giovedì 6 ottobre 2011

In Calabria il Papa rilancerà impegno socio-politico e mistica (Izzo)

PAPA: IN CALABRIA RILANCERA' IMPEGNO SOCIO-POLITICO E MISTICA

Salvatore Izzo

(AGI) - CdV, 6 ott.

Benedetto XVI visitera' per la prima volta la Calabria e in dodici ore affrontera' - esortando a un rilancio - entrambe le dimensioni della vita cristiana: quella orizzontale dell'impegno sociale (e politico) di cui parlera' in occasione della messa del 9 mattina con tutti i vescovi della Calabria nell'area ex Sir di Lamezia Terme, e quella verticale della centralita' della preghiera, testimoniata nel territorio calabrese dalla Certosa di Serra San Bruno dove si fermera' in preghiera nel pomeriggio.
A tre anni esatti dall'appello pronunciato a Cagliari per un nuovo protagonismo dei cattolici italiani in campo sociale, politico e economico, e a due settimane dalla prolusione del cardinale Angelo Bagnasco che il 26 settembre, aprendo i lavori del parlamentino Cei, ha esortato di fatto a dare una forma concreta a questo protagonismo, Papa Ratzinger avra' l'occasione per chiarire limiti e portata di quel suo appello, reso piu' urgente dall'incancrenirsi della situazione del Paese.
Proprio in Calabria, nella Settimana Sociale che si e' tenuta un anno fa a Reggio, erano state gettate le basi per questa svolta, anticipata poi dallo stesso Bagnasco nell'omelia tenuta al Congresso Eucaristico Nazionale di Ancona, quando aveva evocato la necessita' di una rinnovata unita' dei cattolici sui valori non negoziabili. Benedetto XVI - che prima del viaggio in Germania aveva incontrato Bagnasco e preso visione della bozza della prolusione - nel messaggio indirizzato giovedi' 20 al presidente della Repubblica Napolitano aveva auspicato un "rinnovamento morale" del nostro Paese e a Lamezia potrebbe ratificare dunque nel modo piu' autorevole quella che appare la nuova linea della Cei, che il Servizio Informazione Religiosa della Cei ha riassunto definendo quella presente "l'ora di una proposta politica" dei cattolici. Sulle parole del Papa, i cattolici italiani potranno poi riflettere nel seminario - promosso dal coordinamento Retinopera e dal Forum delle associazioni di ispirazione cristiana - che il cardinale Bagnasco aprira' il 17 ottobre a Todi.
Ma il palco di 46 metri su cui poggera' l'altare papale non sara' una ribalta politica: il Papa intende spronare a un impegno che prima di tutto affronti i problemi del Sud. In un messaggio della scorsa settimana ai vescovi calabresi, ha rilevato quanto sia "difficile" la condizione dei giovani, a causa di "problemi diffusi, quali la mancanza di lavoro, una religiosita' a volte poco personalizzata con conseguente scissione tra fede e vita, il secolarismo dilagante, la criminalita' organizzata". E ha indicato come risorse positive delle giovani generazioni i "forti legami familiari e attaccamento alla loro terra, alla sua storia e tradizioni religiose; sincerita' e fedelta' nei rapporti interpersonali; generosita' nel servizio e nella condivisione con il prossimo e impegno nel contrastare la cultura mafiosa".
Monsignor Luigi Cantafora, vescovo di Lamezia, ha ricordato alla Radio Vaticana come il Pontefice sia preoccupato per i problemi dei giovani calabresi, molti dei quali sono costretti a emigrare per mancanza di lavoro. E ha espresso la "speranza" che la visita "diventi realmente una primavera, quella primavera che questi giovani attendono, affinche' possano rimanere in questa terra". E il vescovo di Catanzaro, padre Vincenzo Bertolone, ha posto l'accento sul "momento storico e sociale particolarmente delicato" e sulle ricadute in Calabria "di una crisi economica che si traduce in una mancata crescita dal punto di vista culturale e sociale", augurandosi che la presenza del Papa possa suscitare "una scintilla di speranza".
Al termine della messa, il Pontefice pranzera' con i vescovi della Calabria nell'Episcopio di Lamezia, dove poi intorno alle 16,30 salutera' gli organizzatori della visita pastorale. Poco dopo partira' in elicottero dallo stadio di Lamezia per Serra San Bruno, dove e' previsto l'arrivo intorno alle 17,15, al campo sportivo La quercia.
Alle 17,30, nel piazzale antistante la Certosa, Benedetto XVI incontrera' la popolazione di Serra San Bruno e rivolgera' un saluto.
Alle 18 celebrera' i vespri nella Chiesa della Certosa e terra' un'omelia. Successivamente incontrera' la comunita' dei certosini nel refettorio e visitera' una cella e l'infermeria della Certosa.
Nella Serra, scrive Luigi Accattoli nel bel libro "Solo dinanzi all'Unico", nel quale per l'editore Rubettino ha raccolto le sue conversazioni con il priore padre Jacques Dupont, si vive da eremiti; si mangia da soli in cella; si tace anche nel pranzo domenicale comune; si parla solo la domenica pomeriggio a ricreazione e nello 'spaziamento'; passeggiata di alcune ore in cui ci si conversa a due a due, a rotazione; si taglia la legna per il camino, perche' l'esercizio fisico avvicina alla natura, e soli gli anziani hanno il riscaldamento, ma si e' deciso l'acquisto di una lavastoviglie, "per avere piu' tempo per le altre attivita' che riteniamo piu' feconde".
Commuovono il lettore e commuoveranno di certo il Papa teologo domenica prossima le parole del certosino francese sulla preghiera e la preghiera dei cristiani, sulla preghiera del corpo, sulla preghiera che si fa grido, ma anche pianto: talora "le lacrime sono segno della prossimita' di Dio, del suo amore che sta per raggiungerci".
Per il priore, "l'uomo di oggi non ha paura di gridare, ma spesso ha paura o vergogna di piangere", mentre "quando mi rendo conto che non posso fare nulla per l'altro, pero' posso piangere con lui". Il rientro del Papa in Vaticano avverra' in serata.

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