lunedì 21 febbraio 2011

I Gesuiti: per essere un anticorpo efficace, la religione deve rendere testimonianza con i fatti agli impegnativi princìpi che predica (Izzo)

CATTOLICI: GESUITI,SIANO GLI ANTICORPI CONTRO IL MALE DILAGANTE

Salvatore Izzo

(AGI) - CdV, 20 feb.

L'affermazione del presidente Napolitano, dello scorso luglio, riguardo al fatto che «la nostra democrazia e la nostra collettività nazionale dispongono di validi anticorpi» che possono sanare in tempo il malessere morale dilagante («in primo luogo la nostra capacità di reazione morale, e insieme la vitalità dei principi costituzionali e dei presidi costituiti dalle leggi ispirate a questi principi e affidati alla preziosa azione della magistratura e delle forze di polizia») è riproposta dalla Civiltà Cattolica in un articolo approvato dalla Segreteria di Stato della Santa Sede e pubblicato anche dall'Osservatore Romano.
«L'appello del presidente - scrive la rivista dei gesuiti - vale anche per i credenti che vivono in Italia. Non c'è dubbio, infatti, che il patrimonio morale della religione (e parliamo principalmente di quella cristiana) la abilita a esercitare un ruolo di eccellenza nella rinascita morale del Paese: e stimiamo semplicemente fantasiose le previsioni di coloro che considerano la Chiesa prossima all'implosione per i recenti gravi scandali che l'hanno offesa». Secondo l'articolo, «questa funzione di anticorpo deve obbedire a due condizioni. Innanzitutto, la religione deve presentarsi come sfida al male, ribellione al male strutturale, e quindi educatrice del credente al sentimento della possibilità del cambiamento. I cattolici, che credono nella divina Incarnazione, troveranno in questa fede il coraggio e la speranza nella positività della storia umana, nonostante il peccato.
Inoltre, per essere un anticorpo efficace, la religione deve rendere testimonianza con i fatti agli impegnativi princìpi che predica. Il che comporta per essa la fuga dai compromessi di vario genere e dai tatticismi che formano spesso la materia della corruzione. Perciò la sua funzione critica all'interno della società non può svolgersi efficacemente se essa adotta particolari posizioni politiche o quando è tentata di trasformarsi in soggetto politico o quando comunque fa suoi i metodi del potere politico».
Per Civilta' Cattolica, "la funzione di essere anticorpo sociale spetta sicuramente anche ai cattolici. Non e' azzardato dire che, in Italia, per motivi storici ed ecclesiali, spetta principalmente a loro. E' una funzione decisiva sia per la societa' italiana sia per gli stessi cattolici che vi abitano".
E proprio "da questa consapevolezza, radicata da sempre nell'anima cattolica, nasce il monito di Benedetto XVI ai laici cattolici che sono chiamati - sottolinea l'articolo - alla diaconia della carita' nella sua dimensione sociale e politica", ed a resistere alla "pressione esercitata dalla cultura dominante, che presenta con insistenza uno stile di vita fondato sulla legge del piu' forte, sul guadagno facile e allettante, finisce per influire sul nostro modo di pensare, sui nostri progetti e sulle prospettive del nostro servizio, con il rischio di svuotarli di quella motivazione della fede e della speranza cristiana che li aveva suscitati".

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1 commento:

Anonimo ha detto...

Assodato che la democrazia è la forma di governo migliore che io conosca, non capisco che cosa abbia a che fare il cristianesimo con la democrazia: Gesù e i Suoi Apostoli non hanno detto nulla a proposito: Cristo visse sotto uno dei peggiori imperatori romani!
Non capisco questa continua volontà di voler leggere nel cristianesimo messaggi politici che non ha.
Quindi i cristiani che vivono e sono vissuti in monarchie non sono veri cristiani e non hanno vissuto il vero cristianesimo?
Jacu