mercoledì 2 febbraio 2011

Il Papa: il relativismo della società esige dai religiosi una testimonianza luminosa e coerente (AsiaNews)

VATICANO

Papa: il relativismo della società esige dai religiosi una testimonianza luminosa e coerente

Nella Giornata della vita consacrata, Benedetto XVI, commentando la Presentazione di Gesù definisce l’episodio evangelico “un’eloquente icona della totale donazione della propria vita per quanti, uomini e donne, sono chiamati a riprodurre nella Chiesa e nel mondo, mediante i consigli evangelici, i tratti caratteristici di Gesù vergine, povero ed obbediente”.

Città del Vaticano (AsiaNews)

In un’epoca come questa, nella quale, soprattutto nelle società più sviluppate c’è una “radicale pluralità” con “una progressiva emarginazione della religione dalla sfera pubblica” e “un relativismo che tocca i valori fondamentali” da chi ha scelto la vita religiosa si “esige” una “testimonianza cristiana luminosa e coerente” e uno “sforzo educativo” che sia “sempre più attento e generoso”. E’ il mandato che Benedetto XVI ha dato oggi ai religiosi e alle religiose, nella festa della Presentazione del Signore e XV Giornata della Vita Consacrata.
Il Papa, celebrando i vespri in una basilica vaticano affollata di religiosi e suore, commentando il brano evangelico della Presentazione di Gesù al tempio, l’ha definita “un’eloquente icona della totale donazione della propria vita per quanti, uomini e donne, sono chiamati a riprodurre nella Chiesa e nel mondo, mediante i consigli evangelici, i tratti caratteristici di Gesù vergine, povero ed obbediente”.
Ciò ha suggerito a Benedetto XVI “tre brevi pensieri per la riflessione in questa Festa. Il primo: l’icona evangelica della Presentazione di Gesù al tempio contiene il simbolo fondamentale della luce; la luce che, partendo da Cristo, si irradia su Maria e Giuseppe, su Simeone ed Anna e, attraverso di loro, su tutti. I Padri della Chiesa hanno collegato questa irradiazione al cammino spirituale. La vita consacrata esprime tale cammino, in modo speciale, come "filocalia", amore per la bellezza divina, riflesso della bontà di Dio. Sul volto di Cristo risplende la luce di tale bellezza”. “Ma un’esperienza singolare della luce che promana dal Verbo incarnato fanno certamente i chiamati alla vita consacrata. La professione dei consigli evangelici, infatti, li pone quale segno e profezia per la comunità dei fratelli e per il mondo".
“In secondo luogo, l’icona evangelica manifesta la profezia, dono dello Spirito Santo. Simeone ed Anna, contemplando il Bambino Gesù, intravvedono il suo destino di morte e di risurrezione per la salvezza di tutte le genti e annunciano tale mistero come salvezza universale. La vita consacrata è chiamata a tale testimonianza profetica, legata alla sua duplice attitudine contemplativa e attiva. Ai consacrati e alle consacrate è dato infatti di manifestare il primato di Dio, la passione per il Vangelo praticato come forma di vita e annunciato ai poveri e agli ultimi della terra. In forza di tale primato nulla può essere anteposto all’amore personale per Cristo e per i poveri in cui Egli vive. La vera profezia nasce da Dio, dall’amicizia con Lui, dall’ascolto attento della sua Parola nelle diverse circostanze della storia. In questo modo la vita consacrata, nel suo vissuto quotidiano sulle strade dell’umanità, manifesta il Vangelo e il Regno già presente e operante”.
“In terzo luogo, l’icona evangelica della Presentazione di Gesù al tempio manifesta la sapienza di Simeone ed Anna, la sapienza di una vita dedicata totalmente alla ricerca del volto di Dio, dei suoi segni, della sua volontà; una vita dedicata all’ascolto e all’annuncio della sua Parola. ‘Faciem tuam, Domine, requiram»: il tuo volto, Signore, io cerco (Sal 27,8) … La vita consacrata è nel mondo e nella Chiesa segno visibile di questa ricerca del volto del Signore e delle vie che conducono a Lui (cfr Gv 14,8) … La persona consacrata testimonia dunque l’impegno, gioioso e insieme laborioso, della ricerca assidua e sapiente della volontà divina’ (cfr Cong. per gli Istituti di Vita Consacrata e le Società di Vita Apostolica, Istruz. Il servizio dell’autorità e l’obbedienza. Faciem tuam Domine requiram [2008], 1)”.
Ai religiosi, infine, Benedetto XVI ha raccomandato di essere “ascoltatori assidui della Parola, perché ogni sapienza di vita nasce dalla Parola del Signore! Siate - ha aggiunto - scrutatori della Parola, attraverso la lectio divina, poiché la vita consacrata ‘nasce dall’ascolto della Parola di Dio ed accoglie il Vangelo come sua norma di vita. Vivere nella sequela di Cristo casto, povero ed obbediente è in tal modo una «esegesi» vivente della Parola di Dio. Lo Spirito Santo, in forza del quale è stata scritta la Bibbia, è il medesimo che illumina di luce nuova la Parola di Dio ai fondatori e alle fondatrici. Da essa è sgorgato ogni carisma e di essa ogni regola vuole essere espressione, dando origine ad itinerari di vita cristiana segnati dalla radicalità evangelica’ (Esort. ap. postsinodale Verbum Domini, 83)”.

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