lunedì 14 febbraio 2011

La corsa alla poltrona di arcivescovo di Milano nel commento di Paolo Foschini

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Noi ambrosiani aspettiamo fiduciosi con un'unica preghiera (e speranza): sia il Papa (e solo il Papa!) a decidere con la collaborazione del card. Ouellet (e solo del card. Ouellet!).

14 commenti:

Anonimo ha detto...

1. Complimenti a card. Ravasi, che neppure arrivato a Milano, già si è messo a criticare le "modeste realizzazioni" della Scala, Brera ecc. Ma lui è cardinale o intendente di teatri d´opera e di musei? Di Milano, dal punto di vista cattolico, mi preoccuperebbero ben altre cose.
2. Insomma come candidato per Milano, l´unico nome non fatto è il mio...

Jacu

Andrea ha detto...

I "grandi orizzonti" che il nuovo Arcivescovo dovrebbe saper intravvedere sono quelli delle biblioteche? o quelli delle redazioni del "Corriere", di "Focus" e dell' "Espresso"?

Magnificat ha detto...

La vera grazia sarebbe l'elezione di un Vescovo coraggioso come Mons. Negri di San Marino. Uno che ci tiene alla vera fede e non bada troppo all'ecclesiasticamente e al politicamente corretto. Oremus.

Alice ha detto...

Il Papa ha parlato di collegialità delle decisioni sostenendo di non essere "qualcuno che agisce come un monarca assoluto prendendo decisioni in solitudine e facendo tutto da sé".

Raffaella ha detto...

Collegialita' non gioco di potere.
Il Prefetto dei vescovi avviera' tutte le consultazioni necessarie ma poi dovra' essere il Santo Padre a decidere.
Personalmente non mi fido di altri.
R.

Alice ha detto...

Ma come fa un cattolico a non fidarsi della maggior parte dei vescovi e dei cardinali??

Raffaella ha detto...

Bella domanda, da girare agli interessati.
R.

Anonimo ha detto...

Certamente io mi fido e mi affido al Santo Padre per la scelta del nuovo Arcivescovo di Milano.
Personalmente, anche se non è Lombardo, vedrei benisimo Mons. Claudio Giuliodori.
Comunque lasciamo lavorare lo Spirito Santo afinché guidi la scelta del Santo Padre.
Francesco D.

Anonimo ha detto...

@Alice

Non vorrei essere cinico: ma ci siamo dimenticati i casini (passatemi l´espressione) che i vari cardinali hanno fatto e fanno passare alla Chiesa? Ci siamo dimenticati di arcivescovi e cardinali curiali che avrebbero stoppato l´allora cardinale Ratzinger nella lotta alla pedofilia? Ci siamo dimenticati di card. Sepe indagato? Ci siamo dimenticati di card. Re che ha fatto diventare vescovi sacerdoti disobbedienti? Ma secondo voi i vari vescovi olandesi, belgi, francesi disobbedienti, talvolta al limite dell´eresia, sono diventati tali dopo essere diventati vescovi?

Io mi fido SOLO di Benedetto, se lo lasciano lavorare!!

Jacu

Ambrosiano, ma cattolico ha detto...

Come futuro sindaco, mons Ravasi lo vedrei benissimo.
Ma come arcivescovo.....Dio ci salvi e liberi!!!
Oremus

Anonimo ha detto...

La domanda della cara Alice è molto seria:" Come fa un cattolico a non fidarsi della maggior parte di cardinali e vescovi?".
Cerco di rispondere alla difficile domanda. Vescovi e Cardinali sono "uomini" e come tali, in questioni non di fede, né di dottrina" possono commettere errori, e, a mio modesto avviso, non raramente questi errori ci sono stati. In materia politica, ad esempio, l'atteggiamento della Chiesa, a partire almeno dal 1929 ad oggi (ma potrei dire anche prima), è stato talvolta ambiguo e opportunistico. I governi, di ogni tipo, che nel corso della storia si sono succeduti, sono stati spesso "utilizzati" dalla Chiesa quando questi governi, oltre a non ostacolare troppo i valori della morale cristiana, si mostravano "generosi" in denaro ed opere a favore delle strutture ecclesiali, primarie o secondarie. Salvo poi regolarmente "stufarsi" di questi governi quando "i vantaggi economici" venivano meno.
La Chiesa, per il suo bene e quelli dei suoi fedeli, dovrebbe starsene più lontana possibile dalla politica, proteggendo solo i valori in cui crede; ma questa estraneazione sarebbe pretesa ardita. Vescovi e Cardinali "tessono" continuamente tele, che talvolta, col senno di poi, risultano pericolose e dannose; ma essi non sanno, non vogliono, forse non possono farne a meno, per varie ragioni che è troppo lungo dettagliare.
I risultati finali, almeno nella percezione quotidiana e non sempre approfondita dei comuni fedeli, appaiono talvolta indecifrabili e contradditori, frutto di una singolare "linea di approccio", che possiamo semplificare grossolanemente in questo modo: "Ferme restando la fede e la dottrina, per tutto il resto, ognuno dei Capoccia si regoli come meglio crede; così il prodotto finale può al contempo essere "una conclusione" o il suo "esatto contrario". In tal modo tutti, Vescovi e Cardinali, sono soddisfatti, perché affermano una cosa, ma anche (secondo le congiunzioni lessicali di Veltroni) il suo esatto contrario. Naturalmente, nelle varie situazioni temporali, prevarranno l'una o l'altra, senza peraltro cancellare pienamente l'alternativa contraria.
Una linea "cerchiobottista", per stare a galla, salvo annegare i bagnini quando non sono più utili.

Anonimo ha detto...

Io ci darei un taglio con i toni troppo accesamente anticlericali che possono solo andare a vantaggio di chi anticlericale lo è di professione. Caspita, l'ultimo anonimo si è esibito in una filippica in stile radio radicale che di più non si può. Pur con tutte le pecche che affliggono il clero vediamo di non farci condizionare troppo.
Alessia

Il papa è il mio padre spirituale ha detto...

Seminario semi-vuoto, chiese piene di fedeli educati all'ortodossia cattolica da radiomaria e dalla Regina della pace dalla parrocchia di Medjugorie, nuovi preti che si formano in movimenti e gruppi che dipendono direttamente dal papa: la morsa che la massoneria ha stretto attorno alla diocesi di Milano, chiamatesi chiesa, è fatale solo per il clero ambrosiano.
In questo fantastico tempo di comunicazione globale, chi vuole seguire il Magistero può farlo seguendo la viva voce del Pontefice e per un vescovo non è più possibile far staccare da Roma la sua sede.
Le persone oggi aderiscono per libera scelta, il "fiat" è diretto e frutto della propria COSCIENZA; dal prete esse chiedono i sacramenti e se lo sentono insegnare elementi di dubbia fede cattolica, lo correggono anche.
Quindi, se l'arcivescovo di Milano non sarà persona adeguata, nessuna preoccupazione!
Dio è fedele!

Anonimo ha detto...

"La corsa alla poltrona..." si dice;
a volte la persecuzione è benefica: la poltrona diverrebbe la Croce!
Infatti, con la Santa Croce Cristo ci ha redento.
In questo caso, quanti sarebbero gli aspiranti in corsa?