IMMIGRATI: PAPA, MOLTITUDINI IN FUGA DA MISERIA E VIOLENZE
Salvatore Izzo
(AGI) - CdV, 25 ott.
Benedetto XVI rinnova il suo appello - rivolto ai governi e ai singoli cittadini - alla solidarieta' e all'accoglienza degli stranieri, invitando a guardare "le migrazioni interne o internazionali come sbocco per la ricerca di migliori condizioni di vita o per fuggire dalla minaccia di persecuzioni, guerre, violenza, fame e catastrofi naturali".
In particolare, scrive il Papa nel messaggio per la Giornata Mondiale delle Migrazioni che che sara' celebrata domenica 15 gennaio 2012 sul tema Migrazioni e nuova evangelizzazione, "i rifugiati che chiedono asilo, fuggiti da persecuzioni, violenze e situazioni che mettono in pericolo la loro vita, hanno bisogno della nostra comprensione e accoglienza, del rispetto della loro dignita' umana e dei loro diritti, nonche' della consapevolezza dei loro doveri". Secondo Papa Ratzinger, "la loro sofferenza invoca dai singoli Stati e dalla comunita' internazionale che vi siano atteggiamenti di mutua accoglienza, superando timori ed evitando forme di discriminazione e che si provveda a rendere concreta la solidarieta' anche mediante adeguate strutture di ospitalita' e programmi di reinsediamento".
"Tutto cio' - rileva - comporta un vicendevole aiuto tra le regioni che soffrono e quelle che gia' da anni accolgono un gran numero di persone in fuga e una maggiore condivisione delle responsabilita' tra gli Stati".
Nel documento, il Pontefice richiama ai propri doveri anche "la stampa e gli altri mezzi di comunicazione" che, scrive, "hanno un ruolo importante nel far conoscere, con correttezza, oggettivita' e onesta', la situazione di chi ha dovuto forzatamente lasciare la propria patria e i propri affetti e desidera iniziare a costruirsi una nuova esistenza".
"Le comunita' cristiane - raccomanda infine - riservino particolare attenzione per i lavoratori migranti e le loro famiglie, attraverso l'accompagnamento della preghiera, della solidarieta' e della carita' cristiana; la valorizzazione di cio' che reciprocamente arricchisce, come pure la promozione di nuove progettualita' politiche, economiche e sociali, che favoriscano il rispetto della dignita' di ogni persona umana, la tutela della famiglia, l'accesso ad una dignitosa sistemazione, al lavoro e all'assistenza".
"Sacerdoti, religiosi e religiose, laici e, soprattutto, giovani uomini e donne siano sensibili - chiede esplicitamente Benedetto XVI - nell'offrire sostegno a tante sorelle e fratelli che, fuggiti dalla violenza, devono confrontarsi con nuovi stili di vita e difficolta' di integrazione". Per loro, assicura, "l'annuncio della salvezza in Gesu' Cristo sara' fonte di sollievo, speranza e "gioia piena".
Nel testo, il Papa teologo affronta anche il problema delle minoranze cristiane che nei Paesi arabi e in Nord Africa si trovano spesso a dover accogliere cattolici in arrivo da paesi come le Filippine, dove invece sono in maggioranza. "Cresciuti in seno a popoli marcati dalla fede cristiana, spesso - scrive - emigrano verso Paesi in cui i cristiani sono una minoranza o dove l'antica tradizione di fede non e' piu' convinzione personale, ne' confessione comunitaria, ma e' ridotta ad un fatto culturale". In questa situazione, per il Pontefice, "la Chiesa e' posta di fronte alla sfida di aiutare i migranti a mantenere salda la fede, anche quando manca l'appoggio culturale che esisteva nel Paese d'origine, individuando anche nuove strategie pastorali, come pure metodi e linguaggi per un'accoglienza sempre vitale della Parola di Dio".
Il fenomeno dell'immigrazione, insomma, interpella in modo molto stringente la Chiesa in tutti i diversi contesti.
"In alcuni casi - elenca Ratzinger tornando al tema della nuova evangelizzazione al quale sara' dedicata la Giornata - si tratta di un'occasione per proclamare che in Gesu' Cristo l'umanita' e' resa partecipe del mistero di Dio e della sua vita di amore, viene aperta ad un orizzonte di speranza e di pace, anche attraverso il dialogo rispettoso e la testimonianza concreta della solidarieta'. In altri casi c'e' la possibilita' di risvegliare la coscienza cristiana assopita, attraverso un rinnovato annuncio della Buona Novella e una vita cristiana piu' coerente, in modo da far riscoprire - conclude il Papa - la bellezza dell'incontro con Cristo, che chiama il cristiano alla santita' dovunque si trovi, anche in terra straniera".
© Copyright (AGI)
IMMIGRATI: PAPA, SECOLARIZZAZIONE RENDE DIFFICILE INSERIMENTO
Salvatore Izzo
(AGI) - CdV, 25 ott.
Per integrare chi e' diverso da noi dovremmo avere chiara la nostra identita'.
Lo sottolinea Benedetto XVI nel messaggio per la 98esima Giornata Mondiale del Migrante e del Rifugiato, che sara' celebrata domenica 15 gennaio 2012 sul tema: "Migrazioni e nuova evangelizzazione".
