venerdì 31 dicembre 2010

Il Papa: I pellegrini che si recano a Santiago de Compostela riportino nei loro luoghi la luce della presenza di Cristo, così da rafforzare le radici cristiane dell'Europa (Izzo)

UE: PAPA, A COMPOSTELA PER RAFFORZARE RADICI CRISTIANE

Salvatore Izzo

(AGI) - CdV, 31 dic.

"I pellegrini che si recano a Santiago de Compostela riportino nei loro luoghi la luce della presenza di Cristo, così da rafforzare le radici cristiane dell'Europa".
Lo chiede Benedetto XVI in un messaggio indirizzato all'arcivescovo mons. Julian Barrio Barrio, che lo accolse lo scorso 6 novembre quando il Papa volle farsi egli stesso pellegrino in occasione del 119esimo Anno Santo Compostelano che si conclude oggi pomeriggio.
La luce di Santiago de Compostela, auspica Ratzinger, "venga percepita in Europa come un costante invito a rinvigorire le proprie radici cristiane, e quindi ad aumentare l'impegno per la solidarieta' e per una forte difesa della dignita' dell'uomo".
Per il Pontefice, a diffondere questa luce devono essere i pellegrini che ogni anno – 270 mila solo nel 2010 – si recano presso la tomba dell'Apostolo Giacomo.
Il "cammino" sia per loro, come quello dei discepoli che incontrarono Cristo sulla via di Emmaus. Un incontro, scrive il Papa teologo, che "non puo' lasciare indifferenti. I pellegrini devono tornare alle loro case, come fecero ritorno a Gerusalemme, i discepoli di Emmaus, con gioia e gratitudine, per comunicare a tutti che Cristo era risuscitato ed era apparso loro vivo", divenendo cosi' "messaggeri gioiosi e fiduciosi del Cristo vivente, che e' un balsamo per le nostre pene e il fondamento della nostra speranza".
Da questa rinnovata professione di fede, secondo il Papa, deve scaturire "il proposito di rafforzare la nostra fede ogni giorno, partecipando regolarmente ai misteri della grazia, affidati alla Chiesa, e dando un esempio efficace e concreto di carita'".
Come cristiani, ragiona Benedetto XVI, "non saremo credibili testimoni di Dio, se non siamo fedeli collaboratori e servitori degli uomini", tesi a quella "profonda comprensione e a una strenua difesa dell'uomo" che rappresenta "una esigenza del Vangelo e un contributo essenziale alla societa' della nostra condizione di cristiani".
Definendo "indimenticabili" i momenti vissuti al Santuario il 6 novembre scorso, Benedetto XVI dedica una parte del Messaggio ai giovani, molti dei quali, ricorda, incontrera' durante la Gmg del prossimo agosto a Madrid.
"Li invito a lasciarsi interpellare da Cristo, impegnandosi con Lui in un dialogo franco e calmo" al quale aderire con "generosita' nella risposta".

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