venerdì 4 febbraio 2011

Egitto, Mohammed Sammak sul Papa: "male interpretato"

Su segnalazione di Alessia:

AL-AZHAR; LEADER ISLAM, PAPA MALE INTERPRETATO

«C'è stata una cattiva interpretazione delle dichiarazioni di Benedetto XVI», in quanto il suo appello alle autorità in difesa dei cristiani dopo la tragedia di Alessandria d'Egitto «è stato compreso come se il pontefice avesse chiesto alle potenze straniere di entrare in Medio Oriente per difendere i cristiani». È quanto ha affermato Mohammed Sammak, inviato speciale all'Assemblea speciale per il Medio Oriente del Sinodo dei vescovi, co-segretario generale del Comitato nazionale di dialogo islam-cristiano del Libano e consigliere politico del Mran Mufti del Libano, commentando il recente congelamento del dialogo con il Vaticano disposto dall'Accademia Al-Azhar dopo l'appello di papa Ratzinger Rispondendo ad alcune domande nel corso della presentazione della conferenza «Agenda della convivenza. Cristiani e musulmani per un futuro insieme», promossa dalla Comunità di Sant'Egidio per il prossimo 23 febbraio, Sammak ha spiegato che «in Egitto c'è una sorta di tensione all'interno del Paese specialmente dopo il massacro di Alessandria, poichè le autorità egiziane non sono state in grado di affrontare la situazione e sono venute pressioni da fuori che hanno accusato il governo di non aver fatto abbastanza». «Questo - ha aggiunto - ha dato l'idea che ci sia stato un attacco» contro il governo, mentre, ha ribadito, le parole del papa sono state «interpretate in modo sbagliate».

http://www.unita.it/egitto-l-ue-transizione-subito-br-fermati-e-rilasciati-italiani-1.269439

2 commenti:

gemma ha detto...

se almeno le autorità prendessero l'abitudine di leggere i discorsi alla fonte, senza basarsi sui media, le agenzie e gli opinionisti, quanti malintesi e problemi ci riparmieremmo...

Anonimo ha detto...

Mohammad Sammak, come la maggior parte dei predicatori islamici "che si rispetti" é "in mala fede" cercando di "confondere le acque", "di accampare spiegazioni inconsistenti, di "menare il can per l'aia", facendo credere a noi occidentali che l'iman del Cairo avesse in mente "condizioni e circostanze diverse. L'obiettivo di Sammak è cchiaro: far passare per deficienti tutti gli occidentali che hanno seguito la vicenda dell'intervento papale ed il chiarissimo senso della stessa, cioè la sacrosanta difesa della vita e della fede dei cristiani egiziani. Sammak pensa che in occidente i crvelli siano facilmente manipolabili, come i cervelli degli islamici; pensa che la cultura occidentale "sia ritardata" al punto da non capire il significato delle parole e delle proposizioni.
Gesù ci aveva messo in guardia "dai falsi profeti" che si presentano come agnelli, ma sotto sotto sono lupi. Gli iman islamici, dalla loro, hanno una spiccata propensione "a girare la frittata" a loro convenienza, a tentare di confondere la mente dei cristiani che forse, in senso evangelico non saranno "puri di cuore", ma che non sono neppure dei
"creduloni a cui si possa dare tutto da bere, comprese le falsità e la mala fede degli iman islamici.
Il cattolicesimo ci ha insegnato, in nome di Cristo, a far buon uso del cervello; purtroppo non ci ha sufficientemente insegnato a "stare in guardia" dai nemici della fede.