Attraverso il crescente fenomeno delle migrazioni, nel mondo di oggi si verifica, scrive il Papa, "una mescolanza di persone e di popoli senza precedenti, con problematiche nuove non solo da un punto di vista umano, ma anche etico, religioso e spirituale". Si tratta di un segno dei tempi che spesso non viene colto in modo adeguato. Assistiamo infatti a tensioni e chiusure che hanno una ragione precisa di tipo culturale.
E il Pontefice le identifica nel suo messaggio come "le attuali ed evidenti conseguenze della secolarizzazione, l'emergere di nuovi movimenti settari, una diffusa insensibilita' nei confronti della fede cristiana, una marcata tendenza alla frammentarieta'". Sono questi, afferma, i fattori che "rendono difficile focalizzare un riferimento unificante che incoraggi la formazione di una sola famiglia di fratelli e sorelle in societa' che si fanno sempre piu' multietniche e interculturali, dove anche le persone di varie religioni sono spinte al dialogo, perche' si possa trovare una serena e fruttuosa convivenza nel rispetto delle legittime differenze".
"Il nostro tempo - rileva Joseph Ratzinger tornando su uno dei temi centrali del suo Magistero - e' segnato da tentativi di cancellare Dio e l'insegnamento della Chiesa dall'orizzonte della vita, mentre si fanno strada il dubbio, lo scetticismo e l'indifferenza, che vorrebbero eliminare persino ogni visibilita' sociale e simbolica della fede cristiana". Questo contesto rende difficile, ad esempio, "per i migranti che hanno conosciuto Cristo e l'hanno accolto" mantenere viva la loro fede: "Non di rado - denuncia il Papa teologo - sono spinti a non ritenerlo piu' rilevante nella propria vita, a perdere il senso della fede, a non riconoscersi piu' come parte della Chiesa e spesso conducono un'esistenza non piu' segnata da Cristo e dal suo Vangelo". "Oggi - continua Benedetto XVI - avvertiamo l'urgenza di promuovere, con nuova forza e rinnovate modalita', l'opera di evangelizzazione in un mondo in cui l'abbattimento delle frontiere e i nuovi processi di globalizzazione rendono ancora piu' vicine le persone e i popoli, sia per lo sviluppo dei mezzi di comunicazione, sia per la frequenza e la facilita' con cui sono resi possibili spostamenti di singoli e di gruppi".
"In questa nuova situazione - raccomanda il messaggio - dobbiamo risvegliare in ognuno di noi l'entusiasmo e il coraggio che mossero le prime comunita' cristiane ad essere intrepide annunciatrici della novita' evangelica. L'ora presente, infatti, chiama la Chiesa a compiere una nuova evangelizzazione anche nel vasto e complesso fenomeno della mobilita' umana, intensificando l'azione missionaria sia nelle regioni di primo annuncio, sia nei Paesi di tradizione cristiana".
Nella visione di Papa Ratzinger, dunque, "l'odierno fenomeno migratorio e' anche un'opportunita' provvidenziale per l'annuncio del Vangelo nel mondo contemporaneo". "Uomini e donne provenienti da varie regioni della terra, che non hanno ancora incontrato Gesu' Cristo o lo conoscono soltanto in maniera parziale, chiedono - rileva - di essere accolti in Paesi di antica tradizione cristiana". Servono coerenza e impegno, elenca il Pontefice, ma anche creativita': "nei loro confronti e' necessario trovare adeguate modalita' perche' possano incontrare e conoscere Gesu' Cristo e sperimentare il dono inestimabile della salvezza, che per tutti e' sorgente di 'vita in abbondanza', gli stessi migranti hanno un ruolo prezioso a questo riguardo poiche' possono a loro volta diventare "annunciatori della Parola di Dio e testimoni di Gesu' Risorto, speranza del mondo". In concreto, "per realizzare una fruttuosa pastorale di comunione, potra' essere utile aggiornare le tradizionali strutture di attenzione ai migranti e ai rifugiati, affiancandole a modelli che rispondano meglio alle mutate situazioni in cui si trovano a interagire culture e popoli diversi".
© Copyright (AGI)
IMMIGRATI: PAPA, CHIESA NON DIMENTICHI GLI STUDENTI STRANIERI
Salvatore Izzo
(AGI) - CdV, 25 ott.
"In modo particolare le comunita' cristiane siano sensibili verso tanti ragazzi e ragazze che, proprio per la loro giovane eta', oltre alla crescita culturale, hanno bisogno di punti di riferimento e coltivano nel loro cuore una profonda sete di verita' e il desiderio di incontrare Dio". Lo chiede il Papa nel messaggio per la 98esima Giornata Mondiale del Migrante e del Rifugiato, che sara' celebrata domenica 15 gennaio 2012 sul tema: "Migrazioni e nuova evangelizzazione".
La sua raccomandazione Benedetto XVI la rivolge con grande forza anche alle Universita' di ispirazione cristiana: "siano - afferma - luogo di testimonianza e d'irradiazione della nuova evangelizzazione, seriamente impegnate a contribuire, nell'ambiente accademico, al progresso sociale, culturale e umano, oltre che a promuovere il dialogo fra le culture, valorizzando l'apporto che possono dare gli studenti internazionali".
"Se incontreranno autentici testimoni del Vangelo ed esempi di vita cristiana", infatti, gli stessi ragazzi stranieri, conclude, "saranno spinti a diventare anch'essi attori della nuova evangelizzazione".
© Copyright (AGI)
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento