mercoledì 16 febbraio 2011

Mons. Georg Gaenswein: «Perugia mi ha aperto gli occhi e il cuore»

Laurea honoris causa a don Georg Gaenswein: «Italia impolverata, c’è bisogno di pulizia»

«Perugia mi ha aperto gli occhi e il cuore»

Uomo del diritto e della pace ed esperto di umanità. E’ il ritratto che il professor Marco Impagliazzo, prorettore dell’Università per Stranieri di Perugia, ha fatto nella sua Laudatio di monsignor Georg Gaenswein, segretario particolare di Benedetto XVI, questa mattina nelle sale che lo hanno visto come alunno per ricevere la laurea Honoris Causa in «Sistemi di comunicazione nelle relazioni internazionali».

Il rettore: un onore e un privilegio Aprendo la cerimonia il rettore dell’Università Stefania Giannini ha definito «un onore e un privilegio» il conferimento della laurea Honoris Causa a monsignor Gaenswein. Il segretario particolare del Papa che, come detto, poco più di vent’anni fa scelse l’Università per Stranieri del capoluogo umbro per il suo percorso di apprendimento dell’italiano. «Oggi scegliamo, quindi, di onorare un ex alunno – ha detto il rettore -, che ha dimostrato meriti speciali nelle diverse dimensioni della vita e della carriera: nell’attività scientifica, da studioso precoce e brillante di diritto canonico, nella comunità e nella gerarchia ecclesiastica, per quel ruolo delicato e complesso di segretario particolare di Papa Benedetto XVI che l’ha reso noto al mondo, nella società, infine, dentro e fuori i confini dello Stato Vaticano, ove si è fatto discreto, quanto efficace portatore, a fianco del Papa, di un costante messaggio di pace e di costruzione del dialogo. In tempi amari di crescente e allarmante conflittualità»

La lectio doctoralis I rapporti tra Stato e Chiesa e la libertas Eccleasiae nel Concordato del 1929 e negli Accordi di revisione del 1984 sono stati i temi centrali della lectio doctoralis tenuta da monsignor Gaenswein. L’esemplarità dell’Italia per quanto riguarda i rapporti Stato-Chiesa regolati dal Concordato è stata sottolineata da monsignor Gaenswein nel corso della lectio. «Lo sviluppo della libertas Ecclesiae nella relazione fra Stato e Chiesa in Italia è stato incoraggiato dall’evoluzione ordinamentale italiana nel segno di una sempre più accentuata valorizzazione dell’autonomia ecclesiastica», ha affermato infatti il prelato tedesco sottolineando che «se è vero che lo sviluppo della libertas Ecclesisae negli accordi di attuazione del dettato concordatario appare indubbiamente condizionato dalle evoluzioni ordinamentali in atto va però sottolineato come tale risultato, sia stato notevolmente favorito proprio dal paradigma strutturale dell’Accordo 1984».

IL TESTO COMPLETO DELLA LECTIO DOCTORALIS

Sana laicità Secondo il segretario del Papa, «si è dunque di fronte ad una realtà in cui i fattori dominanti sono in costante evoluzione». Si tratta, ha aggiunto, di «dinamiche, ‘inter’ ed ‘infra’ ordinamentali, che non possono venire trascurate se non si intenda affrontare il rischio di porre in ombra alcuni degli elementi più significativi per ricostruire l’avvenuto sviluppo degli accordi, ma anche e soprattutto per comprendere le future linee evolutive, tanto nel loro insieme quanto nei singoli settori». «Il Concordato del 1929 e gli Accordi del 1984 – ha concluso Gaenswein – offrono un quadro giuridico per realizzare quelle sana laicità di cui parla il Santo Padre e che rafforza l’identità dell’Italia, un Paese a cui mi sento tanto legato e a cui faccio auguri di ogni bene, quando si compiono i 150 anni della sua Unità».

Non parlo di politica né italiana né vaticana Un concetto sul quale monsignor Gaenswein è tornato durante la conferenza stampa che è seguita alla cerimonia: «Auguro all’Italia per i suoi 150 anni – ha rimarcato ai giornalisti sostenendo di non voler rispondere a domande sull’attualità – unità vera interna ed esterna. Forse ci vuole una pulizia interna, perché le radici ci sono, ma c’è un po’ di polvere». Frasi che, come ha tenuto a precisare subito dopo, non vanno interpretate alla luce dei fatti di attualità, così come non vi è da cercare nessuna «allusione di attualità» nella sua lectio. «Non prendo posizione nei confronti dell’attuale politica italiana e la stessa cosa vale anche per la politica vaticana» ha poi ricordato Gaenswein: «Io non faccio nessuna affermazione riguardo alla politica attuale», ha ripetuto in risposta il segretario particolare del Papa ad un cronista che gli chiedeva un commento a proposito della manifestazione delle donne che si è tenuta domenica e del rinvio a giudizio del premier Berlusconi.

Perugia mi ha aperto occhi e cuore sull’Italia Alla domanda su cosa lo avesse spinto a rompere il tradizionale riserbo dei segretari dei papi e a tenere la lectio di questa mattina sui rapporti tra Chiesa e Stato in Italia, monsignor Georg ha risposto: «Il tema è attuale, interessante, decisivo e mi piace». «Perugia – ha poi raccontato don Georg – mi ha aperto gli occhi e il cuore sull’Italia, non solo sulla lingua, sulla sua cultura, musica, storia. Ho cercato di scoprire le radici italiane, anche attraverso iniziative che ho vissuto qui: corsi, escursioni, pellegrinaggi, grazie alle quali ho trovato le radice sane della penisola italiana e ne ho imparato la bellezza». «La lectio magistralis – ha raccontato – è stata un’esperienza bellissima, sia per la preparazione che per la declamazione, è stata una grande emozione, sono contentissimo, emozionato e felice di essere qui».

Italia, paese di bellezza e burocrazia Alla domanda se ci sia qualcosa di non gradito nell’italianità, il segretario del Papa ha risposto: «Qualche volta ho un po’ di problemi con la burocrazia, naturalmente anche in Germania c’è la burocrazia ma qui è abbastanza ostacolante e a volte mi chiedo come sia possibile che un paese così bello e ricco di doti umane, naturali e sovrannaturali, finisca a litigare su cose di poca sostanza». Gaenswein ha concluso con l’augurio che l’Italia riscopra le sue radici e «con le sue radici trovi la pace e queste portino il frutti nel futuro».

http://www.umbria24.it/laurea-honoris-causa-a-don-gaenswein-%c2%abitalia-ce-bisogno-di-un-po-di-pulizia%c2%bb/22325.html

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