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Vedo che gli amici spagnoli sono molto piu' obiettivi dei media italiani. Ah, gentile signora diplomatica, il Vaticano non ha bisogno di lezioni di pubbliche relazioni, in particolare dagli Usa.
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4 commenti:
Y además no hay filtraciones...
Según la embajada, la diferencia entre el aparato de comunicación actual y el de Juan Pablo II, que dirigía el español y opusdeísta Joaquín Navarro Valls, es que hoy no se producen filtraciones de las malas noticias como antaño.
Antes, las filtraciones maniobradas por Navarro Valls podían resultar "dañinas", pero ayudaban a limitar los daños porque había tiempo para tapar los agujeros, afirma Valls.
Lombardi se niega a aceptar ese sistema. El análisis de la embajada señala que el portavoz ha pedido a la curia que ese servicio oscuro lo realice el Pontificio Consejo para las Comunicaciones. (Según explica a EL PAÍS el vaticanista Filippo di Giacomo, buen conocedor de las bambalinas y amigo de Lombardi, "el gran problema es que el jesuita se niega a decir mentiras o a dulcificar las noticias como hacía Navarro Valls").
En el cable, Paul Thige cuenta a la embajada que Claudio Maria Celli, responsable del consejo y jefe directo suyo, recibió la petición de Lombardi hace ahora dos años, pero que "no ha dicho ni sí ni no, y se lo está pensando". (Traducido del vaticanés', esto significa, según Di Giacomo, "que tampoco Celli tiene ganas de pasar a la historia como un mentiroso"). Valls deduce, en cualquier caso, que es "cada vez más urgente" que el Vaticano "cambie su cultura de comunicación".
Da Protect the Pope contro la disinformazione del Guardian:
The Guardian lies about WikiLeaks US cable on Vatican and Irish sex abuse inquiry
http://protectthepope.com/?p=2152
WikiLeaks reveal Irish Government decided Vatican involvement unnecessary in child abuse inquiry
http://protectthepope.com/?p=2156
Alessia
non ho capito se la mrs Valls lavora ancora in ambasciata. Certo che la sua comunicazione ci lascia perplessi, è troppo poco spirituale per lavorare in un ambiente come quello Vaticano. probabilmente è troppo yes woman nei confronti del suo paese e dei suoi interessi e in tanti pensiamo che se si dimettesse sarebbe meglio
E poi, la sensazione è che non abbia capacità di filtro su quel che legge sui giornali o sulle sue opinioni personali, a cui il Papa e i suoi collaboratori dovrebbero evidentemente omologarsi per essere buoni governanti. Bellissima la diplomazia Usa, loro fanno le guerre, e dal Papa si aspettano che taccia sul fondamentalismo e battezzi di nascosto un convertito per non avere dissidi.
Comunque, per sfruttare al meglio l'enorme potenziale dell'ambasciata, male non sarebbe che partecipassero anche loro, con l'inseparabile blackberry, alle famose lezioni di informatizzazione per la Santa Sede , e, soprattutto in questo frangente, ad un corso aggiuntivo di diplomazia, che forse ce n'è bisogno
Ciao Gemma, la signora Valls lavora ancora presso l'ambasciata. E' il numero due.
Un atto di responsabilita' da parte sua sarebbe gradito.
Ancora piu' gradito sarebbe un richiamo in patria da parte della Clinton o direttamente di Obama.
R.
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