lunedì 20 dicembre 2010

MONUMENTALE DISCORSO DEL PAPA ALLA CURIA ROMANA...CLICCA QUI

4 commenti:

A.R. ha detto...

Monumentale davvero!
L'ho letto tutto d'un fiato: fa venire i brividi! Sia per i riferimenti alla pedofilia, riletti in chiave ecclesiologica, e l'analisi delle origini ideologiche della pedofilia, sia per la lezione sull'oggettività del bene e male morale e la chiarificazione brillante della "coscienza" secondo il card. Newman. Forte e chiaro l'appello a fermare la "cristianofobia" (parola usata dal Papa).
Non passi inosservato la frase in cui Benedetto XVI ricorda il compito del ministero del Papa: "è compito suo esigere l’obbedienza nei confronti della verità."

Fabiola ha detto...

"Esigere l'obbedienza nei confronti della verità"!
Formidabile.
Cooperatores veritatis: il mio cardinal Ratzinger c'è, ancora, tutto. (Non che ne dubitassi)
E confermato dalla "grazia di stato".
Il Signore non abbandona la Sua Chiesa.

laura ha detto...

un discorso di una forza prorompente, un fiume in piena, un coraggio da leone e l'aspetto di un angelo. Benedetto grandissimo!!!!!!!!!!!

Anonimo ha detto...

Parole scolpite nella pietra. Il Papa dà anche un rapido benservito alle fuorvianti interpretazioni di Luce del mondo, che vi leggono un’apertura in senso liberale nei confronti dell’etica; che definiscono “pompieri” i Cardinali e Vescovi che hanno escluso stravolgimenti di dottrina; che ritengono che seppur con atto non magisteriale il Papa avrebbe voluto affievolire il “rigore” della morale cattolica e spiegare che il Cattolicesimo non sarebbe per nulla “una morale”. Certo, il Cattolicesimo non è solo una (la) “morale”, è innanzitutto un incontro col Cristo, con l’Amore di Dio che cambia la vita. Ma questo incontro di fede si attua anche col rispetto delle regole di Verità morale che ci precedono e che ci sono spiegate nel Catechismo. L’umile rispetto dell’etica e della Giustizia è prova ed attuazione della conversione. Dalla fede debbono discendere le buone opere. Così leggo: “Il mondo con tutte le sue nuove speranze e possibilità è, al tempo stesso, angustiato dall’impressione che il consenso morale si stia dissolvendo… Essi stracciano la mia veste poiché sono trasgressori della Legge, del Vangelo e del loro dovere sacerdotale… trascurano totalmente i precetti loro imposti... L’Apocalisse di san Giovanni annovera tra i grandi peccati di Babilonia… il fatto di esercitare il commercio dei corpi e delle anime e di farne una merce.” Vi è stata “una perversione di fondo del concetto di ethos. Si asseriva... che non esisterebbero né il male in sé né il bene in sé. Esisterebbe soltanto un "meglio di" e un "peggio di". Niente sarebbe in se stesso bene o male. Tutto dipenderebbe dalle circostanze e dal fine inteso. A seconda degli scopi e delle circostanze, tutto potrebbe essere bene o anche male. La morale viene sostituita da un calcolo delle conseguenze e con ciò cessa di esistere. Gli effetti di tali teorie sono oggi evidenti.”
Temo che questi brani del discorso troveranno poco spazio sui media.
Alberto