sabato 11 dicembre 2010

Il Papa vuole superare lo scontro tra fede e secolarismo. Gli ex studenti di Ratzinger studiano le ragioni laiche (Bevilacqua)

Il Papa vuole superare lo scontro tra fede e secolarismo

Gli ex studenti di Ratzinger studiano le ragioni laiche

di Andrea Bevilacqua

Padre Stephan Horn, presidente dello Schülerkreis - il gruppetto degli ex-studenti del professor Joseph Ratzinger che si riunisce ogni anno a Castel Gandolfo per discutere di un tema teologico - ha detto durante la conferenza stampa di presentazione della nuova Fondazione vaticana Joseph Ratzinger-Benedetto XVI che il tema per l'incontro di fine estate 2011 sarà la nuova evangelizzazione.
Solitamente il tema viene annunciato a ridosso dell'appuntamento di fine estate. Non così questa volta. E la cosa probabilmente dice di quanto il Papa tenga al prossimo appuntamento, alle discussioni che in quei giorni i suoi allievi faranno intorno all'evangelizzazione.
Dice padre Horn che all'incontro sarà invitata una teologa dell'ex-Germania Est che parlerà della situazione di un'area profondamente scristianizzata. È anche per ovviare alla scristianizzazione dell'Occidente che Benedetto XVI ha istituito un nuovo Pontificio consiglio, quello della Nuova evangelizzazione, affidato all'ex rettore della Lateranense, Rino Fisichella.
Il tema, dunque, sta molto al cuore al Papa che così ne ha parlato in Luce del mondo, l'ultimo libro intervista scritto assieme a Peter Seewald: «Ci troviamo di fronte allo scontro tra due mondi spirituali, il mondo della fede e il mondo del secolarismo. La questione è: in cosa il secolarismo ha ragione? In cosa dunque la fede deve far proprie le forme e le immagini della modernità, e in cosa deve invece opporre resistenza? Questa grande lotta attraversa oggi il mondo intero.
I vescovi del Terzo Mondo mi dicono: «Anche da noi c'è il secolarismo; ma qui si mischia a stili di vita ancora molto arcaici». Spesso ci si chiede veramente come sia possibile che cristiani che personalmente sono credenti non trovino la forza di rendere politicamente più operante la loro fede. Noi dobbiamo soprattutto cercare di fare in modo che gli uomini non perdano di vista Dio; che riconoscano quale tesoro possiedono; e che poi essi stessi, a partire dalla propria fede, nello scontro col secolarismo possano praticare il discernimento spirituale. Questo processo immane è il vero, grande compito dell'ora presente. Possiamo soltanto sperare che la forza interiore della fede che c'è negli uomini acquisti potenza anche nell'opinione pubblica, formando l'opinione pubblica, e così facendo impedisca alla società di cadere in un pozzo senza fondo».
Il ministero dedicato alla nuova evangelizzazione e che il Papa ha deciso di affidare a Fisichella è anche a questa formazione dell'opinione pubblica che mira. I suoi scopi, infatti, si vanno sempre più delineando in quella direzione.
Insieme, pare sia stato chiarito un piccolo equivoco che ha accompagnato la genesi del dicastero: il dialogo con i non credenti resterà ad appannaggio di Gianfranco Ravasi e del suo ministero per la Cultura. Lo sforzo di Fisichella sarà più formativo verso i credenti con il nuovo impulso da dare allo studio del catechismo.

© Copyright Italia Oggi, 11 dicembre 2010 consultabile online anche qui.

Nessun commento: