venerdì 11 febbraio 2011

Il Papa a Venezia e Aquileia: «Ci confermerà nella fede». Presentata la visita del 7 e 8 maggio prossimi (Dal Mas)

Il Papa a Venezia e Aquileia

«Ci confermerà nella fede»

Presentata la visita del 7 e 8 maggio prossimi

DA VENEZIA

FRANCESCO DAL MAS

Il 7 maggio ad Aquileia e l’8 a Venezia, arriva «uno di famiglia», il Papa, da accogliere «non solo come un ospite gradito ma come colui che, in quanto successore di Pietro, è il garante della comunione ecclesiale».
Lo scrivono i vescovi delle 15 diocesi del Nordest in una lettera ai loro fedeli, invitandoli, fra l’altro, a un’opera di sensibilizzazione, e pure a una colletta perché l’impegno organizzativo «assicuri la bellezza e l’ordine di ogni gesto mediante il quale Benedetto XVI proporrà a tutti il Vangelo di Cristo e la vita buona che ne scaturisce». Proprio a tutti, nessuno escluso, come hanno tenuto a sottolineare – ieri durante la presentazione dell’evento – il cardinale Angelo Scola, patriarca di Venezia, l’arcivescovo di Gorizia Dino De Antoni, nella cui diocesi si trova la Basilica patriarcale di Aquileia, Lucio Soravito, vescovo di Adria-Rovigo, che coordina i lavori preparatori del Secondo Convegno ecclesiale, in programma il prossimo anno sempre ad Aquileia, l’ausiliare di Venezia, monsignor Beniamino Pizziol, che presiede il comitato di preparazione della visita papale. Benedetto XVI sarà ad Aquileia nel pomeriggio del 7 maggio, per incontrare, oltre ai fedeli, anche i delegati diocesani del Convegno ecclesiale, che ha il compito di raccogliere le nuove sfide che si pongono alle comunità cristiane dai processi culturali e sociali in atto. La mattina dell’8 maggio il Papa celebrerà l’Eucaristia nel grande parco mestrino di San Giuliano, con sulla sfondo Venezia e i suoi campanili. Altre 150mila i fedeli attesi non solo dal Triveneto, ma anche dal Nord Italia e da oltre confine. Qui come ad Aquileia saranno presenti i vescovi delle 57 diocesi originate dalla Chiesa madre aquileiese. Nel pomeriggio il Pontefice concluderà la visita pastorale che il patriarca Scola ha condotto, insieme a monsignor Pizziol, per 7 anni, in tutti gli ambienti della diocesi (non solo pastorali, ma anche civili). Quindi sarà in Basilica della Salute per l’incontro con il mondo della cultura, dell’arte e dell’economia, del Nordest ed oltre. La visita si concluderà con la benedizione della Cappella della Santissima Trinità, al termine dei lavori di restauro e l’inaugurazione della Biblioteca dello Studium Generale Marcianum.
Spiegando il significativo motto della visita «Tu conferma la nostra fede», il cardinale Scola ha detto che «questo tu indica il desiderio nostro che il Papa, che è parte interna e integra di ogni Chiesa, venga a sostenere lo stile di vita del cristiano e che indichi che questo stile di vita è conveniente per il cristiano e per l’uomo di oggi e per l’uomo post-moderno».
«Il Santo Padre – ha proseguito il patriarca – viene a provocare la nostra libertà e a sostenerla nella vita di tutti i giorni, a ridirci questa grande speranza di cui noi tutti abbiamo bisogno, soprattutto in questo tempo di transizione molto rapida che non è più ormai solo crisi economica, ma è diventata anche crisi mentale». Numerose altre le implicazioni per tutto il popolo del Nordest, che sotto il segno di Aquileia e di Venezia, «città dell’umanità», come ebbe a definirla Giovanni Paolo II, si sta rifondando sull’asse Nord-Sud, mentre fino ad oggi ha praticato quello Est-Ovest. Una terra, dunque, aperta all’incrocio dei popoli del Sud del mondo verso l’Europa. La ricchezza di suggestioni legate ai luoghi -Aquileia e Venezia - della visita «fanno sì che ogni uomo indipendentemente dal suo credo non possa non essere interessato a questo evento».
La lettera dei vescovi delle diocesi nordestine lo chiarisce in modo puntuale: «Il Nordest sente oggi l’urgenza di vivere appieno la sua nuova vocazione di crocevia di popoli latini, slavi e germanici», aperti all’accoglienza di ogni altro popolo.

© Copyright Avvenire, 11 febbraio 2011

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