lunedì 20 dicembre 2010

Benedetto XVI dedica, senza infingimenti, le prime pagine del discorso alla curia romana alle violenze compiute nei decenni passati da preti di svariati Paesi (Apcom)

Pedofilia/ Papa chiude annus horribilis: Mea culpa e denuncia '68

Da poco nuove rivelazioni su violenze Irlanda, Monaco e Olanda

Un invito all'autocritica nella Chiesa e una denuncia dell'ideologia del Sessantotto. Benedetto XVI conclude l''annus horribilis' della pedofilia con un doppio monito, all'interno e all'esterno della cattolicità, teso ad estirpare definitivamente il dramma degli abusi sessuali dei sacerdoti sui minori.
L'occasione è il tradizionale discorso alla Curia romana. Appuntamento annuale per formulare gli auguri di Natale ai cardinali e ai vescovi dei dicasteri vaticani, e fare il bilancio dell'anno passato per la Chiesa mondiale.
Un anno tanto dominato dallo scandalo della pedofilia che Benedetto XVI vi dedica, senza infingimenti, le prime, lunghe pagine.
E' stata impressionante, del resto, la serie di rivelazioni del 2010 sulle violenze compiute nei decenni passati dai preti di svariati paesi. A gennaio sono emersi gli abusi avvenuti nel collegio Canisius dei gesuiti, a Berlino. Solo poche settimane prima, a novembre del 2009, in Irlanda era stato pubblicato il rapporto Murphy sulla pedofilia nella diocesi di Dublino. Era il secondo rapporto - dopo quello Ryan del maggio precedente sulle violenze negli istituti cattolici dell'isola - voluto dal Governo irlandese per fare luce su decenni di abusi rimasti impuniti. E' seguita una valanga di scandali.
Anni prima, nel 2002, la Chiesa degli Stati Uniti aveva affrontato il problema, che sembrava però confinato Oltreatlantico. Il 2010 è stato così l'anno che ha alzato il velo sulla pedofilia dei preti del Belgio (con tanto di interrogatori dei vescovi e dimissioni del presule-violentatore Vangheluwe), Austria, Francia, Olanda, paesi scandinavi. Anche Italia, dove, pur senza fornire numeri esatti, la Conferenza episcopale italiana ha ammesso l'esistenza del problema e il vescovo di Fiumicino rischia l'incriminazione per favoreggiamento in un processo che si sta svolgendo in questi mesi a Roma, la città del Papa.
Le rivelazioni sulla pedofilia del clero non sono ancora concluse. Ancora di recente, l'arcivescovo tedesco Reinhard Marx ha reso noto i risultati di uno studio dal quale emerge che, dal 1945 al 2009, gli abusi sessuali sui minori sono stati "sistematicamente" insabbiati nella diocesi di Monaco di Baviera. L'avvocata Marion Westphal ha precisato che i documenti relativi agli anni nei quali era arcivescovo Joseph Ratzinger (1977-1982) sono carenti ma non emerge alcuna colpa dell'attuale Papa. In varie diocesi della Germania, più in generale, è boom degli 'Austritten', la decisione con la quale i fedeli escono formalmente dalla Chiesa cattolica e smettono di destinarle una quota del loro reddito.
Intanto, una commissione d'inchiesta indipendente in queste settimane ha reso noto che sono duemila le persone che quest'anno hanno denunciato di essere state vittime di preti pedofili in Olanda. E in Irlanda l'ultimo capitolo del rapporto Murphy, secretato in attesa che si celebrasse un processo penale, ha reso noto la scorsa settimana la storia di padre Tony Walsh, stupratore seriale di oltre cento ragazzini, salvato dal tribunale della Rota romana e ridotto allo stato laicale solo per intervento di Giovanni Paolo II e dell'allora cardinale Ratzinger.
"Dobbiamo accogliere questa umiliazione come un'esortazione alla verità e una chiamata al rinnovamento", ha detto oggi il Papa alla Curia romana. "Solo la verità salva. Dobbiamo interrogarci su che cosa possiamo fare per riparare il più possibile l'ingiustizia avvenuta. Dobbiamo chiederci che cosa era sbagliato nel nostro annuncio, nell'intero nostro modo di configurare l'essere cristiano, così che una tale cosa potesse accadere. Dobbiamo trovare una nuova risolutezza nella fede e nel bene. Dobbiamo essere capaci di penitenza. Dobbiamo sforzarci di tentare tutto il possibile, nella preparazione al sacerdozio, perché una tale cosa non possa più succedere".

Documenti pubblicati di recente dalla 'Civiltà cattolica' hanno reso noto che Ratzinger aveva già caldeggiato un giro di vite delle norme penali canoniche relative alla pedofilia in anni precedenti lo scoppio degli ultimi scandali.
"Il volto della Chiesa è coperto di polvere - afferma il Papa citando la santa medievale tedesca Ildegarda di Bingen - ed è così che noi l'abbiamo visto. Il suo vestito è strappato - per la colpa dei sacerdoti. Così come lei l'ha visto ed espresso, l'abbiamo vissuto in quest'anno". Benedetto XVI non lesina i toni forti quando ricorda che proprio per il 2010 aveva convocato l'anno sacerdotale: "Siamo stati sconvolti quando, proprio in quest'anno e in una dimensione per noi inimmaginabile siamo venuti a conoscenza di abusi contro i minori commessi da sacerdoti, che stravolgono il sacramento nel suo contrario: sotto il manto del sacro feriscono profondamente la persona umana nella sua infanzia e le recano un danno per tutta la vita".
Professore di teologia in Germania all'epoca della rivoluzione studentesca, infine, Benedetto XVI non si ferma al 'mea culpa' della Chiesa, ma afferma che la pedofilia va inserita nel "contesto del nostro tempo".
Il Papa cita la pornografia, il turismo sessuale, la droga e, a monte, i "fondamenti ideologici" della nostra epoca. "Negli anni Settanta, la pedofilia venne teorizzata come una cosa del tutto conforme all'uomo e anche al bambino. Questo, però, faceva parte di una perversione di fondo del concetto di ethos. Si asseriva - persino nell'ambito della teologia cattolica - che non esisterebbero né il male in sé, né il bene in sé. Esisterebbe soltanto un 'meglio di' e un 'peggio di'. Niente sarebbe in se stesso bene o male".

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3 commenti:

sonny ha detto...

Discorso memorabile,al 100% Joseph Ratzinger. Cari don, leggete e metabolizzate. Se mi posso permettere, mi sento orgogliosa e felice di avere come guida spirituale un uomo così.
O.T Un grazie alla libreria Feltrinelli di Modena per aver messo in vetrina il libro del Papa (incastonato tra un priore e un emerito...vabbè meglio di niente!!!!

don Luca Peyron ha detto...

Se il Santo Padre ci lasciasse anche solo questi discorsi alla Curia Romana basterebbe per meditare e riflettere per mesi... è strabiliante come riesca ad essere densissimo ed estremamente chiaro allo stesso tempo...

Vabbè, fine della sviolinata ma quando ci vuole ci vuole!

don Luca Peyron ha detto...

Se il Santo Padre ci lasciasse anche solo questi discorsi alla Curia Romana basterebbe per meditare e riflettere per mesi... è strabiliante come riesca ad essere densissimo ed estremamente chiaro allo stesso tempo...

Vabbè, fine della sviolinata ma quando ci vuole ci vuole!