Il futuro di Kyoto passa per un'economia globale e decarbonizzata
Appello di Benedetto XVI ai leader per «una risposta responsabile, credibile e solidale»
Francesco Marabotto
ROMA
Prolungare la durata del protocollo di Kyoto che scade alla fine del prossimo anno o scivolare all'interno di un regime transitorio per l'accordo sul clima?
Si muove tra queste ipotesi la conferenza internazionale delle Nazioni Unite che si apre oggi a Durban fino al 9 dicembre, convocata per capire come fare a frenare il riscaldamento globale ed adattarsi ai cambiamenti climatici.
E sull'incontro che vede la presenza di oltre 200 rappresentanti di governi e ong pesa anche la crisi economica che potrebbe condizionare alcune scelte sul contenimento delle emissioni.
Serve «un partenariato che vada oltre il Protocollo Kyoto tra economie sviluppate e quelle emergenti – afferma il ministro dell'Ambiente Corrado Clini – per un'economia globale "decarbonizzata" basata su regole condivise, sulla cooperazione tecnologica, misure e incentivi globali a favore di energie e tecnologie a basso tenore di carbonio».
Un appello ai leader di Duban a «tener conto delle esigenze delle popolazioni povere e le generazioni future» è stato rivolto da Papa Benedetto XVI il quale ha chiesto «una risposta responsabile, credibile e solidale al preoccupante e complesso fenomeno dei cambiamenti climatici». Commentando il fatto che ieri era la prima domenica d'Avvento, che apre il nuovo Anno liturgico della Chiesa, Benedetto XVI ha anche spiegato che il tempo d'Avvento ogni anno ci ricorda che «il vero "padrone" del mondo non è l'uomo, ma Dio». Il Papa ha voluto descrivere «certi panorami del mondo post-moderno: le città dove la vita diventa anonima e orizzontale, dove Dio sembra assente e l'uomo l'unico padrone, come se fosse lui l'artefice e il regista di tutto: le costruzioni, il lavoro, l'economia, i trasporti, le scienze, la tecnica, tutto sembra dipendere solo dall'uomo». Quindi il suo monito, sul piano dei rivolgimenti sociali, ma anche delle catastrofi naturali: «A volte – ha aggiunto – in questo mondo che appare quasi perfetto, accadono cose sconvolgenti, o nella natura, o nella società, per cui noi pensiamo che Dio si sia come ritirato, ci abbia, per così dire, abbandonati a noi stessi». Invece il tempo di Avvento, che introduce alla nascita di Gesù, giunge a far sì che «la nostra vita ritrovi il suo giusto orientamento, verso il volto di Dio»: «Il volto – ha concluso papa Ratzinger – non di un "padrone", ma di un Padre e di un Amico».
«La domanda di energia – spiega Clini – cresce sopratutto nei paesi che stanno uscendo dal sottosviluppo (dalla Cina al Sudafrica, dall'India al Brasile, dal Messico all'Indonesia) e nessuno può chiedere a questi paesi di bloccare la propria crescita economica.
D'altra parte l'aumento della domanda di energia può essere disgiunto dall'aumento delle emissioni sviluppando e usando fonti energetiche e tecnologie a basse "contenuto di carbonio" a cominciare dalle rinnovabili».
Particolare attenzione per gli esiti della conferenza sudafricana c'è da parte delle associazioni ambientaliste: «Certamente serve un accordo globale sul clima, ma la strada per raggiungerlo non può che vedere una conferma del protocollo di Kyoto – avverte Maria Grazia Midulla del Wwf – con un secondo periodo di impegni e un ruolo di leadership dell'Unione Europea.
Non ci si può nascondere dietro le posizioni degli altri, bensì puntare con convinzione all'accordo globale a partire dalle proprie responsabilità: il ministro Clini sa benissimo che il protocollo di Kyoto è un elemento imprescindibile per le economie emergenti e i paesi in via di sviluppo, il secondo periodo di impegni è una tappa fondamentale per arrivare all'accordo globale sul clima che tutti auspichiamo».
Anche Legambiente per bocca del suo presidente Vittorio Cogliati Dezza parla di ruolo chiave dell'Europa e di nuova alleanza: «L'Europa ha la possibilità di ritornare a svolgere un ruolo di leadership e costruire un'alleanza trasversale tra paesi industrializzati e in via di sviluppo, in grado di spingere Stati Uniti, Cina e India ad approvare un mandato a sottoscrivere, entro il 2015, un accordo globale che abbia come architrave il Protocollo di Kyoto».
© Copyright Gazzetta del sud, 28 novembre 2011
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