martedì 15 febbraio 2011

La Bibbia della Conferenza episcopale spagnola. Dimensione storica di un seme di speranza (O.R.)

La Bibbia della Conferenza episcopale spagnola

Dimensione storica di un seme di speranza

di JORGE JUAN FERNÁNDEZ SANGRADOR
Direttore della Biblioteca de Autores Cristianos

La pubblicazione della Sagrada Biblia. Versión oficial de la Conferencia Episcopal Española (Madrid, Biblioteca de Autores Cristianos, 2010, pagine XXI + 2133) è stata un evento che può essere considerato storico sia per la Chiesa in Spagna sia per il mondo cattolico ispanofono, poiché è la prima volta che una Bibbia, tradotta nella lingua di Cervantes, è dichiarata ufficiale da tutti i vescovi di una nazione e si spera che altri Paesi di lingua spagnola sappiano apprezzare quanto di prezioso c'è in questa nuova versione della Sacra Scrittura.
Anche se il progetto era in gestazione sin dai tempi in cui s'iniziarono a tradurre i testi biblici di uso liturgico nelle lingue vernacole, solo durante l'incontro tra vescovi e teologi, convocato dalla Commissione Episcopale per la Dottrina della Fede, al fine di studiare il documento della Pontificia Commissione Biblica La interpretación de la Biblia en la Iglesia, si chiese che la Conferenza episcopale realizzasse una traduzione della Sacra Scrittura che divenisse il testo ufficiale della Chiesa in Spagna. Tutto ciò è avvenuto nel 1995. Da quel momento, le Commissioni episcopali per la Dottrina della Fede e la Liturgia hanno definito e supervisionato l'iter che avrebbe dovuto portare alla pubblicazione della Sacra Bibbia, approvata il 26 novembre 2008 dalla 92ª assemblea plenaria della Conferenza episcopale spagnola.
Posto che questa versione avrebbe dovuto fornire passaggi biblici ai libri liturgici, era indispensabile che la Congregazione per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti accordasse la corrispondente recognitio, che è stata concessa il 29 giugno 2010.
Alla traduzione dei testi originali in ebraico, aramaico e greco, e alla redazione delle introduzioni e delle note hanno lavorato ventiquattro scritturisti, che hanno consegnato la propria versione alla Conferenza episcopale spagnola affinché quest'ultima chiedesse l'opinione di vescovi e teologi, e di quanti fra il popolo di Dio, a conoscenza del progetto, volessero far pervenire le proprie osservazioni alla Conferenza episcopale spagnola. Domingo Muñoz León e Juan Díaz Rodelas hanno coordinato i lavori di traduzione e di revisione, oltre a vegliare affinché la nuova versione si uniformasse pienamente a quello che la Chiesa chiede nei suoi documenti circa le edizioni della Sacra Bibbia da utilizzare nella liturgia, nella catechesi, nella scuola e negli esercizi di pietà: fedeltà ai testi originali, agli insegnamenti patristici e ai dati trasmessi dalla storia della tradizione; riferimento al testo latino della Nuova Vulgata, uniformità e stabilità nel linguaggio affinché i passaggi biblici possano essere memorizzati; sana esegesi e qualità letteraria; espressioni proprie del modo di parlare cattolico; attenzione all'uso liturgico.
La Biblioteca de Autores Cristianos, accreditata da oltre sessantacinque anni come benemerita casa editrice cattolica, è stata incaricata di pubblicare la Sacra Bibbia della Conferenza episcopale spagnola. La sua esperienza in questo campo la indicava come particolarmente idonea a tale compito: le edizioni di Nàcar-Colunga, Bover-Cantera, Cantera-Iglesias, Vulgata Latina, Nuovo Testamento Trilingue e la Bibbia Interconfessionale sono divenute opere classiche della letteratura.
La Sagrada Biblia. Versión oficial de la Conferencia Episcopal Española ha le dimensioni del Martirologio Romano, ossia 17 x 24 centimetri. Non è il formato consueto per questo tipo di opere. Si è voluto con ciò, da una parte offrire al lettore un esemplare con caratteri tipografici spaziati all'interno della pagina, e dall'altra mostrare l'impronta liturgica che la distingue dalle altre edizioni bibliche. Ha 2.160 pagine, estese introduzioni, citazioni di testi paralleli, mappe, più di 6.000 note e un indice con le letture per l'Eucaristia di ogni giorno.
Sulla copertina è raffigurato l'Agnus Dei. È stato preso dal Beato di Facundo o da San Isidoro de León, un manoscritto del 1047 con il commento all'Apocalisse di Beato di Liébana. Con questa rappresentazione illustrò il commento di Beato al capitolo 5 dell'Apocalisse, nel quale si presenta l'Agnello decollato e vittorioso, che è Cristo morto e risorto, come l'unico a poter rompere i sigilli che mantengono chiuso il libro della rivelazione di Dio. Solo Lui può fornire le chiavi di cui si ha bisogno per conoscere pienamente il contenuto delle Sacre Scritture, che, alla luce del mistero pasquale, si manifestano come Parola di Dio sempre viva ed efficace; Parola di Dio che letta e annunciata dalla Chiesa nella liturgia conduce all'Eucaristia come al suo fine proprio.
La Sacra Bibbia è stata presentata ai media il 14 dicembre 2010 nella sede della Conferenza episcopale spagnola. È stato però anche necessario spiegare la natura di questa edizione ai sacerdoti, ai membri della vita consacrata, ai catechisti, agli insegnanti di religione e di morale cattoliche, agli educatori, agli animatori liturgici e agli agenti di pastorale. Per questo la Conferenza episcopale spagnola ha organizzato un congresso, che, con il titolo La Sagrada escritura en la Iglesia, si è tenuto nel Palazzo dei Congressi di Madrid dal 7 al 9 febbraio 2011. Vi hanno preso parte i cardinali Antonio María Rouco Varela, arcivescovo di Madrid; Marc Ouellet, prefetto della Congregazione per i vescovi; Peter Kodwo Appiah Turkson, presidente del Pontificio Consiglio Justitia et Pax; i monsignori Luis Francisco Ladaria Ferrer, arcivescovo segretario della Congregazione per la Dottrina della Fede; Juan Antonio Martínez Camino, vescovo segretario generale della Conferenza episcopale spagnola; Juan Miguel Ferrer Grenesche, sottosegretario della Congregazione per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti, oltre a qualificati esperti di scienze bibliche, teologia, liturgia, pastorale, catechesi e pedagogia religiosa.
Quasi un migliaio di partecipanti e circa novemila visitatori on line hanno seguito in diretta le sessioni del congresso, che ha potuto contare su una vasta partecipazione di giovani, sia conferenzieri sia congressisti. Si tratta di una nuova generazione che desidera conoscere meglio la Sacra Scrittura ed è dotata dell'ardore necessario per lavorare al servizio del Vangelo e del prossimo nella Chiesa, il cui fulcro è la Parola di Dio. Una nuova generazione che, assecondando gli orientamenti del Papa nell'Esortazione apostolica post-sinodale Verbum Domini, è disposta a lasciarsi guidare dallo Spirito Santo per amare di più la Parola di Dio e proclamarla con la testimonianza della carità nel mondo.

(©L'Osservatore Romano - 14-15 febbraio 2011)

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