mercoledì 8 dicembre 2010

Una luce speciale. Le parole del Papa all'Angelus e in piazza di Spagna (Sir)

BENEDETTO XVI

Una luce speciale
Le parole all'Angelus e in piazza di Spagna


Oggi, in occasione della solennità dell’Immacolata Concezione della Beata Vergine Maria, Benedetto XVI di mattina ha guidato la recita dell’Angelus da piazza San Pietro e di pomeriggio si è recato in piazza di Spagna per il tradizionale atto di venerazione all’Immacolata. L’8 dicembre 1854 papa Pio IX ha definito il dogma dell’Immacolata Concezione della Beata Vergine Maria.
Tre anni dopo, l’8 settembre 1857, il Papa ha benedetto e inaugurato il monumento dell’Immacolata in piazza di Spagna. Papa Pio XII ha iniziato a inviare fiori in piazza di Spagna nella solennità dell’Immacolata. Papa Giovanni XXIII nel 1958 si recò nella piazza e depose ai piedi del monumento un cesto di rose bianche. Successivamente il Papa fece visita alla basilica di Santa Maria Maggiore. Tale consuetudine è stata continuata anche da Paolo VI, Giovanni Paolo II e, ora, da Benedetto XVI. L’atto di venerazione all’Immacolata comprende, tra l’altro, il gesto della presentazione dei fiori, la lettura di un brano della Sacra Scrittura, preghiere litaniche e alcuni canti mariani, come il “Tota pulchra”.

Fonte di speranza. “Oggi il nostro appuntamento per la preghiera dell’Angelus acquista una luce speciale, nel contesto della solennità dell’Immacolata Concezione di Maria”, ha detto stamattina Benedetto XVI. “Il mistero dell’Immacolata Concezione – ha osservato il Papa - è fonte di luce interiore, di speranza e di conforto. In mezzo alle prove della vita e specialmente alle contraddizioni che l’uomo sperimenta dentro di sé e intorno a sé, Maria, Madre di Cristo, ci dice che la Grazia è più grande del peccato, che la misericordia di Dio è più potente del male e sa trasformarlo in bene”. “Purtroppo – ha aggiunto - ogni giorno noi facciamo esperienza del male, che si manifesta in molti modi nelle relazioni e negli avvenimenti, ma che ha la sua radice nel cuore dell’uomo, un cuore ferito, malato, e incapace di guarirsi da solo”. La Sacra Scrittura ci rivela che all’origine di ogni male “c’è la disobbedienza alla volontà di Dio, e che la morte ha preso dominio perché la libertà umana ha ceduto alla tentazione del Maligno”. Ma “Dio non viene meno al suo disegno d’amore e di vita: attraverso un lungo e paziente cammino di riconciliazione ha preparato l’alleanza nuova ed eterna, sigillata nel sangue del suo Figlio, che per offrire se stesso in espiazione è ‘nato da donna’”. “Questa donna, la Vergine Maria, ha beneficiato in anticipo della morte redentrice del suo Figlio – ha spiegato il Pontefice - e fin dal concepimento è stata preservata dal contagio della colpa. Perciò, con il suo cuore immacolato, Lei ci dice: affidatevi a Gesù, Lui vi salva”. All’intercessione di Maria il Santo Padre ha affidato “le necessità più urgenti della Chiesa e del mondo. Ella ci aiuti soprattutto ad avere fede in Dio, a credere nella sua Parola, a rigettare sempre il male e a scegliere il bene”.

