiane. «Vale la pena ribadire - precisa la nota dell'Osservatore - che lo Ior non può essere considerata una banca nell'accezione corrente. Esso amministra infatti i beni di istituzioni cattoliche a livello internazionale ed, essendo ubicato nello Stato della Città del Vaticano, è al di fuori della giurisdizione delle diverse banche nazionali». La Santa Sede, inoltre, continua a difendere a spada tratta Gotti Tedeschi. L'«inconveniente» all'origine dell' indagine romana è attribuito a «un'incomprensione, in via di chiarimento, tra lo Ior e la banca che aveva ricevuto l'ordine di trasferimento».
Lo Ior volta dunque pagina, anche se rimane in sospeso la questione del «prelato» dell’Istituto, cioè l'ufficiale di collegamento tra la commissione di cinque cardinali nominati dal Papa e la dirigenza della banca vaticana. La poltrona è vacante, da quando un anno fa il Pontefice ha nominato nunzio in Camerun Pioppo, braccio destro di Sodano. Sostuirlo non sarà una scelta facile, perchè anche in passato per occupare quella casella si sono confrontate in Curia opposte cordate.

SVOLTA STORICA Domani l’atto ufficiale con la firma di papa Benedetto XVI”

LISTA NERA La decisione per entrare nell’elenco dei Paesi virtuosi dell’Ocse”

CONTROLLO La nuova istituzione avrà poteri di vigilanza in materia di riciclaggio”

OPERAZIONE TRASPARENZA La mossa vuole anche dissipare le ombre che gravano sull’Istituto”

© Copyright La Stampa, 29 dicembre 2010 consultabile online anche qui.

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