giovedì 24 febbraio 2011

L’uso di messalini e foglietti nella Santa Messa (Paul Gunter)

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6 commenti:

Anonimo ha detto...

Finalmente abbiamo trovato il colpevole di tanto disordine nelle chiese cattoliche: i messalini e i foglietti...

Anonimo ha detto...

Da S. Sirboni (liturgista)in Beati gli invitati alla cena del Signore (Queriniana), pp. 47-48: "[...]sovente durante la liturgia della Parola l’assemblea si trasforma in una sala di lettura. I foglietti o altri sussidi simili, che pure
possono avere un’utilità in fase di preparazione alla messa o come approfondimento successivo, ma non durante la celebrazione, pur con tutte le buone intenzioni, finiscono inevitabilmente per ostacolare un’autentica partecipazione attiva, nonostante tutte le ragioni a favore. Non sono un male in sé, ma bisognerebbe che fossero pensati per un uso diverso e più corretto. L’introduzione della lingua parlata ha portato al superamento degli stessi messalini che hanno
avuto un ruolo importantissimo in passato per far conoscere ai fedeli le ricchezze della liturgia e favorire almeno la fondamentale partecipazione interiore quando l’assemblea era ridotta al silenzio. Opportunamente le premesse e le rubriche del Messale, tenendo conto della diversa prassi precedente, insistono nel sottolineare che durante la liturgia della Parola “tutti stanno in ascolto” (OGMR 128 e 130). La lettura individuale di qualsiasi testo non è prevista nella celebrazione liturgica. La lettura individuale e simultanea dello stesso testo che viene proclamato, nonostante tutte le apparenze contrarie, separa, isola, divide; l’ascolto invece unisce, manifesta e alimenta quella comunione che
costituisce lo specifico della celebrazione liturgica. Ovviamente chi presta la voce al Signore che parla al suo popolo deve essere in grado di farsi ascoltare dando anche alle parole tutta la pregnanza del loro significato e del loro suono."

Anonimo ha detto...

@anonimo

Quella dei messalini e dei foglietti è una scusa bella è buona: si vuole semplicemente scaricare su dei sussidi cartacei la responsabilità di una catechesi liturgica fallimentare, fallimentare perché inesistente!!

i foglietti e i messalini sono utili per chi si riavvicina alla messa e ha dimenticato i testi che spettano alla comunità e talvolta indicano che cosa il fedele deve fare: ci si inchina, si china il capo, ci si alza, ecc.
Io dai foglietti togliere tutto ciò che non serve alla messa: idee, commenti di emeriti sconosciuti e inserirei le parole della parte eucaristica, che non è meno importante delle letture.

jacu

Anonimo ha detto...

Infatti nella pastorale di tutte le parrocchie occorre intraprendere una catechesi sulla liturgia per la formazione liturgica dei fedeli. Io da catechista di fanciulli lo faccio, collaborando con i sacerdoti. Cari laici, le nostre parrocchie hanno bisogno di persone preparate che si diano da fare assieme ai loro pastori, molto spesso lasciati soli. Diamoci da fare!

Anonimo ha detto...

Mi pare che l'uso dei messalini ormai è superato in considerazione che parecchi sacerdoti si allontanano dalla recita del prefazio o della preghiera eucarista così come riportata nel messale e aggiungono o omettono parole se non addirittura frasi A questo punto credo che che la fructuosa partecipatio dei fedeli è diventata più difficile per cause che sono chiare a tutti ma di cui nessuno si vuole assumere la responsabilità di porre rimedio
Dunque tra N o e VO credo che a questo punto il V O da maggiore certezza perchè i sacerdoti non possono applicare le loro fantastiche e inesauribili creazioni Più studiano nelle Pontificie Università più arrivano nelle parrochie carchi di nuove fantasticherie liturgiche a secondo dei maestri per lo più"cattivi" ed estroversi di cui sono stati debitamente indotttrinati

Anonimo ha detto...

Scusami, ma non ho mai assistito ad omissioni o aggiunte nel prefazio o in altre parti della Messa nel NO. Il problema degli abusi non è il ritorno nella forma del VO (chiarisco che non ho nulla contro il VO). Siccome esiste la "Redempionis Sacramentum", bisogna segnalare con la dovuta carità fraterna gli abusi al Vescovo. E poi non è vero che il NO permette "libertà" al celebrante; basta seguire pedissequamente il Messale 1970-2002. I diversi sacerdoti che conosco non hanno mai commesso tali abusi.