Messaggio per tutti. “Quando noi veniamo qui, specialmente in questa ricorrenza dell’8 dicembre, è molto più importante quello che riceviamo da Maria, rispetto a ciò che le offriamo. Lei, infatti, ci dona un messaggio destinato a ciascuno di noi, alla città di Roma e al mondo intero. Anch’io, che sono il Vescovo di questa Città, vengo per mettermi in ascolto, non solo per me, ma per tutti”. Sono parole di Benedetto XVI, in occasione dell’atto di venerazione all’Immacolata in piazza di Spagna. Maria, ha affermato il Papa, “ci parla con la Parola di Dio, che si è fatta carne nel suo grembo. Il suo ‘messaggio’ non è altro che Gesù, Lui che è tutta la sua vita. È grazie a Lui e per Lui che lei è l’Immacolata. E come il Figlio di Dio si è fatto uomo per noi, così anche lei, la Madre, è stata preservata dal peccato per noi, per tutti, quale anticipo della salvezza di Dio per ogni uomo”. Così Maria “ci dice che siamo tutti chiamati ad aprirci all’azione dello Spirito Santo per poter giungere, nel nostro destino finale, ad essere immacolati, pienamente e definitivamente liberi dal male. Ce lo dice con la sua stessa santità, con uno sguardo pieno di speranza e di compassione, che evoca parole come queste: ‘Non temere, figlio, Dio ti vuole bene; ti ama personalmente; ti ha pensato prima che tu venissi al mondo e ti ha chiamato all’esistenza per ricolmarti di amore e di vita’”.

Figli amati. Il messaggio di Maria è rivolto “a tutta la Città, a tutti gli uomini e le donne che vivono a Roma: anche a chi non ci pensa, a chi oggi non ricorda neppure che è la festa dell’Immacolata; a chi si sente solo e abbandonato. Lo sguardo di Maria è lo sguardo di Dio su ciascuno. Lei ci guarda con l’amore stesso del Padre e ci benedice. Si comporta come nostra ‘avvocata’”. “Anche se tutti parlassero male di noi, lei, la Madre, direbbe bene – ha sottolineato il Pontefice -, perché il suo cuore immacolato è sintonizzato con la misericordia di Dio. Così lei vede la Città: non come un agglomerato anonimo, ma come una costellazione dove Dio conosce tutti personalmente per nome, ad uno ad uno, e ci chiama a risplendere della sua luce. E quelli che agli occhi del mondo sono i primi, per Dio sono gli ultimi; quelli che sono piccoli, per Dio sono grandi”. Insomma, “la Madre guarda noi come Dio ha guardato lei, umile fanciulla di Nazareth, insignificante agli occhi del mondo, ma scelta e preziosa per Dio. Riconosce in ciascuno la somiglianza con il suo Figlio Gesù, anche se noi siamo così differenti! Ma chi più di lei conosce la potenza della Grazia divina? Chi meglio di lei sa che nulla è impossibile a Dio, capace addirittura di trarre il bene dal male?”. Allora quello che “riceviamo ai piedi” dell’Immacolata è “un messaggio di fiducia per ogni persona di questa Città e del mondo intero. Un messaggio di speranza non fatto di parole, ma della sua stessa storia: lei, una donna della nostra stirpe, che ha dato alla luce il Figlio di Dio e ha condiviso tutta la propria esistenza con Lui! E oggi ci dice: questo è anche il tuo destino, il vostro, il destino di tutti: essere santi come il nostro Padre, essere immacolati come il nostro Fratello Gesù Cristo, essere figli amati, tutti adottati per formare una grande famiglia, senza confini di nazionalità, di colore, di lingua, perché uno solo è Dio, Padre di ogni uomo”.

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5 commenti:

gemma ha detto...

il messaggio di oggi mi è piaciuto moltissimo. Probabilmente se ne parlerà poco, perchè poco riconducibile a slogan su cui fare titoli, ma..fede pura

laura ha detto...

Cara Gemma, hai ragione: infatti sulla home page di google non c'è nulla né dell'Angelus, né del messaggio del pomeriggio. Non fa notizia, ma dà tanta luce e farebbe bene a tutti, ma noi siamo certi che la forza della preghiera raggiunge tutti, anche i lontani, anche quelli che, come ha detto Papa Benedetto oggi non sanno neppure che è la festa dell'Immacolata

sonny ha detto...

Non ho potuto seguire la diretta, ma ho registrato tutto. Dalle sintesi che ha proposto Raffa, direi che possiamo respirare aria pulita! Ora vado a sedermi comoda e inizio ad ossigenarmi, guardando e ascoltando Benedetto.

Raffaella ha detto...

Ciao Sonny, vedrai! Respirerai un'aria cosi' pura che ti fara' male il petto.
E' la sensazione che prova chi vive in una citta' molto inquinata quando, finalmente, puo' respirare in montagna a pieni polmoni :-)
R.

sonny ha detto...

Grazie Raffaella.