giovedì 29 settembre 2011

Il Papa saluta con gratitudine la comunità di Castel Gandolfo: silenzio e preghiera ci avvicinano a Dio (R.V.)

Il Papa saluta con gratitudine la comunità di Castel Gandolfo: silenzio e preghiera ci avvicinano a Dio

Per Benedetto XVI è il momento dei saluti alla comunità di Castel Gandolfo, che lo ha accolto e accompagnato con gioia e affetto nel periodo estivo. Il Papa, che farà rientro in Vaticano sabato pomeriggio, ha incontrato ieri i dipendenti delle Ville Pontificie di Castel Gandolfo, mentre stamani - nella Sala degli Svizzeri del Palazzo Apostolico – ha salutato le diverse comunità religiose e civili locali. Nei suoi discorsi, il Papa ha sottolineato quanto sia importante la preghiera e il silenzio ed ha ricordato che sta per iniziare il mese di ottobre, tradizionalmente dedicato alla Vergine Maria. Il servizio di Alessandro Gisotti:

“Profonda riconoscenza”: è il sentimento espresso da Benedetto XVI a quanti hanno permesso la sua “serena permanenza” a Castel Gandolfo, definita dal Papa località “gentile e accogliente”. A partire dal vescovo di Albano, mons. Marcello Semeraro, il Pontefice ha ringraziato le comunità civili e religiose di Castel Gandolfo come anche gli addetti ai diversi servizi del Governatorato. Né ha mancato di salutare le forze dell’ordine italiane e gli ufficiali e avieri del 31.mo stormo dell’Aeronautica Militare, che provvede ai voli pontifici. Il Papa ha assicurato a tutti la sua preghiera:

“Il Signore, ricco di bontà e di misericordia, che non fa mai mancare il suo aiuto a coloro che confidano in Lui sia sempre il vostro saldo sostegno. Su di voi vegli con materna protezione la Vergine Maria, che nel mese di ottobre invocheremo in modo speciale con la recita del santo Rosario”.

Ieri, incontrando i dipendenti delle Ville Pontificie di Castel Gandolfo, diretti da Saverio Petrillo, il Papa si è soffermato sulla bellezza del vivere a contatto con la natura, in un clima di silenzio. Sia l’una che l’altro, ha sottolineato, “ci avvicinano a Dio”:
“La natura, in quanto capolavoro uscito dalle mani del Creatore; il silenzio, che ci permette di pensare e meditare senza distrazioni l’essenziale della nostra esistenza. Romano Guardini affermava: ‘solo nel silenzio giungo davanti a Dio e solo nel silenzio conosco me stesso’. In un ambiente come questo è più facile ritrovare se stessi, ascoltando la voce interiore, direi la presenza di Dio, che dà senso profondo alla nostra vita”.

“Abitando qui a Castel Gandolfo”, ha detto, “ho vissuto in questi mesi momenti sereni di studio, di preghiera e di riposo”. Ed ha rammentato le belle occasioni delle udienze generali nella cornice “familiare e gioiosa” del cortile del Palazzo apostolico o della piazza prospiciente. Il Signore, è stato il suo auspicio, “ricompensi ciascuno con l’abbondanza dei suoi doni e custodisca nella pace voi e le vostre famiglie”. Ha così messo l’accento sull’importanza della preghiera dei fedeli che, si è detto sicuro, non “verrà a mancare” dopo la partenza da Castel Gandolfo. Il cristiano, ha detto ancora, “si distingue essenzialmente per la preghiera e la carità”. Di qui l’invito a continuare “ad esercitare l’una e l’altra” nella vita, dando testimonianza della propria fede:

“Tanto la preghiera quanto la carità ci consentono di tenere sempre fisso il nostro sguardo su Dio a vantaggio dei fratelli: il rapporto con il Signore, nella preghiera, alimenta il nostro spirito e ci permette di essere ancora più generosi e aperti nella carità verso i bisognosi”.

Il Papa ha così rivolto un pensiero alle famiglie e ai bambini impegnati nei primi giorni di scuola. Infine, un richiamo all’importanza della formazione cristiana. Benedetto XVI ha invitato “i ragazzi a partecipare con impegno al catechismo, e anche gli adulti ad approfittare sempre delle occasioni formative”.

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