APA: DA TOTALITARISMI E FALSI PROFETI VUOTO E DISTRUZIONI
Salvatore Izzo
(AGI) - CdV, 12 dic.
Risuona anche oggi nelle coscienze la domanda di Giovanni Battista a Cristo: "sei tu quello che deve venire o dobbiamo aspettare un altro?".
Lo ha detto il Papa nell'omelia della messa celebrata questa mattina nella borgata romana di Prato Fiorito, nella chiesa parrocchiale di San Massimiliano Kolbe che sorge sulla Prenestina, 4 km oltre il Grande Raccordo Anulare.
"Sei tu - ha continuato Benedetto XVI - o il mondo deve essere cambiato in modo piu' radicale di come non hai fatto tu? Negli ultimi due o trecento secoli sono venuti tanti profeti, ideologi, dittatori che hanno creato i loro totalitarismi e dittature che hanno cambiato il mondo in modo distruttivo, ed alla fine non e' rimasto che vuoto e distruzioni".
No - ha scandito Ratzinger - non erano loro. Il Signore non ho fatto una rivoluzione cruenta, non ha cambiato con forza il mondo".
Ai fedeli presenti, il Papa ha ricordato come figure positive della storia San Massimiliano Kolbe "che si offre di morire di fame per salvare un padre di famiglia", quanti hanno speso la loro vita al servizio degli altri, ad esemio dei lebbrosi, e Madre Teresa di Calcutta "che ha dato tanta luce". "Non sono le grandi promesse - ha spiegato - che cambiano il mondo ma la grande luce della bonta' di Dio". "L'Avvento - ha ricordato - e' un forte invito a lasciare entrare sempre piu' Dio per avere luce nelle nostre vite, nelle nostre case, nei nostri quartieri, per avere la Luce in mezzo alle tante ombre della vita di oggi".
A Prato Fiorito il Pontefice ha trovato ad accoglierlo un parroco di nazionalita' polacca - la Capitale e' ormai terra di missione e sono sempre piu' i sacerdoti stranieri che vi prestano il loro servizio pastorale - e un vivace gruppo di laici impegnati nel Cammino Neocatecumenale. L'edificio stesso della parrocchia, consacrato appena 20 mesi fa dal cardinale vicario Agostino Vallini, e' stato progettato da due architetti appartenenti al cammino neocatecumenale ed e' quindi concepito alla luce delle idee teologiche care al movimento fondato da Kiko Arguello, che ha realizzato personalmente i dipinti dietro l'altare. Del resto, diversi sacerdoti che qui hanno svolto il loro ministero si sono formati al seminario "Redemptoris Mater" fondato dallo stesso Kiko a Roma, e anche il vice parroco proviene dal Cammino.
Nella scelta delle parrocchie della diocesi di Roma da visitare, Papa Ratzinger, ha privilegiato finora la periferia: nel 2005 e' stato a Santa Maria Consolatrice a Casal Bertone; nel 2006 a Dio Padre Misericordioso a Tre Teste e a Santa Maria Stella dell'evangelizzazione al Torrino; nel 2007 a Santa Felicita e Figli Martiri alla borgata Fidene e a Santa Maria del rosario ai martiri Portuensi; nel 2008 a Santa Maria Liberatrice al Testaccio e a San Lorenzo fuori le mura; nel 2009 al Santo Volto di Gesu' alla Magliana; nel 2010 a San Giovanni della croce a Colle Salario.
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IMMIGRATI: PAPA, INTEGRARLI NELLE COMUNITA' PARROCCHIALI
Salvatore Izzo
(AGI) - CdV, 12 dic.
Serve "reciproca comprensione tra persone provenienti da contesti differenti e una pastorale attenta ai bisogni di ciascuno". Lo ha detto il Papa nella sua visita pastorale alla borgata romana di Prato Fiorito, che sorge a 4 km dal Gra ed e' abitanti anche da molti immigrati provenienti dall'Est Europa e dall'Asia. Il Papa ha esortato anche a una "presenza evengelica negli ambienti di vita e di lavoro". "Tutti - ha aggiunto - debbono sentire la bellezza di seguire Cristo". "Sappiate fare comunita' con tutti", ha poi concluso Benedetto XVI.
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PAPA: SPOSI RESTINO FEDELI A PROMESSA DI FEDELTA'
Salvatore Izzo
(AGI) - CdV, 12 nov.
"Anche quando dovessero presentarsi difficolta' nella vita coniugale e nel rapporto con i figli gli sposi non si stanchino mai di essere fedeli a quel si' pronunciato il giorno del matrimonio, che esige coraggio generosita' e sacrificio". Lo ha detto il Papa nell'omelia della messa celebrata questa mattina nella borgata romana di Prato Fiorito. "Desidero incoraggiare la chiesa di pietre vive che siete voi stessi", ha continuato il Pontefice rivolgendosi ai fedeli presenti che ha esortato a "dare il loro contributo nella carita', pilastro della vita cristiana", essendo "costanti e pazienti nell'attesa del Signore che viene, evitando lamentele e giudizi". E a non fare di questa parrocchia periferica "una cellula isolata dal contesto diocesano, ma una cellula viva".
"Speciali parole di affetto e di amicizia - ha poi aggiunto - rivolgo a voi ragazzi e giovani: la chiesa si aspetta molto dal vostro entusiasamo. Siate - ha concluso Papa Ratzinger - i veri protagonisti della parrocchia mettendo al servizio del bene tutte le vostre fresche energie".
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2 commenti:
l'omelia è stata commovente, molto sentita. sembrava che il Papa guardasse lontano..... oltre il nostro orizzonte. Quando parla "a braccio " è eccezionale
Verissimo :-)
Anche nelle catechesi del mercoledi', e' straordinario quando parla a braccio.
R.
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