sabato 11 dicembre 2010

Il Papa in visita a Prato Fiorito (Giulia Rocchi)

Il Papa in visita a Prato Fiorito

Il 12 Benedetto XVI sarà a San Massimiliano Kolbe. La comunità all'estrema periferia della Capitale, tra attese e senza servizi. Il parroco don Skwierzynski: «Sono tanti i problemi del quartiere»

di Giulia Rocchi

Luccica il tetto dorato della chiesa di San Massimiliano Kolbe, bagnato dalle piogge degli ultimi giorni. E brilla l’interno del complesso parrocchiale, dal chiostro coperto all’aula liturgica, tirato a lucido dall’impegno del «gruppo decoro». I volontari si danno da fare per sistemare al meglio la parrocchia prima dell’arrivo del Papa. Benedetto XVI, infatti, domenica prossima alle 9 celebrerà la Messa nella comunità di Prato Fiorito, quartiere-dormitorio stretto tra la Prenestina, la Casilina e via di Borghesiana. L’estrema periferia Est di Roma, tra la campagna e i capannoni industriali, le case abusive costruite negli anni Settanta e le villette edificate di recente. La chiesa sorge in uno slargo alla fine di via Polizzi Generosa. Una struttura di mattoncini circondata dal giardino e dalle vigne, inaugurata il 26 aprile del 2009 dal cardinale Agostino Vallini, dopo quasi trent’anni di liturgie celebrate in un prefabbricato tirato su dagli abitanti della zona nel 1983 (l’erezione a parrocchia è del 1984).

«I fedeli sono rimasti a bocca aperta quando, durante la Messa domenicale, ho annunciato questa visita del Santo Padre», racconta don Slawomir Skwierzynski, il sacerdote polacco che guida la comunità dal primo settembre. «Quasi non ci credevano - riprende -, perché ormai avvertono un senso di abbandono e di rassegnazione. Chi vive qui si sente dimenticato, perché i problemi del quartiere sono tanti». A cominciare dalla carenza di mezzi pubblici: «Un solo autobus, il 508, collega la zona con la fermata della linea B di Ponte Mammolo», lamenta il parroco. «Tutti si spostano in macchina, e le consolari sono sempre affollate - aggiunge -. Per raggiungere i luoghi di lavoro c’è chi impiega più di due ore, e questo provoca una serie di conseguenze che incidono anche sulla vita parrocchiale».

A Prato Fiorito, poi, «non arriva l’adsl - prosegue don Slawomir -; per connetterci a internet dobbiamo utilizzare le chiavette e neanche funzionano bene». Mancano, inoltre, «i punti di aggregazione», rincara il viceparroco, don Luca Angelelli. Per questo la parrocchia cerca di offrire, oltre alla catechesi di iniziazione cristiana e all’adorazione eucaristica (tutti i giovedì sera e ogni primo venerdì del mese), molte «attività socioculturali per aggregare le persone», spiega il parroco. Dai corsi di lingua e di informatica a quelli di chitarra, disegno, ballo. Ma San Massimiliano Kolbe è, naturalmente, soprattutto un faro spirituale per gli ottomila abitanti del territorio. In tanti frequentano i movimenti che arricchiscono la vita parrocchiale, come le diverse comunità neocatecumenali, i carismatici di Gesù Risorto e il Gruppo di preghiera di Padre Pio.

Il centro di ascolto Caritas, poi, si occupa attivamente di novanta famiglie indigenti. «Non diamo solo pacchi viveri - dice don Skwierzynski - ma è disponibile anche un avvocato per consulenze legali e uno sportello psicologico è aperto ogni giovedì». Nel quartiere «vivono molti stranieri - spiega il viceparroco -, soprattutto cinesi e romeni. Di questi ultimi parecchi frequentano la parrocchia, mentre altri sono di fede ortodossa». Al centro di ascolto Caritas presta servizio Annamaria Mattei, impegnata pure nell’organizzare l’accoglienza per il Santo Padre: «Abbiamo tanto desiderato questa visita del Papa e adesso che sta per realizzarsi ci sembra un sogno!». Entuasiasta pure Giovanna Barile, catechista e ministro straordinario dell’Eucaristia: «Stiamo preparando festoni e bandierine bianche e gialle con cui addobbare la parrocchia e le strade circostanti». A Benedetto XVI sarà mostrato anche il presepe realizzato da alcuni parrocchiani, che verrà ufficialmente scoperto martedì sera. «Abbiamo voluto riprodurre una stalla tradizionale della Betlemme di quei tempi», spiegano Giovanni Gallotti e Michele Guarino, che da più di un mese lavorano ogni sera all’allestimento.

© Copyright Roma Sette, 11 dicembre 2010

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