Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Il "blog degli amici di Papa Ratzinger" vuole essere un omaggio a Benedetto XVI. Si tratta di una iniziativa personale che non ha alcun riconoscimento ufficiale. Non è un prodotto editoriale. Il materiale qui contenuto è a disposizione di chiunque. Questo spazio virtuale non ha scopo di lucro ed è consultabile gratuitamente. E' gradito tuttavia un piccolo contributo economico necessario al sostentamento del blog. Buona navigazione.
3 commenti:
Gli esangui assalti degli attempati difensori della tradizione degli ultimi quarant'anni. Certo chi ha investito tutto sulla precedente, orrendamente libera traduzione del messale inglese, rimane sconvolto a veder finalmente rivelata la vera teologia del Messale di Paolo VI che ha cercato accuratamente di occultare. Ma la verità viene a galla e la traduzione inglese è un modello anche per le altre lingue.
Quanto poi all'accusa di segretezza e di gruppi ritretti, ricordo a chi non lo sapesse che c'erano traduttori e vescovi dei cinque continenti del mondo anglofono nella commissione Vox clara adetta alla traduzione, avevano un sito internet e un dibattito aperto(per chi almeno usa internet), e infine, ricordo che spetta alla Santa Sede dare l'ultima parola sulle traduzioni: così stabilisce il Concilio Vaticano II, non un diktat di qualche satrapo romano... Ma l'ideologia anni '70 non ha evidentemente nessuna intenzione di cedere il passo.
Ah, se solo la traduzione italiana, fosse stata condotta con i criteri dell'inglese! Da noi sì, purtroppo, c'è segretezza e imposizione, ma per motivi opposti a quelli che lamenta Ruff, il quale sarebbe ben contento di segretezza e imposizione se i contenuti fossero quelli che lui auspicava...
Solo la traduzione inglese? Quella italiana è uno strazio,errata persino nelle preghiere del canone...a cominciare dal famigerato qui provobis et pro multis...che per voi e per molti tradotto con per voi e per tutti...anche i porci?
Fr. A.R.
la traduzione inglese non e' di certo un modello per le altre lingue, visto che il testo di riferimento e' solo quello Latino e a quello ci si deve attenere.
Se uno traduce in lingua locale da un testo non-latino (per es. inglese, francese, spagnolo o tedesco) un occhio minimamente attento lo nota subito e lo rispedisce al mittente prima ancora che arrivi in Vaticano. Ci puo' essere tanta ignoranza in circolazione ma un po' di intelligenza illuminata dallo Spirito Santo ancora esiste. :)
Su quello italiano ci sono diversi scempi, ma la palma dell'orrore va al Lezionario, e in particolar modo al Salterio. Nella ricerca di un testo sempre piu' fedele alla lettera originale si e' travolta in modo orrendo la musicalita'. La nuova traduzione dei Salmi puo' andar bene per uno studioso, gia' zoppichetta un po' nella proclamazione domenicale all'interno della Liturgia della Parola, ma a cantarli nella Liturgia delle Ore proprio non ci si riesce. E i Salmi sono *nati* per essere cantati!!!!!!!!!!
Posta un commento