Su segnalazione di Eufemia leggiamo:
Dai papaboys un esempio per tutto l’Occidente
di Osvaldo Baldacci
[19 agosto 2011]
La crisi stringe il mondo alla gola. L'economia va a rotoli rubando le speranze per il futuro. I mercati impazziscono, anche perché si è andata troppo marcando la distanza tra produzione reale e speculazioni finanziarie.
I grandi del pianeta si affannano a cercare una cura a questa terribile malattia che ci flagella. Forse, se in questi giorni guardassero a Madrid, la cura la riuscirebbero a trovare. Lì dove più di un milione di giovani di tutto il mondo si sono riuniti per incontrare il Papa e per incontrarsi tra di loro. O meglio, per incontrare i motivi profondi che li hanno spinti ad andare lì, a partecipare alla Giornata Mondiale della Gioventù.
L'attuale crisi è soprattutto e prima di tutto una crisi etica, una crisi derivata direttamente dal fatto che abbiamo smarrito l'orizzonte, che abbiamo dimenticato che al centro c'è l'uomo e non il denaro, che ci siamo chiusi su noi stessi pensando solo alla nostra più gretta soddisfazione. Quei giovani invece sono il futuro, hanno i valori, hanno una visione, hanno la speranza dell'avvenire e l'energia per plasmarlo. Quei giovani sanno che la vita non è solo edonismo, egoismo, apparenza: questa mentalità futile e vanesia ha infettato il mondo e ha causato la crisi attuale. La ricetta per andare oltre si trova in chi sa guardare oltre, in chi sa dare il giusto valore alle cose e soprattutto conosce il valore delle persone, degli altri, sa e vuole aprirsi, entrare in relazione, chi conosce la bellezza del dare ed è disposto a pagare un prezzo per ciò che merita, accetta i sacrifici. In chi distingue la differenza tra bene e male, e lo fa con cuore grande e aperto, non con l'atteggiamento accigliato di chi è più interessato a condannare gli altri che a cambiare il mondo.
È questo ciò che andranno a scoprire i ragazzi cattolici che affollano festosamente Madrid e dintorni. Non importa che alcuni di loro siano finiti lì quasi per caso, trascinati dagli amici, spinti dalle famiglie, incuriositi dalla possibilità di visitare Madrid e soprattutto di incontrarsi con giovani di tutto il mondo. È naturale. Ma quello che resterà loro dentro è molto di più, va nel profondo, ed è impossibile resistere alla forza dell'amore che emana da occasioni di grazia come questa. Lo so per esperienza. A Parigi, Roma,Toronto e Colonia c'ero. Ho visto persone cambiare, innamorarsi di Gesù, avere occhi nuovi verso la Chiesa, capire di più cosa sia davvero la religione. Ho visto nascere coppie e nuove famiglie, ho visto sbocciare vocazioni. Fare il pieno di quell'energia che dà la forza di affrontare la sfida della vita. Pochi "raduni" sono così fecondi come una Gmg. Perché ha radici profonde. La differenza fondamentale tra una Gmg e una woodstook qualunque è tutta in un nome: Gesù. Il tifo entusiasta per il Papa, la festa gioiosa che si scatena nelle strade, il divertimento della fatica e dei disagi, tutto questo è solo il contorno. «Cari giovani, quando cercate la bellezza, quando cercate la felicità, quando cercate il senso, quando cercate ciò per cui vale la pena di vivere, è Gesù che cercate»: questa la sintesi di tutto pronunciata a Roma nel 2000 dal Papa polacco ora beato e protettore di quei giovani che ha sempre cercato e che lo hanno seguito. I momenti cruciali e quasi incredibili, spesso incomprensibili a mass media piegati al pensiero comune, sono quei grandi momenti di preghiera, il silenzio in ginocchio di fronte all'Eucaristia, le file per confessarsi e ricominciare una vita più vera. Gmg vuol dire incontrare il Papa, vuol dire incontrare tanti altri giovani, ma vuol dire incontrare soprattutto il Cristo, incontrarlo appunto attraverso quegli altri incontri più facilmente percepibili. Perché il cristianesimo non è una filosofia, ma l'incontro vivo con una persona che ama.
È difficile categorizzare i giovani.
I "soliti" mezzi di comunicazione procedono sempre per stereotipi. A volte i giovani sono le vittime di un sistema gerontocratico ed egoistico, ma molto più spesso sono quelli che pensano solo al divertimento, storditi dall'edonismo, dal sesso, dalla droga, dall'alcol e dal ballo fino allo sfinimento. Chi vorrebbe mettere in mano a questi giovani il futuro? Ma se i pigri mass media avessero un po' di coraggio vedrebbero che i giovani sono anche quelli il cui cuore batte forte per la voglia di fare, di mettersi in gioco, di dare. Sono quelli che credono, amano, pregano. Sono quelli che conoscono il limite e soprattutto riconoscono i loro doveri prima dei loro diritti, non pretendono, non si nascondono, non si sballano, ma si impegnano. Certo, per fare questo oggi ci vuole una grande forza, bisogna nuotare controcorrente, bisogna difendersi non da modelli marci. Forse umanamente non ce la si può fare. Ma è per questo che le vere persone forti sono quelle che hanno il coraggio di perseverare, e quella forza la trovano solo nei grandi valori in cui credono, e nella fede di un Dio che li ama comunque e sta sempre al loro fianco. Una forza che si moltiplica se si trovano guide valide come deve essere la Chiesa, e compagni di viaggio con cui condividere gioie e dolori, risultati e delusioni, progetti e speranze. Compagni di strada che ti aiutano a rialzarti quando cadi e ti danno fiducia quando sono loro ad aver bisogno di aiuto. È questo ciò che si trova alla Gmg.
© Copyright Liberal, 19 agosto 2011 consultabile online anche qui.
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