L'APPELLO
Il Papa: «Necessaria una risposta credibile ai cambiamenti climatici»
Benedetto XVI lancia un messaggio alla comunità internazionale alla vigilia della conferenza Onu
Gian Guido Vecchi
CITTA' DEL VATICANO
Benedetto XVI richiama i lavori della Convenzione Onu che inizia lunedì a Durban sull’applicazione del protocollo di Kyoto, si rivolge «a tutti i membri della comunità internazionale» e chiede loro «una risposta responsabile, credibile e solidale» al «preoccupante e complesso fenomeno» dei cambiamenti climatici, «tenendo conto delle esigenze delle popolazioni più povere e delle generazioni futuro».
IL GIUDIZIO- Nella prima domenica di Avvento, il Papa cita il «Vegliate!» di Gesù nel Vangelo e ricorda che l’uomo non è padrone del mondo. Cominciando da un’immagine audace: «La vita non ha solo la dimensione terrena, ma è proiettata verso un “oltre”, come una pianticella che germoglia dalla terra e si apre verso il cielo. Una pianticella pensante, l’uomo, dotata di libertà e responsabilità». Per questo, avverte, «ognuno di noi sarà chiamato a rendere conto di come ha vissuto, di come ha utilizzato le proprie capacità: se le ha tenute per sé o le ha fatte fruttare anche per il bene dei fratelli».
INIQUITA’- Eppure gli uomini oggi sembrano non esserne consapevoli. Il pontefice ricorda le parole di Isaia, «nessuno invocava il Tuo nome, ci avevi messo in balìa della nostra iniquità», e considera «certi panorami del mondo postmoderno: le città dove la vita diventa anonima e orizzontale, dove Dio sembra assente e l’uomo l’unico padrone, come se fosse lui l’artefice e il regista di tutto: le costruzioni, il lavoro, l’economia, i trasporti, le scienze, la tecnica, tutto sembra dipendere solo dall’uomo». Finché l’uomo resta atterrito quando si accorge che non è così: «A volte, in questo mondo che appare quasi perfetto, accadono cose sconvolgenti, o nella natura, o nella società, per cui noi pensiamo che Dio si sia come ritirato, ci abbia, per così dire, abbandonati a noi stessi».
ATTENTATI ALL’ECOSISTEMA Già durante il recente viaggio in Africa, nel Benin, Benedetto XVI aveva denunciato: «Gravi attentati vengono effettuati alla natura e alle foreste, alla flora e alla fauna, e innumerevoli specie rischiano di sparire per sempre. Tutto ciò minaccia l’intero ecosistema e di conseguenza la sopravvivenza dell’umanità». In realtà, ha ripetuto il Papa all’Angelus, «il vero “padrone» del mondo non è l’uomo, ma Dio»: e anzi proprio l’Avvento «viene a ricordarci ogni anno» che il vero volto di Dio “non è di un padrone, ma di un Padre e di un Amico». Che ci lascia liberi ma insieme ci richiama alle nostre responsabilità: «Il Vangelo dice: “Vegliate dunque: voi non sapete quando il padrone di casa ritornerà, se alla sera o a mezzanotte o al canto del gallo o al mattino; fate in modo che, giungendo all’improvviso, non vi trovi addormentati».
http://www.corriere.it/ambiente/11_novembre_27/papa-ambiente_c6263f1c-1911-11e1-be06-06f00295b4d4.shtml
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