ROM E SINTI
Non senza di loro
L'11 giugno una rappresentanza incontrerà Benedetto XVI
Papa Benedetto XVI "apre" le porte del Vaticano ad una rappresentanza del mondo nomade. Sabato 11 giugno, infatti, una folta rappresentanza di rom, sinti e camminanti europei sarà ricevuta dal Pontefice in occasione del 75° anniversario del martirio e dei 150 anni dalla nascita del beato Zeffirino (Ceferino) Giménez Malla (1861-1936), gitano martire della fede di origine spagnola, beatificato da Giovanni Paolo II. L'organizzazione di questa iniziativa-pellegrinaggio è curata dal Pontificio Consiglio della pastorale per i migranti e itineranti in collaborazione con la Fondazione Migrantes, la diocesi di Roma e la Comunità di Sant'Egidio.
Il pellegrinaggio dei rom a Roma. Dopo l'udienza, il programma del pellegrinaggio prevede per il pomeriggio una celebrazione della Parola, presieduta da mons. Antonio Maria Vegliò, presidente del Pontificio Consiglio, nella chiesa di san Bartolomeo all'Isola Tiberina dove, per l'occasione, sull'altare dei testimoni della fede di Spagna, sarà posta una reliquia del beato Zeffirino. Si tratta di uno dei rosari che egli stesso aveva donato alla figlia di un amico avvocato. Il giorno successivo gli zingari si riuniranno al Santuario del Divino Amore per la messa presso la "cappella a cielo aperto" dedicata al beato Zeffirino. La celebrazione, che avrà inizio alle ore 11 e sarà trasmessa in diretta su Rai Uno, sarà presieduta da mons. Pietro Santoro, vescovo di Avezzano. Voluta dai rom e sinti la chiesetta è stata inaugurata il 26 settembre 2004 e rappresenta il primo esempio al mondo di luogo di culto eucaristico dedicato ad un rappresentante del popolo rom.
Favorire una positiva integrazione. "Grazie all'interessamento e alla mobilitazione di Organizzazioni nazionali e internazionali - si legge in una nota del Pontificio Consiglio - numerosi Paesi stanno introducendo nuove iniziative per i rom e per altri gruppi zingari, volte a favorire una loro positiva integrazione, che passa obbligatoriamente attraverso il rispetto dei fondamentali diritti umani, come l'istruzione, il lavoro, l'alloggio dignitoso e le cure mediche". "È necessaria - conclude la nota - una sinergia di impegni da parte della società e dei rom, sinti e altri gruppi, per superare la diffidenza e incoraggiare nuove forme di incontro e dialogo finalizzate alla comprensione e all'accoglienza".
Segno importante. L'udienza di papa Benedetto è "un segno importante per la Chiesa", commenta mons. Giancarlo Perego, direttore generale della Fondazione Migrantes, sottolineando che l'incontro prepara la Pentecoste, la solennità in cui la Chiesa "si ripensa universale, cattolica, dove tutti si debbono sentire a casa". "L'evangelizzazione - aggiunge mons. Perego - chiede ai cristiani, oggi, di andare da Nazareth a Gerusalemme e fermarsi a incontrare 'gli altri'. E tra gli altri, davanti ai quali non passare oltre, oggi ci sono i rom. A questa parola, al 'mondo di mondi' che essa richiama, spesso sono legate diffidenze, pregiudizi, violenze. Soprattutto non si conosce questo popolo". L'incontro del Papa con i rom, conclude il direttore generale, "ci ricorda che non si può costruire Chiesa, città senza di loro".
Gli zingari e i Papi. Anche in passato le comunità zingare sono state accolte dai Pontefici. Paolo VI li aveva incontrati a Pomezia, nel 1965, e Giovanni Paolo II, durante il Grande Giubileo del 2000, chiese perdono al Signore anche per i peccati commessi nei confronti degli zingari dai figli della Chiesa.
Alcuni numeri. Il mondo zingaro, composto da diverse etnie (tra le quali le più note sono rom, sinti, manousche, kalé, yéniches, romanichals, xoraxané, kanjarija, rudari e ari), si stima che comprenda circa 36 milioni di persone sparse in tutto il mondo e conosciute con il termine generico "zingari". Il maggior numero di loro, oltre 18 milioni, vive in India (considerata la loro terra d'origine), mentre tra i 12 e i 15 milioni si trovano in Europa, con un'alta concentrazione nell'Est europeo. Gli Stati Uniti d'America ne ospitano quasi un milione e circa 900 mila il Brasile. Romania e Ungheria sono i Paesi europei con la maggiore concentrazione di popolazioni zingare (tra 1.800.000 e 2.500.000). In Bulgaria e Spagna il loro numero si aggira attorno a 800 mila. In Italia i rom e i sinti non sono censiti "etnicamente", perciò i numeri che vengono abitualmente riportati riguardano i censimenti degli abitanti dei campi nomadi e le stime sono approssimative. Attualmente sono circa 20 i singoli (sacerdoti, religiosi/e o laici) che a tempo pieno si occupano, o che vivono all'interno di accampamenti insieme ai rom o ai sinti. Periodicamente durante l'anno centinaia di operatori pastorali s'incontrano a livello di zone geografiche per discutere ed esaminare le varie problematiche del settore, presenti nelle zone di appartenenza.
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