venerdì 25 febbraio 2011

Non paura ma amicizia: l'editoriale di padre Lombardi sulle tensioni nei Paesi arabi (R.V.)

Non paura ma amicizia: l'editoriale di padre Lombardi sulle tensioni nei Paesi arabi

Sugli avvenimenti che in queste settimane stanno scuotendo i Paesi arabi si sofferma il nostro Direttore, padre Federico Lombardi, nel suo editoriale per Octava Dies, il settimanale informativo del Centro Televisivo Vaticano:

Le violenze che accompagnano – in particolare in Libia – la resistenza all’estendersi del movimento di trasformazione della situazione politica nei Paesi arabi sono naturalmente fonte di grandissimo dolore per la sofferenza delle vittime e delle popolazioni, oltre che di preoccupazione sugli esiti del processo in corso, poiché la violenza rischia sempre di rendere molto più difficile la pacificazione. Certamente nei molti paesi interessati si tratta di una grande rivoluzione, che con occhio di speranza esperti osservatori vedono come possibile “primavera del mondo arabo”. I popoli occidentali riconoscono di esserne stati colti in gran parte di sorpresa. Molti capiscono che ogni vera crescita dei popoli arabi nella libertà e nella democrazia deve nascere anzitutto dal loro interno, senza interferenze esterne controproducenti. Altri hanno soprattutto paura e tendono a chiudersi in difesa. A noi sembra che oltre al doveroso rispetto occorrano disponibilità e iniziativa, per l’aiuto concreto nelle situazioni di difficoltà che ogni trasformazione profonda porta con sé, e poi l’amicizia e il dialogo fra i popoli e le culture, oggi più che in passato.

Nella richiesta di novità da parte dei giovani vi sono due componenti importanti da tener presenti. Grazie ai legami con l’emigrazione, molti hanno un’idea positiva del mondo europeo, dei diritti umani, della democrazia e della libertà. Grazie alle nuove possibilità di comunicazione, molti si sentono aperti al dialogo e desiderosi di inserirsi in una comunità mondiale. Come sempre, le nuove possibilità sono connesse anche a dei nuovi rischi. Ma se non sono utilizzate per i loro aspetti positivi, quelli negativi prevarranno certamente.

Se vicino a noi, sulla sponda meridionale di quell’ormai strettissimo mare che è il Mediterraneo, vi sono innumerevoli giovani desiderosi di crescita umana in maggiore libertà, non possiamo non fare tutto quanto è in noi per entrare senza paura in dialogo positivo con loro, imparando a vicenda le nostre diverse lingue.

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1 commento:

Areki ha detto...

Padre Lombardi non sembra parlare da sacerdote. Parla di mondo europeo, di democrazia, di libertà.....
Sarebbe stato più bello dire aiutiamo questi giovani dell'altra sponda a conoscere Gesù, il suo messaggio di libertà dal male e dal peccato, il suo insegnamento di pace, misericordia, sacrificio.
Aiutiamo questi giovani a vincere il consumismo e l'immoralità che c'è in occidente..... Mah!
Sarebbe bello che come san Francesco mandava i suoi frati in marocco a predicare Cristo, ora che vengono da noi il buon gesuita Padre Lombardi, annunci dai microfoni di Radio Vaticana che solo in Gesù c'è la salvezza.
Poi dica pure che una quota dei nuovi arrivi un centinaio, o un migliaio, se li prendano in qualche collegio o istituto del loro ordine a Roma, o magari in Vaticano.
scusate.