Dalla Germania per ringraziare il Pontefice
Il riferimento al viaggio in Germania è stato al centro della catechesi di Benedetto XVI nell'udienza generale di mercoledì mattina 28 settembre. Il Papa ha ripercorso le tappe principali della visita e ha condiviso con i fedeli presenti le impressioni e i ricordi più significativi dei quattro giorni trascorsi nel Paese d'origine. E i suoi connazionali hanno ricambiato l'attenzione del Pontefice per la sua patria partecipando numerosi all'incontro in piazza San Pietro.
Provenivano da varie località del Paese: Colonia, Stoccarda, Paderborn, Francoforte sul Meno, Monaco, Magdeburgo, e anche da quelle toccate dal Papa durante il viaggio, come Berlino e Friburgo. Senza dimenticare il gruppo di giovani dei Gauverband 1 di Altötting, che indossavano i tradizionali costumi bavaresi. Alcuni tra i presenti serbano un ricordo molto positivo del viaggio, soprattutto del discorso che il Papa ha tenuto nel Reichstag di Berlino. «Per noi è stata una piacevole sorpresa -- ha detto una fedele proveniente da Düsseldorf -- quello che abbiamo ascoltato e visto in televisione in diretta dal Parlamento. Non ci aspettavamo l'apertura a certi temi di grande attualità come l'ecologia». Un professore di Fulda ha sottolineato l'importanza delle parole dette dal Pontefice su Lutero e sulla riforma. Due giovani di Friburgo hanno confidato di conservare ancora ben viva l'esperienza fatta durante la veglia di preghiera del 24 settembre. L'udienza generale è stata anche occasione per ricordare un altro avvenimento: il XXXIII anniversario della morte di Papa Giovanni Paolo I. Era proprio il 28 settembre del 1978, quando il Pontefice venuto da Forno di Canale, Belluno, morì. La sua diocesi natale ha voluto ricordarlo venendo in pellegrinaggio a Roma per incontrare Benedetto XVI e pregare sulla tomba di Albino Luciani nelle Grotte vaticane. I cinquanta pellegrini erano guidati dal vescovo Giuseppe Andrich, ordinario della diocesi, e dal vescovo Enrico dal Covolo, rettore magnifico della Pontificia Università Laternense, originario del bellunese. «L'elezione di Albino Luciani alla cattedra di Pietro -- ha detto il vescovo Andrich -- ha lasciato un segno indelebile nella storia della Chiesa, per la sua santità di vita, per la sua umiltà e per il suo dono di fare catechesi. I suoi 33 giorni sono stati un'autentica catechesi nel segno del suo predecessore al patriarcato di Venezia, san Pio X». Quindi ha aggiunto come Giovanni Paolo I sottolineasse «la necessità di riscoprire l'anima della Chiesa contro un'organizzazione giudicata perfetta, in linea con quanto ha detto Papa Ratzinger in Germania».
(©L'Osservatore Romano 29 settembre 2011)
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