sabato 9 luglio 2011

Il Papa riceverà domani i familiari dei marittimi ostaggio dei pirati (Izzo)

PAPA: DOMANI RICEVE I FAMILIARI DEI MARITTIMI OSTAGGIO PIRATI

Salvatore Izzo

(AGI) - Castelgandolfo, 9 lug.

Domani, in occasione dell'annuale domenica del mare, Benedetto XVI incontrera' a Castelgandolfo, dopo l'Angelus, una rappresentanza delle famiglie che hanno parenti ancora oggi nelle mani dei pirati in varie parti del mondo e in particolare nel Corno d'Africa. Ne da' notizia l'Osservatore Romano, precisando che i familiari dei marittimi saranno accompagnati da don Giacomo Martino, direttore nazionale dell'Apostolato del Mare.
Tornera' cosi' all'attenzione dell'opinione pubblica il dramma che prosegue ormai da oltre 4 mesi per l'equipaggio della "Savina Caylyn" e da circa due mesi per l'equipaggio della "Rosalia D'Amato", in tutto 11 cittadini italiani nelle mani dei pirati somali che chiedono decine di milioni di euro per il rilascio.
Nel confermare la notizia dell'incontro di domani, il portavoce vaticano, padre Federico Lombardi, sottolinea da parte sua la "internazionalita'" della delegazione che sara' ricevuta domani dal Papa.
Ad incontrare Benedetto XVI saranno infatti familiari dei marittimi vittime dei pirati da tutto il mondo in rappresentanza degli oltre 800 sequestrati dalla pirateria.
"La pirateria - ricorda intanto una nota del Pontificio Consiglio per la pastorale dei migranti e itineranti - ha raggiunto il suo massimo storico nel 2010 con 445 attacchi, 53 navi sequestrate e 1.181 marittimi catturati". A tutt'oggi questo fenomeno non accenna a diminuire, considerando che finora sono stati denunciati 214 nuovi episodi, con 26 navi e 522 marittimi ancora ostaggio dei pirati (IMB Piracy Reporting Centre).
Anche se gran parte degli attacchi sono registrati al largo delle coste della Somalia, di fatto la pirateria rimane una sfida mondiale che richiede una risposta globale, poiche' il miraggio di guadagni facili e immediati ha attratto anche le organizzazioni criminali internazionali.
Piu' volte la Santa Sede ha espresso preoccupazione e rivolto appelli accorati ai Governi e alle Organizzazioni internazionali, "affinche' attivino tempestivamente gli opportuni canali per riportare sani e salvi alle loro case i marittimi sequestrati e trovino soluzioni a questo problema, considerando che occorre agire sulle radici profonde del fenomeno, quali ad esempio l'ineguaglianza nella distribuzione di beni tra i Paesi e lo sfruttamento delle risorse naturali".
Da parte sua il Pontificio Consiglio della Pastorale per i Migranti e gli Itineranti ha pubblicato nei giorni scorsi un documento pastorale "per accrescere la consapevolezza - si legge nel messaggio a firma dell'arcivescovo Antonio Maria Veglio', e dal vescovo Joseph Kalathiparambil, rispettivamente presidente e segretario del dicastero - nelle comunita' cristiane e nella societa' in generale, di quanto sia indispensabile il servizio reso dai marittimi, e per far conoscere il ministero che i Cappellani e i volontari dell'Apostolato del Mare svolgono in numerosi porti del mondo".

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