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13 commenti:
Si , al azhar ha ragione . L`Islam dovrebbe attaccarci ed ucciderci ed odiarci , e non cristiani perche` ci siamo difesi da loro , dobbiamo chiedere scusa .
Allora , io personalmente chiedo scusa ad al azhar , scusateci perche` ci siamo difesi , avremo dovuto permettere all`Islam di conquistare il mondo intero e di uccidere tutti i non mussulmani .
Allora sig. al Tahtawi,sei soddisfatto?no?chi se ne frega?
se è vero quel che scrive Meotti, da bambino avrei detto: "con loro non ci parlo e non ci gioco"
Se Al Azhar è tutto questo, non ci può essere dialogo con questa istituzione.
Mi domando: se le stesse posizioni fossero prese da un´istituzione cristiana nei confronti degli ebrei, per esempio, la comunità di s. Egidio, ne inviterebbe il portavoce? Io credo di no: ma in certi ambienti cattolici fa molto chic circondarsi di e intrattenere rapporti con chi perseguita e disprezza i cristiani...
Jacu
Non ne sarei così convinta, Jacu. Sant'Egidio ama credersi mandato dalla Provvidenza ed è costituzionalmente incapace di farsi i fatti propri anche quando non richiesto, col rischio di combinare macelli.
Alessia
Sant'Egidio ha avuto il mandato e il consenso per il dialogo interreligioso da Giovanni Paolo II. Difficilmente Benedetto XVI lo smentirà
Non smentirà senz'altro l'onnipresente predecessore. E' un dato di fatto però che sia più freddo e meno "dipendente" nei confronti dei movimenti. Grazie
al cielo!
Alessia
hanno fatto credere al Papa che l'unico dialogo possibile è questo e che lui è incapace di dialogare. Visti i frutti, fossi in loro comincerei a chiedermi se non sia vero il contrario
Gli iman islamici sono quasi sempre in mala fede. Girano "la frittata" come vogliono; gioiscono nel far passare "da scemi" gli occidentali, considerati infedeli e meritevoli di disprezzo. La prima vera rivoluzione del mondo islamico ci sarà solo quando gli islamici si decideranno a "mandare gli iman a zappare la terra" invece di osannarli nelle moschee e sseguirli nelle loro farneticazioni. Solo allora nell'Islam cambierà qualche cosa. Ma non c'è da farsi illusioni. Gli iman comandano e impongono ai loro fedeli le loro vonlontà politiche per fini di dominio. E il popolo mussulmano, poco abituato ad usare la testa, dà loro ascolto. Così mai nulla cambierà.
Cherokee
il principio che non è giustificabile nessuna violenza in nome di Dio, senza se e senza ma, è il denominatore comune che dovrebbe essere alla base di ogni dialogo interreligioso. Se non si stabilisce questo, basando il dialogo sulla continua richiesa di scuse e mea culpa, si finisce per giustificare il principio della vendetta in nome di un torto subito.
Scusate non ho mai capito perchè ci si ostini a chiamarle università, applicando un concetto tipicamente occidentale a ciò che è esclusivamente una scuola coranica...., mha!!!
concordo con anonimo delle 19.17 al limite chiamatele madrase, non università. x gemma, dov'é scritto che in tutte le religioni la violenzas è condannata?smettiamola di dire agli altri a cosa credere e riscopriamo la nostra specificità. Basta leggere i primi libri del corano per accorgersi del contrario,l'antico testamento non ci va più sottile, dalle piaghe d'egitto a gerico:un'intera città distrutta solo perchè si trovava sulla strada degli ebrei.Il principe della pace é solo il Cristo. Il porgere l'altra guancia é solo nel vangelo. Se diciamo che tutte sono per la pace, tutte per l'ugualianza(uno sguardo alle caste indù), tutte per l'amore. finiamo col dire che le religioni son tutte uguali. allra perché credere in una piuttosto che in un'altra?
Max
forse nel medioevo lo era? simile alle nostre università, intendo...
max ti pregherei attentamente di leggere anche quello che gli altri scrivono, non solo ciò che è nella tua interpretazione. Se c'è qualcuno qui che crede che le religioni non siano tutte uguali e che non siano tutte non violente sono una di quelle. Ciò che penso e ho detto è che con chi non condanna chiaramente l'uso della violenza nel nome di Dio non ha nemmeno senso sedersi a dialogare, perchè il dialogo finirà per dipendere ogni giorno da una istanza di scuse da porgere per lavare i torti subiti (come purtroppo sta avvenendo di fatto nel dialogo con l'Islam)
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