"GESU' DI NAZARET" DI JOSEPH RATZINGER-BENEDETTO XVI (SECONDO VOLUME): LO SPECIALE DEL BLOG
Dall'ingresso a Gerusalemme alla resurrezione
Fede, storia e ragione. Benedetto XVI racconta Gesù di Nazareth
di Michele Trabucco
Un milione e 200mila copie, di cui 300mila già vendute in Italia, la traduzione immediata in 8 lingue e contratti con 22 case editrici nel mondo. Sono i numeri del nuovo libro di papa Benedetto XVI “Gesù di Nazaret, dall’ingresso in Gerusalemme fino alla risurrezione”, uscito lo scorso 10 marzo. “Finalmente – si legge nell’introduzione dello stesso autore - posso presentare al pubblico la seconda parte del mio libro”. E’ la soddisfazione di un uomo, di uno studioso, di un papa che tra gli innumerevoli impegni e pensieri che gli derivano dalla sua missione pastorale, ha voluto fortemente portare avanti quel progetto “frutto di un lungo cammino interiore” e far trovare ai suoi lettori il “Gesù reale”.
Come ha sottolineato padre Federico Lombardi, portavoce del papa, “il testo è il segno di una grande lucidità del pontefice di portare avanti, tra i tantissimi impegni, un lavoro così scientifico e profondo, e nello stesso tempo della sua determinata volontà a concludere un progetto iniziato prima della sua elezione al soglio di Pietro”.
Il libro, visto nella sua unità di tema, di metodo e di finalità, è scritto con quello stile umile e semplice ma profondissimo che caratterizza la persona e l’azione di questo grande pontefice. Non è un atto magisteriale, così riconosce con uimiltà l’aiuto e l’incoraggiamento che gli sono venuti dalle tante reazioni avute in occasione della pubblicazione della prima parte e soprattutto dalle parole da parte di alcuni suoi ‘colleghi teologi’, quali Martin Hengel, nel frattempo deceduto, Peter Stuhlmacher e Franz Mussner. Per non parlare del suo ‘collega protestante’ Joachim Ringleben, la cui opera Jesus, accostata a quella di Ratzinger potrebbe costituire, come il papa stesso dice, “nella loro diversità confessionale e nella loro essenziale sintonia una testimonianza ecumenica che in questa ora, a modo suo, può servire alla comune missione fondamentale dei cristiani”.
L’opera di Bendetto XVI fa emergere chiaramente la profonda, quasi inevitabile sua passione per lo studio teologico, che mai lo ha abbandonato ma che forse la missione apostolica non sempre gli ha dato occasione di portare avanti nella sua purezza accademica. ”. La sua prospettiva è di partire dal Gesù storico ma andare oltre. Il titolo scelto rende esplicito il suo obiettivo. Egli stesso, nella introduzione, dice di “voler trovare il Gesù reale, a partire dal quale, soltanto, diventa possibile qualcosa come una ‘cristologia dal basso”. Il papa, cioè, afferma con grande lucidità che “in oltre 200 anni di lavoro esegetico, l’interpretazione storico-critica ha ormai dato ciò che di essenziale aveva da dare. Se l’esegesi biblica scientifica non vuole esaurirsi in sempre nuove ipotesi diventino teologicamente insignificanti, deve fare un passo metodologicamente nuovo e riconoscersi nuovamente come disciplina teologica, senza rinunciare al suo carattere storico”.
Ratzinger vuole superare quel metodo storico-critico che a partire dagli anni ’50 è diventato un punto di riferimento per la ricerca della figura storica di Gesù, di cosa storicamente è accaduto nella Palestina di quel tempo, in quale contesto storico il Maestro è vissuto, quali anche le sue parole ‘vere’. Ma non vuole rimanerci invischiato e bloccato. Questo ha dato un contributo fondamentale alla comprensione di Gesù e del suo messaggio, ancorando alla storia, alla sua scientificità metodologica, la comprensione della sua missione di salvezza. Ma Ratzinger vuole andare oltre. Vuole dare un contributo alla “congiunzione tra l’ermeneutica positivistica dell’esegesi e quella della fede, che, sviluppata in modo giusto, è conforme al testo”. La fede, in altre parole, non è altro dalla storia e dalla ragione.
La fede poggia sulla storia ma va oltre, non si può fermare ad essa, altrimenti, dice il papa, non può avvenire “un rapporto personale con Lui”. Per questo la seconda parte del libro è più importante, perché nei fatti accaduti dall’ingresso in Gerusalemme fino alla resurrezione “s’incontrano le parole e gli avvenimenti decisivi della vita di Gesù. Ancora un volta un testo che sintetizza in modo mirabile la lucidità e competenza di un grandissimo teologo e la spiritualità e la solidità della fede del successore di Pietro.
© Copyright L'Occidentale, 15 marzo 2011
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1 commento:
E' UN CAPOLAVORO,L'HO APPENA FINITO E ORA DEVO INIZIARE A MEDITARLO, COME COMPAGNIA PER IL CAMMINO QUARESIMALE. DA' TANTA SPERANZA E TANTA LUCE, MA BISOGNA ACCOSTARSI CON LO SGUARDO DELLA FEDE E CON IL CUORE APERTO ALLA GRAZIA.
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