mercoledì 29 dicembre 2010

Trasparenza made in Ior. La rivoluzione di Papa Ratzinger

Commenti e idee

Trasparenza made in Ior

Molta strada era già stata fatta dagli anni cupi. Ma una certa opacità avvolgeva ancora il Torrione Niccolò V, storica sede dello Ior. Ora si cambia registro, e francamente era ora. Domani, grazie a un motu proprio papale, una delle massime fonti del diritto d'oltretevere, il Vaticano adotterà nuove regole concordate già un anno fa con la Ue in materia di antiriciclaggio, frodi e falsificazioni. Regole internazionalmente accettate e che garantiscono una discreta efficacia (e sempre più l'avranno vista la progressiva stretta delle maglie).
Linea dura, quindi, avviata da più di un anno dalla Segreteria di stato, e in particolare dal cardinale Tarcisio Bertone, che ha affidato nel settembre 2009 la guida dello Ior al banchiere Ettore Gotti Tedeschi. Per ora partono queste norme, poi ne arriveranno altre, quando si concretizzerà l'adesione alla "white list" dell'Ocse in materia tributaria e fiscale.
Intanto entreranno in circolazione gli euro con l'effigie del Papa e dentro le mura leonine ci sarà una vera banca centrale, che dovrà dialogare con la Bce e con Via Nazionale. Insomma, con un gesto che ha del rivoluzionario - viste le millenarie cautele curiali - verranno abbattuti schermi che parevano resistenti a ogni tempesta.

© Copyright Il Sole 24 Ore, 29 dicembre 2010 consultabile online anche qui.

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