giovedì 17 febbraio 2011

Mons. Ivan Jurkovic, attuale nunzio apostolico in Ucraina, sarà il nuovo rappresentante della Santa Sede a Mosca (Bandini)

Riceviamo e con grande piacere e gratitudine pubblichiamo:

Santa Sede-Russia: mons. Jurkovic nuovo nunzio, onorificenza all'ex Mennini

Marinella Bandini

Roma, 17 feb (Il Velino)

Monsignor Ivan Jurkovic, attuale nunzio apostolico in Ucraina, sarà il nuovo rappresentante della Santa Sede a Mosca.
La sua nomina ufficiale – a quanto apprende IL VELINO - è attesa per sabato e segue immediatamente l’incontro tra presidente della Federazione Russa, Dmitry Medvedev, e il Papa, che si è svolto oggi in Vaticano.
Monsignor Jurkovic, 58 anni, sloveno di origini, ha già lavorato a Mosca, tra il 1992 e il 1996, nella Rappresentanza della Santa Sede, per essere poi accreditato come nunzio prima in Bielorussia, poi in Ucraina. Toccherà a lui raccogliere l’eredità di monsignor Antonio Mennini, che nell’arco di otto anni ha avuto il merito di aver normalizzato e stabilizzato i rapporti tra Russia e Santa Sede, non ultimo con lo stabilimento delle piene relazioni diplomatiche. Meriti che gli saranno ufficialmente riconosciuti dalla Federazione russa. Il presidente Medvedev ha infatti annunciato l’intenzione di consegnargli la medaglia dell’Ordine dell’amicizia, per il suo contributo al miglioramento dei rapporti tra Mosca e il Vaticano.
L’onorificenza viene conferita a quanti hanno contribuito in modo significativo al rafforzamento dell’amicizia e alla cooperazione tra le nazioni. Prima di monsignor Mennini altri due italiani – ma nessun ecclesiastico – hanno ricevuto questo riconoscimento: l’ex sindaco di Milano Gabriele Albertini, e l’ex ambasciatore in Russia, Vittorio Claudio Surdo.
Quanto all’incontro odierno tra il Papa e il presidente russo – il secondo dopo quello del 3 dicembre 2009 -, la sala stampa ha riferito dei colloqui in una nota. I due si sono intrattenuti per circa mezz’ora e avrebbero confermato tra l’altro l’intenzione di approfondire i rapporti bilaterali e la collaborazione “nella promozione degli specifici valori umani e cristiani, in ambito culturale e sociale”. Su questo terreno è molto forte anche la collaborazione tra Chiesa cattolica e chiesa ortodossa in Russia. Dopo l’incontro privato, Medvedev ha presentato al Papa la delegazione e c’è stato lo scambio dei doni. Il capo di stato russo ha donato a Benedetto XVI l’ultimo volume edito dell’Enciclopedia Ortodossa (altri volumi dell’Enciclopedia erano stati donati al Papa in una precedente visita del presidente Vladimir Putin, nel 2007) e una ceramica con un disegno della vista dal Cremlino. Il Papa ha donato al presidente una stampa raffigurante la Basilica di San Pietro. Non era ancora il momento di inviti ufficiali a Mosca, ma dietro le quinte si lavora per un incontro tra il Papa e il patriarca ortodosso di Mosca, Kirill. Il sentore è che lo storico momento si stia avvicinando.
Si parla con insistenza di uno stato dell’area balcanica, dove Benedetto XVI ha in programma alcuni viaggi in questi anni e in cui le comunità ortodosse sono comunque ben radicate. Non è, del resto, un segreto il desiderio dello stesso Kirill di poter incontrare questo Papa. Ratzinger è molto stimato nella Chiesa ortodossa russa, come teologo e per la sua fedeltà alla tradizione, unita alla proposta di una fede “ragionevole”.
“La Chiesa ortodossa russa e la Chiesa cattolica romano mantengono un livello di comunicazione costante e consultazioni a vari livelli. E quando, da entrambe le parti, sarà il momento per l’incontro tra i capi delle due Chiese”, ciò avverrà: così ha detto l’arciprete Nikolay Balashov, vice direttore del dipartimento delle Relazioni esterne della Chiesa ortodossa, a Interfax-Religion. L’agenzia russa riporta anche le dichiarazioni rese da uno dei membri della delegazione presidenziale al giornale Kommersant, in cui sottolinea che l’incontro tra Benedetto XVI e il patriarca Kirill è “oggi più possibile di quanto lo sia mai stato”.

© Copyright Il Velino

5 commenti:

mariateresa ha detto...

OT da inviare al Corriere e a Repubblica

http://www.labussolaquotidiana.it/ita/articoli-matthew-fox-la-stecca-di-un-vecchio-trombone-992.htm

ehehehe. Confesso però di non avere mai mangiato i fagioli insieme a questo Fox.Ne ignoravo l'esistenza.

mariateresa ha detto...

essere un dissidente cattolico dà molti benefit. Nel momento in cui passassero ai protestanti, ai testimoni di Geova, ai mormoni o al club di Topolino non li si fumerebbe più. Ecco perchè rimangono nel comodo, coccolato e sempre redditizio mondo del dissenso.
Tutti costoro quando sono intervistati hanno davanti qualcuno in ginocchio con il sapone in mano per fare una bella schiuma. Sono dei classici questi insaponamenti.
Mentre scrivo mi ricordo l'intervista di Fazio a Kung. Mamma quante bolle , ragazzi!

gemma ha detto...

Non credo siano questi i dissidenti che spaventano papa Benedetto. Sono manifesti, li conosce bene, sa chi sono e ci ha già discusso. I pericoli derivano dai lupi travestiti da agnelli

mariateresa ha detto...

sì, Gemma . Ma si tradiscono, perchè un agnello che ulula si tradisce per forza.

gemma ha detto...

:-)))