mercoledì 1 dicembre 2010

Preti pedofili, già nel 1988 il cardinale Ratzinger chiese più severità. Pubblicate tre lettere inedite dell'allora Prefetto della CDF (Agi)

Su segnalazione di Eufemia leggiamo:

PRETI PEDOFILI: NELL'88 CARD. RATZINGER CHIESE PIU' SEVERITA'

(AGI) - CdV, 1 dic.

Tre lettere inedite con le quali il card. Joseph Ratzinger sollecitava una revisione in senso restrittivo delle garanzie processuali in caso di abusi sessuali sono state pubblicate oggi dall'Osservatore Romano.
Datate 1988, provano che gia' allora il futuro Papa contestava che da parte dei vescovi ci si potesse avvalere della concessione di dispense dagli obblighi canonici per evitare di processare i pedofili.
"La Congregazione per la Dottrina della Fede - ricorda in proposito una nota - era a quell'epoca competente per studiare le richieste di dispensa dagli oneri sacerdotali assunti con l'ordinazione. La relativa dispensa veniva concessa come gesto di grazia da parte della Chiesa, dopo avere da un lato vagliato attentamente l'insieme di tutte le circostanze concorrenti nel singolo caso e dall'altro soppesato l'oggettiva gravita' degli impegni assunti davanti a Dio e alla Chiesa al momento dell'ordinazione sacerdotale".
Ma per Ratzinger, "le circostanze che motivavano alcune delle richieste di dispensa da questi impegni, tuttavia, erano tutt'altro che meritorie di atti di grazia".
Il testo della lettera e' eloquente: "questo Dicastero, nell'esaminare le petizioni di dispensa dagli oneri sacerdotali, incontra casi di sacerdoti che, durante l'esercizio del loro ministero, si sono resi colpevoli di gravi e scandalosi comportamenti, per i quali il codice, previa apposita procedura, prevede l'irrogazione di determinate pene, non esclusa la riduzione allo stato laicale".
"Tali provvedimenti - scriveva il card. Ratzinger - a giudizio di questo Dicastero, dovrebbero, in taluni casi, per il bene dei fedeli, precedere l'eventuale concessione della dispensa sacerdotale, che, per natura sua, si configura come 'grazia' a favore dell'oratore.
Ma attesa la complessita' della procedura prevista a tal proposito dal Codex, e' prevedibile che alcuni Ordinari incontrino non poche difficolta' nell'attuarla".
All'allora presidente del Pontificio Consiglio per l'interpretazione dei testi legislativi, il futuro Papa chiede di esprimersi sull'"eventuale possibilità di prevedere, in casi determinati, una procedura piu' rapida e semplificata".
"La lettera - spiega il vice presidente del Pontificio Consiglio per l'interpretazione dei testi legislativi, mons. Ignacio Arrieta - rispecchia, innanzitutto, la naturale ripugnanza del sistema di giustizia a concedere come atto di grazia (dispensa dagli oneri sacerdotali) qualcosa che occorre, invece, imporre come castigo (dimissione ex poena dal sacerdozio).
Volendo evitare le complicazioni tecniche delle procedure stabilite dal Codex per punire".
"Nelle prossime settimane - annuncia in proposito il giornale vaticano - il Pontificio Consiglio per i Testi Legislativi inviera' ai propri membri e consultori una bozza con alcune proposte per la riforma del libro vi del Codex iuris canonici, base del sistema penale della Chiesa". Infatti, "una commissione di esperti analisti ha lavorato per quasi due anni, rivedendo il testo promulgato nel 1983 per mantenere l'impianto generale e la numerazione dei canoni, ma anche per modificare decisamente alcune scelte dell'epoca rivelatesi meno riuscite".
"L'iniziativa - rivela la nota - nasce dal mandato conferito da Benedetto XVI ai nuovi superiori del dicastero il 28 settembre 2007".

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2 commenti:

Anonimo ha detto...

1988 o 1998?

gemma ha detto...

già, c'è un errore di data nel titolo